E INTANTO LA TERRA SFRANA: CROLLI E SGOMBERI A CIVITELLA DEL TRONTO

DECRETO SISMA: SINDACI DEL TERAMANO IN RIVOLTA, MANIFESTAZIONE A ROMA IL 2 MARZO

19 Febbraio 2017 11:00

Teramo - Politica

TERAMO – La manifestazione a Roma per chiedere modifiche significative al decreto terremoto si farà giovedi 2 marzo.  A deciderlo il presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino  e i sindaci con quello di Teramo Maurizio Brucchi in testa.

Martedi invece, nell’aula 10 della fcoltà di Giurisprudenza di Teramo si terrà un incontro con il mondo economico per prendere accordi e definire i dettagli della manifestazione a Montecitorio.

Questo mentre drammatica presta la situazione delle frane,  in particolare a Ponzano di Civitella del Tronto, dove sono crollate abitazioni a seguito dello smottamento del terreno. ove anche ieri il sindaco Cristina Di Pietro ha firmato altre tre nuove ordinanze di sgombero, tra cui quella di un allevatore con le sue sessanta pecore, facendo salire a cento il numero delle persone che da un giorno all’altro hanno dovuto abbandonare la propria dimora. Anche ieri i vigili del fuoco, che hanno attivato una postazione fissa, hanno accompagnato decine di sfollati nelle case per consentire loro di prendere qualche effetto personale. E pompieri al lavoro anche per svuotare alcuni serbatoi di Gpl annessi alle case e minacciati dalla frana. Situazione critica anche a Campli.

Il lungo elenco di richieste per l'aggiustamento del decreto sono già contenute nel documento approvato qualche giorno fa dai sindaci e che in sostanza puntano sul rafforzamento di agevolazioni contributive e fiscali, su maggiori risorse a sostegno delle attività produttive e degli stessi enti pubblici chiamati a risanare un patrimonio fortemente compromesso dagli eventi calamitosi, nonché sul ristoro dei danni causati dall'eccezionale nevicata di metà gennaio.

I Sindaci hanno chiesto anche una “forte e visibile mobilitazione dei dei Parlamentari.

Nel documento si chiede il riconoscimento  dello stato di emergenza derivante da calamità naturale con specifico riguardo per il territorio della Provincia di Teramo, con la contestuale assegnazione di adeguate risorse finanziarie per fronteggiare le spese necessarie per il superamento di detta emergenza e con strumenti agevolativi analoghi a quelli previsti per l’emergenza sisma.
In fase di conversione del  Decreto sisma si cheide l’estensione dell’area del cratere anche ai Comuni della fascia montana ad oggi esclusi, e di parificare ed estendere le misure previste per i Comuni già inseriti nel cratere anche al Comune di Teramo, eliminando le limitazioni esistenti.

LA CONTA DEI DANNI AGGIORNATO

Sulla base delle schede inviate dai Sindaci e dalle associazioni di categoria, conteggiando anche i problemi alla rete viaria provinciale e comunale si stimano 437 milioni di danni: di questi 14 milioni e mezzo sono già stati impegnati in somma urgenza dai Comuni e oltre 13 dalla Provincia.
Nel dettaglio sono così suddivisibili: danni a immobili pubblici (115; oltre 44 milioni di euro), immobili privati (4097; oltre 180 milioni di euro) edifici di culto (168; quasi 36 milioni di euro); scuole (105; 23 milioni di euro) attività economiche danneggiate (363; oltre 55 milioni di euro): per un totale di 339.228.914 euro. A questi si aggiungono: strade comunali dissestate (320): 77.062.102 euro; strade provinciali: 45 milioni di euro (13 milioni spesi in somma urgenza).

LE RICHIESTE DEI SINDACI TERAMANI NEL DETTAGLIO

Nel documento sottoscritto che sarà alla base della mobilitazione, si chiedono le seguenti modifiche al decreto:

La copertura integrale dei costi sostenuti in fase di emergenza, in tempi certi e brevi, e con anticipazioni consistenti e conguaglio a rendicontazione





La copertura integrale delle somme necessarie per il ripristino del patrimonio pubblico danneggiato

La sospensione immediata del prelievo a titolo di concorso al contenimento della spesa pubblica della Provincia di Teramo disposto dalla legge 190/2014 e relativo all’anno 2016;

L’eliminazione del taglio già previsto per l’anno 2017, per la Provincia di Teramo e del taglio al Fondo di solidarietà comunale per i Comuni.

L’istituzione di un Fondo speciale a copertura del minor gettito da entrate tributarie nelle casse comunali, per effetto del sisma

La proroga delle sospensioni degli adempimenti finanziari e contabili

L’eliminazione delle sanzioni di cui al patto 2015 per i Comuni e la sospensione delle rate dei mutui

Lo stanziamento di fondi straordinari per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico di tutte le scuole della provincia, comprensive dei fondi per le verifiche di vulnerabilità, o in alternativa consentire alla Regione Abruzzo di accendere un mutuo per la valutazione della vulnerabilità sismica delle scuole

La possibilità per la Regione Abruzzo di rimodulare il Masterplan destinando prioritariamente le risorse per le opere di messa in sicurezza del territorio e di sostegno al tessuto economico –turistico e sociale colpito dal sisma e dalle altre calamità, fatti salvi gli interventi già individuati ricadenti nei comuni del  cratere.

Un contributo per l’autonoma sistemazione per i nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità, in conseguenza degli eventi calamitosi

La copertura integrale degli interventi strutturali di ripristino degli edifici privati, ivi compresi gli edifici vincolati, danneggiati o dichiarati inagibili e per i quali sia rinvenibile il nesso di causalità tra i danni subiti e l’evento.





Un contributo di €. 10.000,00 per le case lesionate ma agibili, per le case lesionate ma agibili da utilizzare per interventi locali e di riparazione come previsto dal D.M. 14 gennaio 2008 al punto 8.4.3, che comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza delle strutture preesistenti.

La sospensione delle tasse per due anni con previsione di successivo pagamento dilazionato in dieci anni per i residenti nei Comuni insistenti nel cratere, nonché per quelli fuori cratere che hanno subito danni conseguenza degli eventi calamitosi; agevolazione da riconoscere a prescindere dalla sede del luogo di lavoro.

La sospensione delle rate dei mutui per i residenti nei Comuni insistenti nel cratere, nonché per i residenti nei Comuni fuori cratere ma che hanno subito danni conseguenza degli eventi calamitosi.

La copertura integrale dei costi per il ripristino delle strutture, degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature delle imprese, danneggiati e per i quali sia rinvenibile il nesso di causalità tra i danni subiti e l’evento.

Il rimborso del prezzo di acquisto di scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, danneggiati o distrutti a causa degli eventi eccezionali e non più utilizzabili.

La copertura integrale dei danni da lucro cessante per le attività economiche con sede nei Comuni del cratere.

La copertura integrale dei danni da lucro cessante per le attività economiche con sede nei Comuni non ricompresi nel cratere, che dimostrano di aver subito un decremento dell’attività, insistenti sia dentro che fuori dai Comuni del cratere.

Gli indennizzi ed i risarcimenti semplificati per i disservizi in aggiunta agli strumenti ordinari previsti dai contratti di servizio.

La proroga degli interventi di sostegno al reddito, a partire dagli ammortizzatori in deroga, da attuare non solo nelle aree dal cratere, ma anche per i comuni fuori dal cratere, interessati da eventi sismici e/o dalle calamità nevose e naturali, garantendo la retroattività, la relativa copertura finanziaria e l’immediata fruibilità, con modalità procedurali chiare e snelle.

 

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