CROLLO PALAZZO D’AVALOS: FEBBO, ”ZERO EURO, IL SOLITO D’ALFONSO”

29 Gennaio 2015 16:11

Regione - Cronaca

PESCARA – “Il nulla più assoluto, una vera e propria presa in giro se non per i fondelli; si producono solo chiacchiere con un atto meramente di indirizzo con zero euro stanziati e che si riduce a flebile propaganda politica. Si riassume così la delibera di Giunta n.54 del 27 gennaio scorso, sponsorizzata dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e decantata dal sindaco di Vasto, Luciano Lapenna”.





Questo è il commento del presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, dopo aver letto il testo del provvedimento inerente la frana che ha danneggiato una parte importante del Palazzo D’Avalos a Vasto (Chieti).

“Leggendo il documento – dichiara Febbo – è evidente solo che vi è una consapevolezza da parte dell’Ente Regione del grave danno subito e di quelli che potranno accadere ma non vi è nessuna traccia dei 700 mila euro promessi, neanche di minime somme per i primi interventi di somma urgenza e/o per preliminari tecnici  e, peggio ancora, nessun impegno per atto successivo, rimandando la competenza al Dipartimento di competenza senza capire quale tra quelli regionali è coinvolto e quali uffici tecnici sono chiamati in causa. E poi, ci sono altri uffici che sono chiamati a supporto? Se sì, quali? Comune, Vigili del Fuoco, Protezione Civile? Come si può, vista l’emergenza e la situazione di pericolosità in cui versa una delle bellezze storiche di Vasto e d'Abruzzo, non stanziare immediatamente e con urgenza dei fondi specifici, anche minimali, in modo da mettere in sicurezza lo smottamento ancora in corso?”.





“Come al solito – conclude – D’Alfonso conferma la sua propensione a produrre velocemente spot, a fare demagogia e propaganda politica con la sua ingombrante presenza, visto che dopo la sua visita a Vasto si è recato anche a Castelguidone, anche qui senza dare risposte concrete e immediate di fronte a gravi situazioni territoriali scaturite da calamità naturali”.
 

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