DECLASSAMENTO OSPEDALI: COMITATO DI ORTONA CHIEDE INTERVENTO POLITICO

1 Dicembre 2017 17:33

Chieti -

ORTONA – “La politica si attivi immediatamente affinché anche Ortona (Chieti) abbia nuovamente il suo ospedale, per gli oltre 70 mila utenti che ne hanno diritto, non siamo uno stabilimento di Chieti, il nuovo Piano sanitario regionale deve definire il presidio di Ortona come Ospedale ed assicurare i servizi essenziali di base che sono assolutamente compatibili con le eccellenze, anzi per quest’ultime ne sono un valore aggiunto”.

È quanto chiede il Comitato di Ortona per l'ospedale, in una lettera indirizzata: al sindaco del Comune, Leo Castiglione; al vice sindaco e assessore alla Sanità, Vincenzo Polidori; a tutto il Consiglio comunale di Ortona, contro il nuovo Piano sanitario regionale.





L’assessorato alla Sanità della regione Abruzzo, fin dai primi momenti del suo percorso riformatorio, aveva individuato alcuni presidi ospedalieri da riconvertire attraverso il taglio dei servizi essenziali e dei relativi Pronto soccorso, in nome e per conto di riforme sanitarie che avrebbero dato modo alla Regione di uscire dal commissariamento e per il miglioramento dell’offerta sanitaria e della emergenza urgenza. Presidi ospedalieri come Sulmona (L'Aquila), Atri (Teramo), Penne (Pescara), Atessa (Chieti), Guardiagrele (Chieti), Giulianova (Teramo) e Ortona erano stati individuati come quelli da declassare.

Si è iniziato proprio con l’ospedale di Ortona, attraverso la chiusura dei reparti come Ortopedia, Pediatria, Ginecologia, Ostetricia e alla fine con il Pronto Soccorso trasformato in Ppi (Punto di primo intervento).

“Gli altri presidi individuati dal taglio dei servizi preventivati, non hanno avuto la stessa sorte di Ortona, addirittura per Sulmona, il punto nascita, meno produttivo in numeri di parti rispetto ai 500 richiesti dal decreto – scrive il Comitato in una nota – è rimasto aperto ed altri presidi non sono stati toccati nei servizi essenziali dalla manovra”.





“Per Ortona l’apertura dei servizi di eccellenza è servito alla regione come cartina di tornasole per deviare l’attenzione della classe politica locale, delle associazioni e dell’utenza del comprensorio sanitario di Ortona – prosegue il Comitato – solo per avere margini di manovra più ampi per adottare il Piano sanitario regionale non scritto ma precedentemente stabilito sul tavolo politico, proporzionalmente al peso delle varie rappresentatività dei vari territori. In ultimo l’amministrazione di Atessa ha ottenuto dalla Regione, attraverso l’unione dei sindaci del suo comprensorio, la riconversione della sua struttura in ospedale”.

Un coinvolgimento che il Comitato aveva fortemente caldeggiato fin dall’inizio dell’insediamento della nuova amministrazione, attraverso la stesura di una bozza di delibera inviata a metà luglio 2017, al sindaco Leo Castiglione e al suo vice sindaco Vincenzo Polidori, nonché assessore alla Sanità.

“Caro sindaco e caro vice sindaco, i fatti di Atessa dimostrano ampiamente che l’iniziativa proposta da questo Comitato avrebbe potuto ottenere ben più di quanto, invece, si tenta di mascherare attraverso una concezione più politica che sociale – conclude il Comitato – si veda i 10 posti letto temporanei concessi, di cui al momento non abbiamo i relativi atti e il paventato futuro trasferimento della medicina”.

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