L'AQUILA. SI AFFRETTA LA RICOSTRUZIONE DELLA CHIESA DI SAN MASSIMO. foto

DUOMO SGOMBERATO ENTRO IL MESE, ‘A FINE 2011 VIA AL RESTAURO’

di Alberto Orsini

8 Febbraio 2011 18:35

L'Aquila -

L’AQUILA – Ancora un mese per sgomberare completamente le macerie della cattedrale aquilana di San Massimo e poi subito il restauro, sfruttando la bella stagione e senza fare la copertura provvisoria, cominciando i lavori entro la fine del 2011.

Questa l’idea progettuale del vice commissario per la Tutela del patrimonio culturale, Luciano Marchetti, d’intesa con l’Arcidiocesi del capoluogo, subordinata al reperimento dei fondi, che saranno esclusivamente quelli del commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, senza aiuti internazionali.

Oggi lo stesso Marchetti ha tenuto un sopralluogo all’interno dell’edificio sacro, completamente sventrato dal sisma con il crollo del tetto e della parete sinistra, facendo il punto con il direttore dei lavori Maurizio Galletti, ex soprintendente, mentre si lavora febbrilmente a setacciare e a rimuovere i detriti del crollo.

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MARCHETTI: ”UN MESE PER SGOMBERARE LE MACERIE”

“Speriamo di finire entro un mese di sgomberare le macerie – ha spiegato Marchetti – che sono ancora in gran parte strutture di cemento armato della copertura, e poi assicurarci che, togliendole, questa parte non crolli verso l’interno o verso l’esterno”.





“Poi – ha proseguito – bisogna vedere con la Curia se è possibile iniziare direttamente l’intervento di restauro senza fare la copertura, ma smontando il coro, mettendo in sicurezza ed evitando di spendere soldi. Dipende dal progetto di restauro che viene fatto, se potesse partire a primavera gli stessi ponteggi dell’intervento funzioneranno da protezione”.

Quanto alla parete crollata, per il vice commissario “l’unica cosa sicura è che non dovrà essere ricostruita in cemento armato. Il resto dipende dal progettista. L’idea è di ripristinare la struttura che c’era”.

”CON I SOLDI, ENTRO L’ANNO L’INIZIO DEL RESTAURO”

“Spero che entro l’anno si possa iniziare l’intervento di restauro – ha aggiunto Marchetti – se ci sono i fondi e se si riesce a fare il progetto. La Curia pensa di riuscire a ottenerli, si può pensare a un intervento tenendo conto che, almeno per la parte strutturale, la progettazione è già in corso”.

Sull’origine dei fondi, “sono tutti del commissario per la ricostruzione, qui non ci sono finanziamenti internazionali. Per la messa in sicurezza e selezione l’appalto è da 900 mila euro, vinto dall’impresa locale Walter Rosa”.

Nella messa in sicurezza “è compreso anche il monitoraggio della struttura. Anche a messa in sicurezza avvenuta, ci sono congegni elettronici che tengono sotto controllo eventuali movimenti dell’edificio”.

”NON SARA RIAPERTA AL CULTO, MA ALLA CITTA”’





“Abbiamo parlato con l’arcivescovo – ha spiegato sulla riapertura il vice commissario – A oggi la navata potrebbe essere riaperta, ma non essendoci una popolazione residente in centro serve a poco”.

“Più che altro potrebbe essere utilizzata per fare mostre, riunioni e attività per la collettività”, ha concluso.

DIRETTORE LAVORI: ”FUORI TORNERA’ COM’ERA, DENTRO BISOGNA DECIDERE”

Per il direttore Galletti, quello della cattedrale sarà “un restauro conservativo sicuramente, i materiali recuperati andranno rimontati. Alcuni vengono dalla chiesa preesistente e se non potranno essere integrati verranno esposti in un museo”.

“Comunque – ha aggiunto – sono elementi che contribuiscono a chiarire la storia del Duomo, di sicuro verranno fuori novità come successo a Santa Maria Paganica, dove abbiamo capito che in quella zona c’erano insediamenti romani precedenti”.

Quanto all’aspetto che avrà la chiesa restaurata, “tendenzialmente – ha chiuso Galletti – almeno per la parte esterna si tende a riproporre la volumetria e la forma che c’era, però con materiali e tecnologie che siano in grado di resistere a nuovi eventi, perché il cemento armato si è rivelato insufficiente”.

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