IL QUADRO EMERGE DALL'INDAGINE TRIMESTRALE CONDOTTA DAL CRESA

ECONOMIA: ABRUZZO IN RIPRESA, MA CALA L’OCCUPAZIONE

10 Dicembre 2010 17:18

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Nel terzo trimestre 2010 in Abruzzo la produzione delle imprese manifatturiere è salita del 10,6 per cento, il  fatturato del 9,5, il fatturato estero del 12,6: continua la ripresa del comparto rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso, ripresa che registra però un rallentamento rispetto ai secondi tre mesi di quest’anno.

Unica nota negativa, l’occupazione, che peggiora la sua tendenza in negativo con un -2,3 per cento, dato che non fa ben sperare  per il futuro.

Il quadro emerge dai risultati dell’indagine, presentata questa mattina, sulla Congiuntura economica abruzzese del Cresa, il Comitato regionale studi e ricerche economico e sociali, condotta su 420 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione.

Dal punto di vista congiunturale, i principali indicatori hanno fatto registrare variazioni negative sia sulla produzione, che ha registrato un -5,6 per cento, sia il fatturato, con un -6,3.

Secondo il presidente del Cresa, Giorgio Rainaldi, “questo è imputabile, come riscontrato tra l’altro anche negli anni precedenti, alla sospensione dell’attività produttiva nei mesi di luglio e agosto”.

Positivo sui risultati dell’indagine il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che ha sottolineato come questo sia stato il “terzo trimestre col segno positivo. Il 2009 è stato un anno nero per l’economia non solo regionale, quindi questo è un fatto positivo. Il merito è del sistema economico che sta tentando di reagire a un momento così difficile”.

Necessario, però “favorire i processi di riconversione produttiva perchè la regione non può più puntare su quei settori tradizionali che non vinceranno mai la concorrenza dei paesi esteri”.

LE IMPRESE





A differenza del secondo trimestre, i dati relativi alle piccole e medie imprese mostrano, sia per la produzione che per il fatturato, andamenti congiunturali generalmente negativi, ma migliori della media regionale, mentre rispetto allo scorso anno entrambe le categorie mostrano aumenti di tutti i principali indicatori, a eccezione dell’occupazione.

La capacità competitiva sui mercati esteri (fatturato e ordini esteri) è in crescita rispetto all’anno precedente sia per le piccole che le medie imprese “un dato importante – ha sottolineato Chiodi – rispetto al trimestre precedente quando erano solo le grandi imprese a trainare la ripresa  con l’aumento del fatturato estero”.

In difficoltà, invece, la competitività estera per le piccole imprese nel confronto con il trimestre trascorso.

Le previsioni per i prossimi sei mesi sono pessimistiche e peggiori della media regionale per le piccole imprese mentre per quelle di medie dimensioni risultano generalmente positive.

Per le grandi imprese il terzo trimestre 2010 non è stato positivo per il fatto che gli indicatori congiunturali, da sensibilmente positivi che erano, sono diventati negativi riguardo a produzione (-10,9 per cento), fatturato (-15,3 per cento), fatturato estero (-4,8 per cento) e ordini nazionali (-17,8 per cento). Nel breve periodo hanno registrato un andamento positivo solo gli ordini provenienti dall’estero (+1,4 per cento) mentre l’occupazione è rimasta stabile. Le aspettative per il prossimo semestre sono generalmente molto ottimistiche, un po’ meno per l’occupazione.

I SETTORI

“Sotto il profilo settoriale sta emergendo il settore alimentare”, ha affermato l’economista e docente universitario Pino Mauro, che registra un aumento, sia rispetto al trimestre precedente che allo stesso periodo del 2009, di tutti gli indicatori, a eccezione dell’occupazione. 

L’OCCUPAZIONE

A preoccupare gli economisti  è il dato sull’occupazione, che registra una tendenza negativa sia nel brave (-1 per cento) sia nel lungo periodo (- 2,3 per cento). Questo si spiega, secondo Chiodi, con il fatto che “in ogni momento di crisi le aziende razionalizzano i processi produttivi, quindi hanno meno bisogno di lavoratori”.





Ma sul futuro è comunque ottimista. “Sono fiducioso – ha spiegato – primo perché in ogni ripresa c’è un lasso temporale fisiologico rispetto agli effetti positivi che si possono registrare sull’occupazione. E tre trimestri con segno positivo, per di più con la doppia cifra, avranno inevitabilmente effetti positivi”.

ANDAMENTO DEMOGRAFICO POST TERREMOTO

Un capitolo a parte dell’indagine del Cresa è dedicato all’andamento demografico nel capoluogo abruzzese dopo il sisma del 6 aprile del 2009. Dall’aprile 2009 a settembre 2010 la popolazione è passata da 73.203 a 72.487 residenti, con  una perdita di 716 unità.

“Un andamento demografico sorprendente – lo ha definito Chiodi – Avevamo previsioni di riduzione del 20-25 per cento, come avvenuto in altre vicende di questo genere, invece è inferiore all’1 per cento”.

IL TERRITORIO

Per la provincia di Chieti il terzo trimestre si è rivelato abbastanza difficile dal punto di vista congiunturale con andamenti negativi e solitamente peggiori di quelli rilevati nel resto del territorio regionale, mentre i corrispondenti andamenti tendenziali sono tra i più elevati nelle province, mostrando che la forte ripresa dalla difficile situazione dell’anno precedente è stata interrotta solo di recente.

Le aziende aquilane hanno visto un calo sia della produzione che del fatturato. La domanda estera è, al contrario, positiva sia in termini attuali che futuri e l’occupazione risulta in lievissima crescita.

La provincia di Pescara è l’unica ad aver registrato la crescita della produzione e della competitività all’estero, sebbene accompagnati dalle diminuzioni degli altri indicatori congiunturali e dalle previsioni più pessimistiche tra le province.

Anche le aziende teramane hanno registrato un andamento per lo più negativo degli indicatori congiunturali, con la sola lievissima eccezione degli ordini esteri e dell’occupazione, e positivo di quelli tendenziali.

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