DA ROSETO A TAGLIACOZZO, AL LAVORO GLI ARTEFICI DELLA ”COSA AL CENTRO”

di Filippo Tronca

26 Novembre 2015 20:30

Regione - Politica

L'AQUILA – Dalle cene di Roseto con piatto forte le elezioni comunali, ai convegni di Tagliacozzo sulla legge elettorale che verrà. Con medesimi commensali e relatori: il deputato del Partito democratico Tommaso Ginoble, il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Gatti e l'assessore regionale al Lavoro Andrea Gerosolimo, di Abruzzo civico.

I primi due teramani, il terzo aquilano di Sulmona, tra i principali protagonisti delle grandi manovre e inedite alleanze trasversali in vista delle prossime scadenze elettorali.

E che sempre meno si curano dei malumori e degli sguardi torvi all’interno dei loro partiti di provenienza, pur di assicurarsi un radioso futuro politico.

A Tagliacozzo nel convegno previsto per oggi, poi rimandato all'11 dicembre all'ultimo momento, non a caso si parlerà di nuova legge elettorale, degli scenari che si apriranno in un Abruzzo che sarà diviso in due collegi, uno che comprende le province di Pescara e Chieti e l'altro quelle di L'Aquila e Teramo. Rivoluzione che imporrà alleanze trasversali anche dal punto di vista territoriale.

Altri artefici della nascente “cosa al centro” sono Gianni Chiodi, di Forza Italia ed ex presidente della Regione, che assieme al collega all’Emiciclo Mauro Di Dalmazio, della civica di centro destra Abruzzo futuro, ha appena aderito ad Idea, acronimo che sta per “Identità e azione”, movimento fondato dopo essere uscito dal Nuovo centro destra dal senatore Gaetano Quagliariello, ex ministro delle Riforme del governo Letta, eletto in Abruzzo.

C’è poi il consigliere regionale Luciano Monticelli, piddino irrequieto, che quest’estate si è regolarmente schierato affianco degli ex ribelli – ma neanche tanto ex – di Abruzzo civico, Gerosolimo e Mario Olivieri che hanno costretto il presidente Luciano D’Alfonso ad un non indolore rimpasto che è valso a Gerosolimo un assessorato.

Monticelli si è conquistato un ruolo da protagonista con una lettera inviata pochi giorni fa a D’Alfonso contro la chiusura dei punti nascita, sottoscritta anche maggioranza, il capogruppo Sandro Mariani e Pierpaolo Pietrucci per il Pd, da Maurizio Di Nicola per Centro Democratico e da Gerosolimo e Olivieri.





I teramani di  tutti gi schieramenti sono poi compatti contro l’ipotesi di Asl unica regionale. A conferma che i dissidi in materia di politiche sanitarie sono un terreno di cultura per la crescita della cosa al centro, a discapito dei lealisti di D'Alfonso e dell'assessore alla sanità Silvio Paolucci, che invece vedrebbe con crescente interesse la nascita di Sinistra italiana, nuovo gruppo parlamentare che unisce Sinistra ecologia e libertà ad alcuni parlamentari ex-Pd.

Primo laboratorio neo-centrista come accennato è Roseto, dove in vista delle amministrative di primavera Ginoble tesse la tela a suon di cene e incontri più o meno segreti con i citati Gatti, Gerosolimo e Monticelli.

L’obiettivo a Roseto è quello di affossare la candidatura perorata da D’Alfonso, storico avversario di Ginoble, di Rosaria Ciancaione, dirigente del Comune da poco passata in Regione, proprio per togliere di mezzo l’incompatibilità con la carica di futuro sindaco. Con alleanze inedite e trasversali e parecchi “do ut des” sottintesi.

Con il collegio unico, in particolare i teramani hanno bisogno di voti nell’aquilano, gli aquilani nel teramano. Evenienza che rafforza ad esempio il legame tra Ginoble e Gerosolimo.

Ginoble non fa mistero di lavorare ad una sua rielezione al parlamento, consapevole che nel Pd sarà dura trovare la strada spianata, e uno strapuntino in lista. E infatti in Parlamento trascorre molto poco tempo, ed è poco produttivo, come attesta il monitoraggio di Open polis. Proprio perchè deve moltiplicare le forze e l’impegno per riannodare relazioni e alleanze e curare il rapporto con il territorio.

Anche Gerosolimo punta ad una candidatura in Parlamento. Strizzando l’occhio con grande pragmatismo al Partito democratico, con l’aiuto proprio di Ginoble. Puntando i piedi nella maggioranza in Regione è del resto riuscito a strappare un assessorato, con lo stesso metodo non è detto che non riesca a conquistare una candidatura blindata per il parlamento.

Gatti punta invece, assicurano i soliti ben informati, a candidarsi addirittura a futuro presidente della Regione.

Ma gli sta stretta la casacca azzurra di Forza Italia, partito dal futuro incerto nell’epoca del berlusconismo al tramonto, e sensibile alle sirene di destra suonate da Matteo Salvini della Lega e da Giorgia Meloni di Fratelli d'Itaia.





Forte già del suo notevolissimo bagaglio di voti nel teramano, conta sull’appoggio di Gerosolimo per sfondare anche nelle poco frequentate terre dell’aquilano.

Gatti e Gerosolimo non hanno mai nascosto del resto un rapporto di reciproca fiducia, non sottraendosi agli obiettivi neanche all'Emiciclo durante confindenziali conversazioni.

Gerosolimo ha preso le stesse deleghe di cui Gatti è stato titolare per 5 anni, e provenendo di fatto da quell'habitat politico, essendo stato assessore alla Provincia dell'Aquila nella giunta di Antonio Del Corvo di Forza Italia.

Ambisce legittimamente ad un posto al sole e a un biglietto per Roma anche Chiodi. Ergo la sua adesione a Idea è lecito supporre che sia funzionale a tale obiettivo. Chiodi però in attesa che si chiarisca il quadro politico, assicura che “resta convintamente in Forza Italia”.

Sta alla finestra anche Giorgio D’Ignazio, di Ncd, consapevole che il partitino di Angelino Alfano, dopo al diaspora di tanti esponenti passati con Idea di Quagliariello, non gli garantirà, visti i sondaggi molto poco lusinghieri, un traghetto minimamente affidabile alle prossime elezioni, regionali o politiche che siano. E anche il suo sguardo, come quello altri di area Ncd e centrista, in attesa che passi il treno giusto, è rivolto verso il centro.

 

 

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