COSTI POLITICA: REGIONE, VIA LIBERA AL TAGLIO DEI CONSIGLIERI

4 Dicembre 2012 13:32

Regione - Politica

L’AQUILA – Via libera al taglio del numero di consiglieri in Abruzzo.

“È stata approvata al Consiglio regionale la riduzione dei consiglieri che passano da 45 a 31 a partire dalla prossima legislatura e ora procediamo con l’abolizione del listino che conta 8 consiglieri non scelti dai cittadini”.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi esprimendo “grande soddisfazione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Consiglio, Nazario Pagano, che ha sottolineato come “dai 33 milioni di euro di costi della struttura del 2009 si arriverà ai 25 del 2014”.

Polemico il capogruppo del Partito democratico, Camillo D’Alessandro: “altro che riduzione dei costi della politica: oggi abbiamo assistito all’ennesimo fallimento della maggioranza di centrodestra. L’opposizione, con grande senso di responsabilità, a differenza della maggioranza che non era presente in aula, ha garantito il numero legale, consentendo difatti l’approvazione della norma di modifica dello Statuto che prevede la riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori regionali”.  

A D’Alessandro ha fatto eco il suo omonimo dell’Italia dei valori, Cesare D’Alessandro, che ha espresso gli stessi concetti e attaccato Chiodi “interessato più a trovare la strada per farsi eleggere in Parlamento che a governare l’Abruzzo”.

PAGANO: ” IN CINQUE HANNI COSTI RIDOTTI DI 8 MILIONI” 

“Le modifiche allo Statuto regionale approvate oggi in via definitiva dal Consiglio rappresentano il raggiungimento di un altro importante obiettivo in materia di riduzione dei costi della politica: quello della diminuzione del numero dei consiglieri e degli assessori regionali, attuata ben prima di altre Regioni italiane”.

Lo afferma il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, commentando l’approvazione delle modifiche allo Statuto regionale che riduce a 31 il numero dei consiglieri regionali (29 eletti, il candidato presidente della Giunta e il candidato presidente sconfitto con il maggior numero di voti) e a sei quello degli assessori, a fronte rispettivamente dei 45 e dei 10 attuali.

“Mi corre l’obbligo – aggiunge Pagano – di ringraziare sia la maggioranza che l’opposizione, che hanno collaborato insieme per raggiungere questo traguardo. Un percorso iniziato dall’inizio della legislatura, che ha portato già nel 2010, al taglio delle indennità e dei fondi ai gruppi, oltre all’introduzione di sanzioni pecuniarie per i consiglieri che non partecipano alle sedute del Consiglio e delle commissioni”.





Entro il prossimo 23 dicembre arriveranno in aula anche altri provvedimenti, che contribuiranno ulteriormente a ridurre i costi della politica, con tagli al trattamento economico dei consiglieri, alle auto di rappresentanza, al personale dei gruppi politici e al numero dei dirigenti, che in Consiglio scenderanno del 30 per cento.

“Queste azioni – continua il presidente – ci hanno permesso di ridurre le spese del Consiglio regionale dagli oltre 33 milioni di euro del 2009 ai 29 del 2012. Cifre che scenderanno ancora, fino a toccare nel 2014 i 25 milioni. Risultati che hanno portato l’Abruzzo a diventare un modello di riferimento per le altre Regioni italiane”.

D’ALESSANDRO (PD): “NUMERO LEGALE GRAZIE A NOI”

“Altro che riduzione dei costi della politica: oggi abbiamo assistito all’ennesimo fallimento della maggioranza di centrodestra. L’opposizione, con grande senso di responsabilità, a differenza della maggioranza che non era presente in aula, ha garantito il numero legale, consentendo difatti l’approvazione della norma di modifica dello Statuto che prevede la riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori regionali”.

Lo sostiene il capogruppo del Partito democratico, Camillo D’Alessandro.

“Suggerisco al presidente Pagano, che ha ritenuto di convocare anche una conferenza stampa per annunciare l’importante novella – incalza D’Alessandro – di chiedere scusa, a nome della maggioranza e del suo partito, per la grave assenza in aula. La mancata approvazione della legge, infatti, avrebbe comportato per le casse della Regione Abruzzo pesanti sanzioni, fino allo scioglimento del Consiglio regionale. Sono tanti i casi dove, in questa legislatura, la maggioranza di centrodestra non è stata capace di garantire il numero legale per approvare provvedimenti importanti”.

“Il Presidente Chiodi – continua D’Alessandro – si vergogni invece di partecipare a programmi televisivi, come Porta a porta, dove cerca di rappresentare un Abruzzo virtuoso che non appartiene né a lui né alla sua maggioranza”.

“Lui e la sua maggioranza infatti non c’entrano nulla con questo risanamento. A dimostrazione del fatto – conclude Camillo D’Alessandro – che la legislatura è finita e la maggioranza si è sciolta come neve al sole”.

“Queste azioni – continua il presidente – ci hanno permesso di ridurre le spese del Consiglio regionale dagli oltre 33 milioni di euro del 2009 ai 29 del 2012. Cifre che scenderanno ancora, fino a toccare nel 2014 i 25 milioni. Risultati che hanno portato l’Abruzzo a diventare un modello di riferimento per le altre Regioni italiane”. 

D’ALESSANDRO (IDV): “MAGGIORANZA INESISTENTE”





“La maggioranza di centrodestra al Consiglio regionale si liquefa come neve al sole ogni qualvolta si deve votare”, è quanto dichiara il vice capogruppo regionale dell’Idv Cesare D’Alessandro.

“Si badi bene: senza il sostegno del centrosinistra non si sarebbero potute approvare neanche le leggi di riduzione dei costi della politica, così oggi ci ritroveremmo ancora con 45 consiglieri e 10 assessori regionali, invece di 31 e 6 rispettivamente. La riduzione è stata approvata in via definitiva con il voto determinante dei gruppi di opposizione”.

“Ma Chiodi non appare preoccupato più di tanto, forse troppo interessato al suo futuro politico, tanto da dimenticarsi di presentare in Consiglio la legge di bilancio. Neppure nel 2009, in piena emergenza per il terremoto, si era arrivati a tanto”.

“Quest’anno, l’ultimo della legislatura Chiodi, si andrà quasi certamente, a meno di corse siderali, all’esercizio provvisorio”.

“Chiodi, troppo affaccendato a valutare le sue possibilità di arrivare a Roma, con un paracadute per la Camera o il Senato, ha perso la bussola e di fatto non guida più la Regione Abruzzo. Tant’è vero che non ha ancora trasmesso al Consiglio regionale il documento fondamentale, quello di programmazione (Dpefr), che doveva essere inviato già da alcuni mesi e approvato entro il 31 ottobre”.

“L’esercizio provvisorio – conclude D’Alessandro – significherà rinviare di alcuni mesi i provvedimenti necessari alla ripresa economica e occupazionale, ma ciò che più conta per Chiodi è verificare le sue possibilità di farsi eleggere in Parlamento”.

I LAVORI: APPROVATE DUE LEGGI

Via libera alla Legge Europea regionale 2012, che stabilisce le modalità di partecipazione della Regione ai processi normativi dell’Unione Europea e definisce le modalità di esecuzione degli obblighi comunitari da parte della Regione stessa.

La norma, che si compone di 112 articoli, interviene su una serie di settori che vanno dall’agricoltura alla zootecnia, dalla pesca alla sanità, dai farmaci ai servizi.

È stata inoltre approvata la legge che autorizza la Regione a entrare a far parte, come socio fondatore, della costituenda fondazione “Mario Negri Sud” che subentrerà all’attuale consorzio nella gestione del centro di ricerche farmacologiche di Santa Maria Imbaro (Chieti).

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