CULTURA: LE ISTITUZIONI AQUILANE CONTRO LE ”BUGIE DELLA PROVINCIA”

28 Gennaio 2014 19:09

L'Aquila - Cultura

L’AQUILA – Le istituzioni culturali dell’Aquila e provincia questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa per raccontare agli organi d’informazione la situazione venutasi a creare con la Provincia dell’Aquila e il comparto amministrativo che, dopo mesi di riunioni e promesse, ha azzerato il capitolo di spesa relativo alla cultura per gli anni 2012 e 2013.

Alla conferenza stampa erano presenti rappresentanti dell’Istituzione sinfonica abruzzese, dei Solisti aquilani, della Società della musica B. Barattelli, dell’Uovo teatro stabile di innovazione, del Gruppo e-motion, dell’Harmonia novissima, dell’Associazione culturale amiternum, dell’Associazione musicale athena, del Teatro dei colori e del Teatro zeta.

Il presidente dell’Isa Antonio Centi ha dichiarato: “non possiamo chiudere i bilanci e questa amministrazione miope non ne comprende neanche la gravità”.

Centi ha ricordato come questa è una battaglia di tutte le istituzioni, battaglia portata avanti per la difesa delle piccole associazioni che da sole non riuscirebbero a far sentire la propria voce.

“Abbiamo intitolato la conferenza stampa ‘Le bugie della Provincia’ perché siamo convinti che questa sia la parola più giusta per rappresentare il comportamento dell’ente provinciale – continua il presidente – Assumiamo notizie interne ed indirette, dal momento che non è possibile interloquire con chi non risponde più neanche alle lettere ufficiali. Dopo vari proclami del presidente Antonio Del Corvo e dell’assessore Marianna Scoccia che dichiaravano di aver trovato i fondi per il settore cultura, negli ultimi giorni la cifra è stata prima dimezzata e poi azzerata. Non c’è altro da fare – conclude Centi – che denunciare un inghippo fra la struttura burocratica e quella politica”.





Antonio Massena, direttore artistico dell’Uovo teatro stabile di innovazione, ha spiegato: “Noi che non siamo bugiardi non abbiamo messo in preventivo l’anno 2013 avendo già subito il buco per l’anno precedente. Se la Provincia non ci vuole più sostenere sarebbe opportuno lo dicesse così da cancellare l’ente dalle nostre programmazioni”.

Massena aggiunge: “L’ultima riunione con l’assessore Scoccia si è svolta a novembre e ci era stata confermata una variazione nel contributo più sostanziosa per recuperare i due anni precedenti. Ma visto che noi non siamo bugiardi, prima di iscrivere nel bilancio anche quest’altra annualità attendiamo di capire quali saranno gli esiti”.

Messena ci ha tenuto a precisare che i fondi Fus (Fondo unico per lo spettacolo) “sono regolamentati non soltanto dalla programmazione e dai progetti culturali ma anche dalla contribuzione delle istituzioni locali. Senza un riconoscimento del lavoro a livello locale – spiega il direttore artistico –  non si accede ai fondi ministeriali, fondi che devono essere pari al 50% del contributo generale. Così, se i contributi mancheranno nel bilancio, questi non saranno compensati dal governo centrale. L’istituzione culturale si troverà nella condizione di non ricevere più neanche i contributi del Ministero e verrà cancellata dall’elenco”.

Messena ha spiegato, inoltre, quali sono i cambiamenti in corso: “ Per il prossimo triennio (2015 – 2017) è previsto un riordino del settore. I parametri saranno restrittivi e verrà misurata anche la capacita imprenditoriale delle istituzioni culturali. Sta cambiando il sistema cultura e saranno fondamentali la presenza di programmazione e la produzione capillare. Il modello da applicare non riguarderà solo la città di appartenenza, ma tutto il territorio. Il costante contatto con le istituzioni amministrative locali sarà assolutamente necessario”.

Giorgio Paravano, segretario generale dell’Isa, è stato il più duro nelle dichiarazioni: “Se l’assessorato non gestisce più soldi e la parte amministrativa non ha intenzione di trovare soluzioni si rende necessaria la cancellazione dell’assessorato. Se non si possono trovare soluzioni e se il comparto cultura crea soltanto problemi si rende necessaria, non avendo fondi da gestire, anche la destituzione dell’assessore che percepisce uno stipendio, in modo da poterlo destinare ad altre finalità”.

Secondo le associazioni c’è bisogno di una strategia di confronto e di iniziare a pensare alla cultura come un vero e proprio settore di ripresa e sviluppo regionale, da affiancare agli altri settori dell’economia.





Si deve aprire un dialogo con le organizzazioni di categoria per inserire in bilancio la cultura in attivo e non in passivo.

Per questo il presidente Centi ha lanciato “gli stati generali della cultura in Abruzzo. Questo input, lanciato un paio di anni fa dal Sole 24 Ore a livello nazionale, deve essere ora applicato a livello locale, per poter interloquire con tutti i sistemi che contribuiscono al rilancio del territorio regionale”.

Da ricordare che durante il 2012 gli enti e le associazioni culturali non hanno ricevuto da parte della provincia dell’Aquila il contributo spettante.

Questo nonostante varie promesse e rimandi, anche del presidente Del Corvo, che assicuravano un raddoppio del contributo per provare a compensare i due anni mancanti.

Per i rappresentanti delle associazioni culturali, si legge nel comunicato, “si conferma la nefasta previsione della totale inattendibilità della Provincia dell'Aquila in merito ai contributi alle istituzioni culturali. Si assiste ad un vergognoso scarica barile tra i livelli istituzionali ed amministrativi all’interno dell’ente Provincia che portano alla negazione dei contributi consolidati a favore delle nostre istituzioni”.

Quello che cercano i rappresentanti delle associazioni è trasparenza. Guardando al prospetto della contribuzione dell’Istituzione sinfonica abruzzese dal 2006 al 2013, si può notare che il taglio è stato netto e deciso, ma mentre le altre amministrazioni hanno continuato a sostenerli, con evidenti sacrifici, la provincia dell’Aquila nelle ultime due annualità ha riempito i prospetti di bugie che non aiutano a superare la situazione corrente.

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