DIMISSIONI IN MASSA NEL SINDACATO GIORNALISTI ABRUZZESI, ”SITUAZIONE ECONOMICA INSOSTENIBILE”

6 Dicembre 2017 17:25

Regione -

PESCARA – “Siamo riusciti a risanare, tra mille difficoltà, i conti del sindacato dei giornalisti abruzzesi, salvandolo dal crac, ma anche che su questo cammino sono stati frapposti ostacoli meschini e beceri dall’esterno e dall’interno”.

È una delle motivazioni per le quali si sono dimessi in massa, lunedì scorso, quasi tutti i componenti del direttivo del Sindacato giornalisti abruzzesi (Sga).

A gettare la spugna, il segretario, Adam Hanzelewicz, e i componenti Donato Fioriti, Paolo Durante, Candida De Novellis, Rosano Orlando e Francesco Totoro.

Dimissioni anche per Giacomo Cavuta e Marco Patricelli, consiglieri presso la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), alla quale la Sga aderisce.

“Una scelta di dignità – viene definita nella nota quella delle dimissioni – sulla quale ha inciso anche il disagio dei componenti a fronte di scomposte e strumentali reazioni a decisioni inevitabili nella gestione e nell’azione sindacale, oltre a un’insufficiente sinergia con la Fnsi”.

A prendere le distanze da queste posizioni è, tuttavia, Pina Manente, vice segretario professionale Sga, per non essere stata coinvolta nella decisione, e non condividendo le critiche espresse nei confronti Fnsi.

Solo un malinteso, si è verificato poi, invece con Ezio Cerasi, anche lui componente del Consiglio nazionale Fnsi, che aveva capito di essere stato menzionato tra i dimissionari.





“Non mi sono dimesso – ha detto in una nota Cerasi – e, soprattutto, da iscritto del sindacato dei giornalisti abruzzesi, ancor prima che da dirigente sindacale, non condivido i contenuti del comunicato del direttivo che, peraltro, ignoravo fino a poche ore fa”.

Da qui la precisazione dell’oramai ex segretario Hanzelewicz: “I consiglieri Fnsi regolarmente eletti e dimissionari hanno nome e cognome, nonché firma, quindi non esiste neppure il rischio astratto che il componente della Giunta, Ezio Cerasi, possa essere confuso con essi”.

Al di là di questo equivoco, nella nota i sindacalisti dimissionari “lamentano la mancanza di trasparenza della Fnsi nel rapporto con la Sga e i componenti eletti, ma anche il supporto a proposte e iniziative, surrogate con altre, autonome e in alcuni casi persino non condivise nei tempi, nella forma e nella sostanza”.

I componenti del direttivo sottolineano poi “di essere riusciti a risanare tra mille difficoltà i conti del sindacato, salvandolo dal crac, ma anche che su questo cammino sono stati frapposti ostacoli meschini e beceri dall’esterno e dall’interno”.

“Non ultima la strumentale e autolesionista richiesta del fiduciario Casagit di sospendere il contributo al funzionamento della sede, assolutamente priva di alcun fondamento – continuano – L’assurdità di tale ‘temeraria’ richiesta, che, ovviamente, non ha riscosso alcun credito a Roma, avrebbe comportato l’immediata chiusura del Sga”.

Eppure assicurano gli ex sindacalisti, “per scongiurare proprio questa eventualità il direttivo si era speso nei mesi precedenti in una complessa, rigorosa e avveduta politica di spending review, su cui c’è stato persino chi ha ritenuto di speculare con volgari e gratuite accuse di mala gestio, che ben qualificano chi le ha rivolte”.

Per tutte queste ragioni, il “direttivo del Sindacato giornalisti abruzzesi, ritenendo esaurito l’obiettivo prefissato di salvare il sindacato stesso dalla scomparsa per l’insostenibile situazione economica e di bilancio, rassegna le dimissioni della maggioranza dei componenti e restituisce la parola agli iscritti”.





Prende però le distanze, come detto, la Manente. “Pur facendo parte del direttivo ho appreso la circostanza dagli organi di informazione e che non sono stata coinvolta in nessun confronto o decisione in questo senso”, protesta.

“Non posso condividere i contenuti del comunicato né della nota inviata agli iscritti, ma evidentemente non alla sottoscritta – dice ancora – In particolare, mi dissocio dalle critiche espresse nei confronti della Federazione nazionale della stampa, che non ha mai fatto mancare il suo sostegno, e al segretario, Raffaele Lorusso, che a mio parere sta rilanciando con autorevolezza l’azione sindacale in un momento tanto difficile per la categoria”.

“Certamente vi sono molte ragioni, e le mie le ho ampiamente sostenute nei luoghi deputati – conclude la Manente – per restituire la parola ai colleghi: qualche volta il compito risulta superiore alle proprie forze ed è dunque giusto e corretto fare un passo indietro”.

“E infatti – conclude Hanzelewicz nella controreplica – ci saremmo aspettati dalla vice segretaria quel passo indietro come logica conseguenza di non aver votato il bilancio, com’è prassi corretta in qualunque sede. Quanto all’impegno di Lorusso a fianco del Sga, mi fa specie che lei sia stata la sola a riscontrarlo, e tutti gli altri no”.

 

 

 

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