COVID: TAR RESPINGE RICORSO ARCI CONTRO DECRETO ”PORTI SICURI”

23 Aprile 2020 15:15

Italia - Cronaca

ROMA – Nessuna sospensione cautelare urgente del decreto interministeriale con il quale il 7 aprile scorso è stato stabilito che i porti italiani, in seguito all'emergenza coronavirus, non rappresentano più 'luoghi sicuri' (Place of Safety) ai fini dello sbarco di migranti in caso siano soccorsi in mare da unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell'area SAR italiana. Lo ha deciso con un decreto monocratico il presidente della terza sezione del Tar del Lazio, respingendo una richiesta cautelare urgente in tal senso proposta dall'Associazione Arci. 





Il giudice – riservando alla sede collegiale l'approfondimento del fumus del ricorso, riguardo all'asserita violazione delle normative internazionali sul diritto del mare e sul diritto di asilo – ha ritenuto che “non sussistono i requisiti di estrema gravità ed urgenza previsti”. Ciò perché il decreto “impugnato è motivato mediante argomentazioni non implausibili circa l'attuale situazione di emergenza da CovidD-19, e la conseguente impossibilità di fornire un 'luogo sicuro', senza compromettere la funzionalità delle strutture nazionali sanitarie, logistiche e di sicurezza dedicate al contenimento della diffusione del contagio e di assistenza e cura ai pazienti Covid-19”. In più è stato considerato anche il fatto “che resta comunque fermo l'obbligo di garantire assistenza alle persone eventualmente soccorse in mare, assicurando l'assenza di minaccia per le loro vite, il soddisfacimento delle necessità primarie e l'accesso a servizi fondamentali sotto il profilo sanitario, logistico e trasportistico”.





Udienza per la trattazione collegiale del ricorso in camera di consiglio già fissata per il prossimo 20 maggio 

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