CORRUZIONE E ASTE TRUCCATE, ARRESTATO CAPO UFFICIO TECNICO BALSORANO

21 Ottobre 2016 08:28

L'Aquila - Cronaca

BALSORANO – Documenti falsi, procedure amministrative irregolari e mazzette per truccare appalti in un piccolo paese dell’Abruzzo interno, Balsorano, dove si conoscono tutti: e tra le gare artefatte c’era perfino quella sulla manutenzione delle lampade votive dei cimiteri.

L’operazione della polizia dell’Aquila, scattata oggi, ha riguardato il Comune di Balsorano nel cuore della Marsica: nei guai in 9, tra dipendenti pubblici, amministratori comunali e alcuni liberi professionisti e titolari d’imprese private.

In particolare, ai domiciliari è finito il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, l’ingegnere Pietro Mazzone.





Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano ha emesso anche altre 5 misure cautelari di divieto di dimora nel comune di Balsorano per Rocco Tullio Servio, 44enne ex assessore, Gino Capoccitti, amministratore comunale di 60 anni, Alessandro Gismondi, imprenditore 36enne, Alessandra Magnarini, 53enne, e Aquino Tatangelo, 48enne, entrambi libero professionisti per i quali è stata disposta la sospensione della professione.

Gli indagati a vario titolo devono rispondere delle ipotesi di reato di abuso di ufficio, turbata libertà degli incanti, corruzione e falsità ideologica.

L’elaborata indagine ha fatto venire alla luce “una serie di condotte tese a sviare l’azione amministrativa a beneficio di interessi particolari, alterando gare di appalto e procedure pubbliche, falsificando documenti e assumendo accordi corruttivi”.





I dipendenti pubblici avrebbero formato atti amministrativi diretti a favorire i titolari delle imprese nell’assegnazione di appalti: oltre alla manutenzione delle lampade votive cimiteriali, quelli sugli incarichi di direzione lavori di completamento e riqualificazione urbana delle aree di proprietà dell’ente comunale e la costruzione di un nuovo plesso scolastico e dismissione del preesistente, delle scuole media e materna.

“Per favorire qualcuno negli appalti non e’ necessario che ci siano mazzette che pure è la fattispecie classica – spiega il capo della squadra mobile dell’aquila, Gennaro Capasso – In questo caso, sono stati messi in campo con artifizi percorsi amministrativi e prodotti documenti non corretti, come per esempio l’affidamento diretto di incarichi sotto la soglia di 40 mila euro quando le spese tecniche dovevano andare a gara pubblica”.

La squadra Mobile dell’Aquila, in collaborazione con il commissariato di Avezzano (L’Aquila), ha notificato anche altre misure, chieste dalla procura della Repubblica di Avezzano e firmate dal Gip: tre divieti di dimora dal comune di Balsorano, rispettivamente per due persone, all’epoca dei fatti assessore comunale e consigliere comunale, e per un imprenditore. due liberi professionisti sono stati raggiunti dal divieto di dimora e della sospensione dalla professione per 12 mesi.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: