CAPPELLE SUL TAVO – Una donna è stata aggredita dal marito ubriaco, due sere fa con urla botte e spinte ed è finita in ospedale a Pescara.
La drammatica esperienza è accaduta Cappelle sul Tavo (Pescara) e secondo quanto riportato dal quotidiano Il Centro, la squadra volante ha rintracciato l’uomo e lo ha arrestato dopo averlo trovato ubriaco alla guida e in possesso di un coltello.
Il marito, un 50enne residente a Cappelle, che non sarebbe nuovo a violenze del genere.
Tutto è iniziato con una discussione dai toni accesi dei due che stanno per separarsi, mentre in casa c’erano gli anziani genitori di lei.
L’uomo che aveva alzato il gomito, ha poi perso le staffe aggredendo la moglie che è caduta a terra ed è rimasta ferita e trasportata in ospedale.
La donna ha riportato fratture agli avambracci (il radio e l’ulna destri e il radio sinistro) e la prognosi indicata dai medici è di 40 giorni.
Dall’ospedale, quando si è capita l’origine di quelle fratture, è stato lanciato l’allarme al 113 e gli uomini della Volante, diretti da Dante Cosentino, hanno raggiunto la vittima e l’hanno ascoltata.
La vittima ha raccontato agli agenti cos’era accaduto a casa e ha dato loro alcune indicazioni sui luoghi dove avrebbero potuto rintracciare il marito.
Il 50enne è stato intercettato in auto, a Città Sant’Angelo, ed è stato fermato.
Per lui è scattata anche la perquisizione, che ha consentito di scovare un coltello infilato nella tasca della portiera.
Gli accertamenti a suo carico, eseguiti dalla polizia stradale, hanno consentito di appurare che era ubriaco (il tasso alcolemico era di oltre 2 grammi/litro mentre il massimo consentito è 0,5) e che guidava senza patente, essendogli stata revocata nel 2011.
Nei suoi confronti è scattato l’arresto per maltrattamenti in famiglia, alla luce di quanto ha riferito la moglie, già finita in ospedale l’anno scorso, dopo aver ricevuto da lui un pugno in faccia.
L'uomo è stato segnalato all’autorità giudiziaria per i reati di guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche, guida senza patente e porto di oggetti atti ad offendere.
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