DA GIULIANOVA VIA AL PROGETTO ”DIARIO DI BORGO” PER SALVARE LA MEMORIA DEI LUOGHI E DELLE PERSONE

di Eleonora Marchini

3 Dicembre 2016 08:30

Teramo - Cronaca

GIULIANOVA – Ognuno porta dentro di sé il proprio borgo. Queste parole racchiudono il senso di un progetto letterario ideato da Angelo Colangeli, appassionato di scrittura intesa come testimonianza, per far rivivere nelle pagine di un ‘Diario’ collettivo, la memoria delle persone e ricostruire l’identità dei luoghi.

Perché si possono ricostruire le case e le città, ma l’identità di un posto o la si è scritta e tramandata o si perderà con lo scomparire delle persone.

Il ‘Diario di Borgo’, questo il nome del progetto, parte dal raccogliere i ricordi delle persone che vivono o hanno vissuto nella cittadina costiera di Giulianova (Teramo): foto, video, lettere, testimonianze e aneddoti che possano parlare della vita tra le strade e le case; storie della gente, storie magari ignorate, come quelle dei migranti di inizio secolo o dei caduti in guerra di cui resta, spesso, solo un nome inciso sulle lapidi dei monumenti.





Dopo il terremoto del 24 agosto scorso, l’idea di raccontare in un diario la storia del borgo è stata estesa anche al paesino distrutto di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), e si pensa anche ad Accumoli e Acquasparta perché, oltre alla ricostruzione delle case, sia possibile anche la ricostruzione della memoria e dell’identità del luogo.

“Stiamo organizzando incontri settimanali nella biblioteca comunale di Giulianova – racconta ad AbruzzoWeb Angelo Colangeli, promotore dell’iniziativa, originario di Tussio un paesino situato nella piana di Navelli (L’Aquila) ma da anni trapiantato a Giulianova – in cui i partecipanti potranno proporre i loro contributi da protagonisti delle storie, quindi raccontare in prima persona i loro ricordi. Oppure potranno raccogliere le testimonianze, ad esempio degli anziani o dei vecchi lupi di mare, e riportarle nel diario”.

Un diario diffuso, corredato di documenti storici, anche audiovisivi, da cui trarre spunto per una mostra o per incontri a scuola e provare a trasmettere ai ragazzi l’importanza di mantenere viva la memoria del luogo in cui vivono.





“Stiamo cercando materiale negli archivi e nei registri del comune – continua Colangeli – ma una preziosa risorsa sono proprio quelle persone emigrate in passato verso altri paesi in cerca di fortuna. Loro potrebbero aver conservato documenti come foto o altro, ricordi preziosi mantenuti per non dimenticare le loro origini”.

Un cantiere culturale aperto, insomma “che non è l’arrivo, ma la partenza. Un archivio immateriale da aggiornare in corso d’opera, arricchire giorno per giorno – rimarca – Che si può portare nelle scuole, per stimolare i ragazzi alla scrittura di narrazione. Alla scrittura come testimonianza”, conclude.

Gli aggiornamenti dell’iniziativa sono pubblicati sulla pagina Facebook ‘Diario di Borgo’ e a breve, sul sito internet www.diariodiborgo.it.

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