COVID: PD AQUILANO, ”SU EMERGENZA SI NAVIGA A VISTA, E SENZA TRASPARENZA”

1 Aprile 2020 15:05

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “Abbiamo l'impressione che in questo momento, anche alla luce  degli attuali dati dei contagi, e le possibili previsioni di ulteriori ricoveri ospedalieri per COVID, la Regione Abruzzo navighi a vista. Se così non fosse, saremmo costretti a denunciare un'assoluta mancanza di trasparenza e coinvolgimento sia delle forze politiche e di rappresentanza sociale , che degli stessi cittadini”.

Così in una nota Stefania Pezzopane (Deputata PD), Pierpaolo Pietrucci (Consigliere Regionale PD), Stefano Palumbo (Capogruppo PD), Stefano Albano (Consigliere Comunale PD), Carlo Benedetti (Presidente PD AQ) e Massimo Cialente (Ex Sindaco Dell'Aquila, Medico)

LA NOTA COMPLETA
 

A fronte di Regioni che quotidianamente danno un'informazione reale, precisa e puntuale, qui sembra che , semmai qualcuno avesse le idee chiare, voglia tenersele per se. Non vorremmo che dietro a questo atteggiamento si nascondessero strani interessi, che già abbiamo visto in campo con il pietoso incarico conferito, per 50.000 euro, ad un amico o sodale,  per una pseudo ed inutile campagna di informazione sull'epidemia.

Il nostro unico interesse, privo di qualsiasi volontà di far polemica,   è capire quale è , ad oggi, nelle previsioni della Regione Abruzzo, la necessità reale di posti letto COVID di intensiva e subintensiva, totali e per ASL, e di quanti posti realmente disponiamo ed in quali nosocomi.





Per quanto riguarda il San Salvatore dell'Aquila, ci risulta che sia stato realizzato un vero e proprio ospedale COVID, per un totale di circa 130 posti.  Ricordiamo che il tasso di ospedalizzazione di casi positivi si aggira intorno al 10% dei contagi.

Pensiamo quindi che il San Salvatore già da ora , grazie al complesso della preparazione del personale sanitario tutto, e delle sue strutture diagnostiche e laboratoristiche, può  essere utilizzato  anche per esigenze di altre ASL.

Si sente parlare di trasferimenti di reparti di degenza. Noi riteniamo, sulla base di informazioni acquisite, che la realizzazione della struttura COVID, posto le caratteristiche del San Salvatore (nosocomio a padiglioni) sia stata realizzata assicurando la COMPLETA SEPARAZIONE  tra l'area destinata ad affrontare l'emergenza epidemica, rispetto a quella chiamata a svolgere la normale attività di assistenza per tutte le altre patologie, che purtroppo non sono andate in vacanza. Riteniamo anzi che il Sindaco dell'Aquila dovrebbe, sentiti i vertici ASL, rassicurare i cittadini in tal senso. Registriamo infatti che alcune persone, anche in presenza di sintomi importanti di patologie serie , per paura delle notizie che circolano circa i rischi infettivi in ospedale (per scarsa informazione), aspettino a recarsi in pronto soccorso , rinviando così la formulazione di una diagnosi precoce e l'instaurazione di una idonea terapia.

A questa separazione fisica dell'ospedale Covid da quello “usuale”, potremmo consigliare anche la realizzazione di percorsi separati  per il personale in esso impegnato (esempio parcheggi riservati, area mensa separata).





Si sente parlare del trasferimento del reparto di riabiitazione. A nostro avviso è un errore, poiché, come ormai stiamo vedendo nel resto d'Italia, per molti pazienti che fortunatamente escono dalla malattia, si pone assolutamente l'esigenza di cicli riabilitativi. Sarebbe un controsenso che l'ospedale Covid non avesse anche questo servizio.

Se l'obiettivo, come sembra, fosse quello di spostare i reparti in altri nosocomi  per “recuperare ”  personale medico, paramedico ed ausiliario da impiegare nel Covid, ci chiediamo perché non si procede ad una convenzione e contrattualizzazione dei dipendenti delle cliniche private, che sono stati posti in cassa integrazione. Si tratta di personale preparato che potrebbe essere utilizzato al meglio.

Come PD dell'Aquila ancora una volta , con orgoglio da concittadini, ringraziamo l'intero personale sanitario del San Salvatore, che con i medici del territorio, i paramedici dell'assistenza domiciliare, stanno combattendo con generosità, abnegazione, coraggio e grande umanità e professionalità, per noi, una battaglia in prima linea. E a tal proposito chiediamo cosa aspetti la nostra ASL a procedere con le procedure di stabilizzazione del personale precario ed al pagamento degli straordinari e delle indennità di rischio ai sanitari impegnati in prima linea nella gestione dell'emergenza Covid-19.

Chiudiamo ricordando a tutti noi che per aiutarli possiamo fare una cosa sola, ma essenziale: rispettare le norme e stare a casa!

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