REGIONE: NUOVE POSSIBILI TENSIONI NEL CENTRODESTRA PER LE SCELTE DELLE AMBITE POLTRONE. PIU' CANDIDATI IN CORSA. IMPAZZA IL TOTO NOMI

DG ASL PESCARA E TERAMO: BANDO EX NOVO VARO IMMINENTE, DUE CASELLE PER LEGA?

24 Ottobre 2019 07:00

Regione -

PESCARA – Altre due direzioni generali delle Asl da conquistare, e altro giro di giostra dello spoil system del centrodestra in Regione Abruzzo. E altre possibili tensioni nella maggioranza di centrodestra per la scelta. 

Archiviati bandi, nomine e polemiche, persino una mini-crisi di coalizione innescata dalla Lega, azionista di maggioranza della coalizione non contenta delle indicazioni, per le aziende sanitarie provinciali dell'Aquila e di Chieti, tocca ora a quelle di Pescara e di Teramo, le cui poltrone sono state lasciate libere dai dg nominati dal centrosinistra Armando Mancini, obtorto collo perché cacciato dal centrodestra per non aver raggiunto gli obiettivi, e da Roberto Fagnano, con la sua nomina a direttore di dipartimento Sanità della Regione . 

La Giunta guidata da Marco Marsilio, Fratelli d'Italia  da quanto si apprende, sta per varare i due bandi ex novo, rispetto a quelli che hanno portato alla nomina di Thomas Schael a Chieti, e di Roberto Testa a L'Aquila. Il tutto nella convinzione di non ripetere la esperienza dei mesi scorsi ed i gravi ritardi per i titolari delle due Asl. 

Un bando che vedrà, questo è certo, molti candidati in gara in più, anche perché Marsilio, con decisione foriera di polemiche politiche, ha deciso di aumentare gli stipendi manager Asl abruzzesi, portandoli dai 109 mila euro lordi l'anno (più benefit), a 149 mila euro, allineandoli alla media italiana, al fine, è stato argomentato, di “attrarre le migliori professionalità sul mercato, evitando la mortificazione e il declassamento del comparto sanitario regionale”.

La scelta, come prevede la regola dello spoil system, non sarà fatta solo sul peso del curriculum, ma anche in base al “gradimento” politico. E  la parte del leone non potrà che farla, in questo giro, la Lega, dominus della maggioranza, con 10 consiglieri su 18 e 4 assessori su 6, tra cui l'assessore alla Sanità, Nicoletta Verì.





A maggior ragione, perché la Lega è rimasta fuori dalla partita dell'Aquila, andata ad appannaggio di Fratelli d'Italia, e di Chieti, terreno di caccia di Forza Italia.

Ed è sicuro che il neo coordinatore regionale, il deputato aquilano Luigi D’Eramo, che ha vinto il braccio di ferro con l’ormai ex capo salviano Giuseppe Bellachioma, anch’egli deputato, non farà certo sconti dopo che la Lega ha fatto da spettatore nella scelta. 

Anche se per la scelta del manager di Pescara peserà anche il “parere” del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, Fi, figura molto forte nella coalizione e di riferimento nel capoluogo adriatico, con la quale, secondo quanto si è appreso, i salviniani si sentiranno.  

Potrebbero tornare in gara, nei due bandi, molti dei 39 candidati che avevano partecipato al bando per le Asl di L'Aquila e Chieti, lanciato dalla ex maggioranza di centrosinistra poco prima del voto del 10 febbraio che ha segnato la vittoria del centrodestra. 
E impazza il toto nomine.

A Teramo  si fa il nome, tra possibili candidati, di Ferdinando Romano, ex dg Sanità della Regione Lazio ed ex docente d'Igiene all'Università Gabriele D'Annunzio.

Dato tra i favoriti anche nella gara  aquilana, con un gradimento della Lega, che ora potrebbe per lui diventare decisivo. 





A Pescara potrebbero ricandidarsi Angelo Cordone, direttore generale della Asl di Melegnano-Martesana, ma già dg nella città adriatica, e provenienti nella stessa Asl, Franco Caracciolo, dirigente di Unità operativa semplice a valenza dipartimentale, Alberto Cianci, direttore facente funzione dell'Unità operativa formazione, ricerca e progetti.

Potrebbero presentare il curriculum, senz'altro pesante, per una delle due Asl, anche l'ex dg della Asl pescarese Claudio D'Amario, direttore generale della Prevenzione sanitaria nazionale del Ministero della Salute, e Angelo Muraglia, ex direttore del dipartimento Salute e Welfare della Regione Abruzzo.  

Facendo un passo indietro, assai cruenta è stata la liberazione della poltrona del dg di Pescara, occupata da Armando Mancini, nominato dal centrosinistra di Luciano D'Alfonso. Per lui il 2 ottobre è scattato definitivamente il provvedimento di decadenza del contratto, che sarebbe durato fino al  2021, per il mancato raggiungimento degli obiettivi minimi fissati dalla legge, come attestato dal Nucleo di valutazione. Mancini ovviamente non ci sta, contesta la pagella impietosa, che gli è stata appioppata, ed è pronto ad andare per le vie legali, non escludendo una richiesta di risarcimento danni.

A gestire questo interregno, come direttore generale facente funzioni, è ora il direttore sanitario Antonio Caponetti.

Il vertice amministrativo della Asl di Teramo è stata invece lasciata libera ad agosto da Roberto Fagnano, direttore generale nominato anche lui dal centrosinistra, con contratto fino a settembre 2020. Fagnano poteva vantare però ottimi risultati di gestione. È stato così nominato da Marsilio e soci responsabile del dipartimento Salute e Welfare della Regione Abruzzo, con la classica operazione del “promoveatur ut amoveatur”.

Ora la Asl teramana è retta pro-tempore dal direttore amministrativo, Maurizio Di Giosia. (f.t.)

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