IL VICE DIRETTORE GENERALE DELLA BCC DI ROMA AD ABRUZZOWEB: ''I RIMBORSI CREANO UN PRECEDENTE, C'E' RISCHIO RITIRO DENARO''

CRAC BANCHE, ”I RISCHI SI SAPEVANO MA GLI AZIONISTI CERCANO RENDITE ALTE”

di Marco Signori

11 Dicembre 2015 18:30

Regione - Economia

L'AQUILA – “Nessuna normativa domestica o europea prevede un rimborso, per antonomasia i titoli azionari sono quelli più a rischio e le obbligazioni subordinate sono, subito dopo le azioni, quelle più rischiose”.

Non ha peli sulla lingua Francesco Petitto, vice direttore generale della Bcc di Roma, che ad AbruzzoWeb si dice dispiaciuto per le migliaia di azionisti e obbligazionisti che hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita dopo il fallimento delle banche Etruria, Cariferrara, Carichieti e Banca Marche, ma fa i conti con la realtà.

“La vendita del subordinato se è stata fatta scorrettamente presuppone alcune responsabilità da parte di chi ha posto in essere l'azione scorretta, se invece è stata fatta correttamente, visto che molte volte il risparmiatore cerca il massimo interesse e quando sente che quel titolo lì, subordinato in particolare, rende il doppio o il triplo di quello ordinario, dice 'dammi quello'. Purtroppo nella nostra immaginazione che fallissero le banche non era previsto”.





Sulla vicenda sono intervenuti il Codacons che prepara azioni di boicottaggio delle banche coinvolte e la senatrice del Pd Stefania Pezzopane annunciando che a palazzo Madama sarà costituita una commissione d'inchiesta “per accertare se vi siano state omissioni sul versante dei controlli e della vigilanza da parte degli organi preposti e al contempo stabilire con chiarezza le responsabilità degli amministratori degli istituti di credito coinvolti”.

“Anche se nella accezione ordinaria delle obbligazioni la gente non percepisce questo rischio, nel subordinato c'è – aggiunge – Se non avessero fatto il decreto ci sarebbe stato il bei lin, che entra in vigore dal primo gennaio, con addirittura anche perdite di denaro anche per altri depositanti, quindi per chi ha semplicemente il deposito o il libretto di risparmio”.

Scenari imprevedibili si aprono ora con i rimborsi ai risparmiatori. “È un fatto senza precedenti – dice Petitto – che aprirà sicuramente la strada anche in futuro a potenziali richieste da parte di terzi, anche per il passato, immaginate a chi ha perso i soldi con i bond argentini, potrebbe rivendicare il diritto. Sicuramente non potrà essere configurato nel quadro normativo di riferimento, è un aiuto che lo Stato darà con una formula a parte”.





“Va normato – aggiunge il vice direttore Bcc – ma non puo' essere fatto nell'ambito delle crisi bancarie perché quella norma prevede un azzeramento e non un rimborso”.

“Il rischio che ci sia il ritiro del denaro oggi è forte perché sull'onda di questa notizia, soprattutto di quel gravissimo fatto del suicidio di quell'uomo a Civitavecchia, per essersi sentito in qualche modo strumentalizzato più che per la perdita del denaro in sè, questa è una cosa molto delicata, potenzialmente è un fenomeno emotivo che esiste”.

Infine, l'avvertimento: “I soldi vanno messi in qualche modo presso le banche, da domani il cittadino comune deve anche sapere che il deposito non è più tale ma è un investimento, quando porti i soldi in banca devi sapere a chi ti stai affidando”. Marco Signori

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