PESCARA – Fabrizio Tonelli, 30 anni, pescarese, il complice del vigile del fuoco di 31 anni Mario Camplone, arrestato il 27 luglio scorso dalla polizia di Pescara con l'accusa di spaccio, questa mattina si è presentato spontaneamente in questura.
L'uomo, che è rientrato da Tenerife dove stava lavorando, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in esecuzione della misura restrittiva disposta a suo carico dal gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, su richiesta del Pubblico ministero, Gennaro Varone.
Stando alle indagini condotte dalla squadra Mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana, i due avrebbero venduto in più occasioni dosi di cocaina, hashish e marijuana anche a minorenni. Tonelli e Camplone, pur di riscuotere i crediti vantati nei confronti di alcuni dei loro acquirenti di droga, in alcune occasioni li avrebbero minacciati di violenze fisiche.
Gli accertamenti della polizia hanno preso il via dalla denuncia di una madre esasperata che ha raccontato agli investigatori che lei e suo figlio erano vittime di richieste estorsive, da circa due anni, da parte di Tonelli nei confronti del quale il giovane, quando era ancora minorenne, aveva maturato un debito di circa 3 mila euro, dovuto a ripetute cessioni di hashish.
Le dichiarazioni della donna sono state successivamente confermate dal figlio che ha fornito agli agenti indicazioni che hanno consentito sia di incastrare il 30enne, sia di identificare il vigile del fuoco che sarebbe stato suo fornitore e complice. Nel corso delle indagini, proseguite poi anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche, è stato accertato che entrambi gli indagati, oltre all'hashish, spacciavano anche cocaina e che avevano estorto soldi ad altri tre ragazzi in difficoltà con i pagamenti.
Oltre a Tonelli e Camplone, ci sono altri sei indagati a piede libero. Tra loro c'è anche un minorenne. I casi documentati di spaccio sono 10, tre gli episodi di estorsione. Tonelli, difeso dall'avvocato Giancarla Di Iorio, sarà interrogato dal gip venerdì.
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