L’AQUILA – Molti piloni che sostengono i viadotti delle autostrade A24 e A25 non sarebbero sicuri, soprattutto da Pietrasecca a Roma: da anni sarebbero pieni di acqua quindi interessati da pericolose infiltrazioni di acqua, per cui sarebbe urgente lo svuotamento, poi effettuare prove di carotaggio per verificare stato e stabilità alfine di programmare interventi ad hoc.
E non sarebbero solo questi i problemi nelle due arterie indebolite dal tempo, dalla mancata manutenzione e dalle forti scosse di terremoto.
L’allarme è lanciato da fonti interne a Strada dei Parchi Spa, la concessionaria che gestisce le due arterie laziali ed abruzzesi, costruite negli anni Sessanta e, come nel caso di Genova, secondo i tecnici con gli stessi principi.
Gli interlocutori, mentre Sdp rimane con le bocche cucite, vogliono rimanere anonimi, ma non nascondono la preoccupazione che la tragedia di Genova possa avvenire anche in Abruzzo.
Tra i feriti del crollo del viadotto Morandi c'è anche una donna, di circa 40 anni, che vive a Trieste, originaria dell'Abruzzo. Ricoverata in ospedale a Genova, le sue condizioni non sarebbero particolarmente gravi, in queste ore la donna verrà sottoposta a un intervento chirurgico.
I gravi accadimenti hanno fatto tornare d’attualità il piano di messa in sicurezza delle A24 e A25 laziali, interrotto a metà per la mancata erogazione di tutti i fondi da parte del Ministero delle Infrastrutture con il quale la Sdp ha in atto un braccio di ferro.
La notizia, inoltre, ha gettato nella preoccupazione tanti cittadini abruzzesi e in particolare aquilani, che sui social hanno chiesto all'amministrazione comunale di verificare i ponti aquilani: Belvedere, Rasarolo, meglio noto come ponte di Martini e quello di Gignano, con la superstrada che sovrasta l'abitato.
A rilanciare l’emergenza in Abruzzo dopo il drammatico crollo di Genova è con una nota Legambiente Abruzzo, presieduta da Giuseppe Di Marco, che tra le maggiori emergenze segnala proprio “i viadotti autostradali Teramo-Roma e Pescara-Roma”.
“La tragedia di Genova riporta l'attenzione anche sulla sicurezza ponti abruzzesi”, spiegano gli ambientalisti per i quali “la più grande opera pubblica di sicurezza ed occupazionale resta la manutenzione”.
La questione della messa in sicurezza è stata al centro delle polemiche fino a qualche settimana fa, come problema irrisolto: le A24 e A25, che risalgono, come il tratto crollato nel capoluogo ligure, agli anni Sessanta, oltre ad una manutenzione non adeguata in particolare nelle precedenti gestioni, sconta il fatto che solcano territori sismici segnati da tre gravi terremoti, del 2009 dell’Aquila e del 2016 e 2017 delle province di Teramo e che per questo sono arterie strategiche in caso di calamità naturali. Le infrastrutture sono più fragili dopo aver subito violenti scosse.
Secondo quanto si è appreso da fonti interne a Sdp, finora sono stati effettuati interventi per l’antiscalinamento delle campate sui viadotti con l’installazione di collari con travi bullonate tra i vari blocchi e giunti. Ma sarebbero all’anno zero gli interventi sui piloni che sostengono i viadotti.
Inoltre, le gallerie più lunghe di mille metri non sarebbero a norma, perché la normativa prevede la realizzazione di aree di sosta collegate ai due tunnel. Come non sarebbero stati installati sensori nei piloni per monitorare la stabilità.
Sono interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione fermi perché non c’è copertura delle somme, erogate solo in parte.
Nelle scorse settimane, è emerso che i fondi, circa 250 milioni di euro, saranno anticipati dalla Regione Abruzzo, ma sull’iter nulla si è saputo, neppure da Sdp, del gruppo dell’imprenditore abruzzese Carlo Toto.
Oltre ai viadotti delle A24 e A25, Legambiente tra le emergenze maggiori segnala “il crollo del ponte sulla statale 16 all'altezza della foce del fiume Sangro, collassato all'improvviso.
Sempre sullo stesso fiume, ricordiamo i due ponti tornati più volte alla cronaca che riguardano il tratto Atessa-Lanciano per la tenuta dei pilastri e la carreggiata ristretta di attraversamento del fiume nel comune di Paglieta, sempre per problemi di tenuta con limite di carico sistematicamente disatteso. I ponti chiusi che collegano l’area industriale della Val di Sangro con la Campania per problemi di stabilità”.
L'Ordine degli architetti della provincia di Teramo, per bocca del presidente, Raffaele Di Marcello, lancia un appello “alle forze politiche nazionali, ma anche locali (perché le infrastrutture e gli edifici da mettere in sicurezza sono anche nei nostri comuni, lungo le nostre strade, nei luoghi frequentati dai nostri figli) perché si evitino tragedie come quella di Genova”.
Sempre in riferimento alle A24 e A25 è ancora al palo il miliardario progetto di definitiva messa in sicurezza previsto nella legge di stabilità del 2012 in conseguenza del tragico terremoto dell’Aquila. Il primo di 7 miliardi di euro che prevedeva eliminazioni di viadotti e altre gallerie, oltre alla riduzione del percorso, è stato bocciato tra le polemiche.
L’ultimo, di circa 3 miliardi di euro, che interviene sull’attualità percorso è al vaglio del ministero nel piano economico finanziario nell’ambito del quale c’è anche la problematica della tariffa autostradale, sul cui aumento c’è grande polemica soprattutto da parte dei sindaci laziali e abruzzesi. In una recente lettera tra i vertici del dicastero del ministro Danilo Toninelli, e i vertici di Strada Parchi, i dirigenti pubblici hanno risposto no ad una richiesta di incontro rimandano il confronto ai prossimi giorni quando la questione, definita urgente, sarebbe stata sbloccata.
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