L’AQUILA – Scendono Lega e Partito democratico, crescono Fratelli d’Italia, Movimento Cinque Stelle, Forza Italia e anche Italia Viva di Matteo Renzi.
È questo lo scenario politico dell’Italia ai tempi del coronavirus, delineato dal rapporto “Monitor Italia” commissionato dall’agenzia di stampa nazionale Dire a Tecné.
Si tratta di un sondaggio che prende in esame mille casi rappresentativi della popolazione maggiorenne italiana articolati per sesso, età, area geografica, con un margine di errore del 3,1%.
Si tratta di una fotografia del consenso ai partiti e all’esecutivo a partire dall’inizio dell’emergenza coronavirus fino all’avvio della “fase due”, ovvero dal 14 febbraio scorso fino alla fine di aprile.
Le ultime interviste sono state effettuate proprio lo scorso 30 aprile. Dal rapporto emerge anche una crescente sfiducia nel governo a guida Cinque Stelle, Pd e Italia Viva, che, secondo gli intervistati, fanno molto meglio singolarmente rispetto alla variegata compagine dell’esecutivo.
Per quanto riguarda la fiducia nel governo, coloro che rispondono di non aver fiducia sono passati dal 60,4% del 27 marzo al 65% del 30 aprile.
Più lieve la crescita di chi invece ha fiducia nell’esecutivo, passati dal 30,4% al 31,3% nello stesso lasso temporale.
Per quanto riguarda l’esame dei singoli partiti, la Lega è passata dal 30,6% del 14 febbraio al 27,2%,
Perdendo oltre tre punti percentuali. Andamento diverso per il Partito Democratico che dal 20,8% del 14 febbraio ha avuto un picco di gradimento del 22,3% in corrispondenza con il decreto “Chiudi Italia” (che aveva introdotto ulteriori restrizioni) del 20 marzo: da lì è cominciata una lieve discesa fino all’attuale 21%.
Trend sempre in crescita, invece, per i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, passato dal 12,2% al 14,4 alle porte della “fase due”.
In crescita anche il Movimento Cinque Stelle, passato dal 13,5% e 14,3%. Bene anche Forza Italia che aveva raggiunto un minimo del 6,6% il 13 marzo prima di iniziare una risalita fino all’attuale 8%, evidentemente sulla scia delle sirene di appoggio a un possibile governo di unità nazionale.
Infine Italia Viva che il 14 febbraio era data al 4%, in discesa fino al 2,8% del 10 aprile e poi in risalita fino all’attuale 3,6%, probabilmente anche in virtù della politica del suo leader, Matteo Renzi, che ha chiesto a gran voce, per primo, una riapertura delle attività produttive, attirandosi diverse critiche.
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