CORONAVIRUS: SOS OPERATORI SANITARI, TIMORI BURNOUT

29 Marzo 2020 13:15

Italia - Cronaca

ROMA – A lanciare l'Sos sono stati gli stessi operatori sanitari, specie nelle zone più colpite dall'epidemia da Coronavirus. Hanno chiesto aiuto per allentare l'angoscia e per cercare di evitare il burnout professionale, per non restare 'bruciati' da questa esperienza troppo dolorosa. 

Così su tutto il territorio nazionale ospedali e asl hanno organizzato servizi di ascolto psicologico in piccoli gruppi, o colloqui individuali per medici e infermieri sotto pressione da settimane. 





All'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo si tengono due incontri al giorno con psicologi e psichiatri a fine turno. Al Fatebenefratelli-Sacco di Milano il servizio “Sos stress” è dedicato agli operatori in prima linea contro il Covid-19, a Roma l'Asl Rm1 ha attivato una linea telefonica dedicata. 

“Il rischio burnout per gli operatori sanitari in questo momento supera il 50% delle probabilità. Tutto dipenderà da quanto a lungo durerà l'emergenza. Hanno bisogno di tirare il fiato e tornare a un minimo di continuità esistenziale”, dice Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Salute mentale al Fatebenefratelli-Sacco. 





“Sono in tanti qui a Bergamo che sollecitano assistenza. Raccontano di quei malati che chiedono aiuto con gli occhi, che ti si affidano completamente, che non riescono a respirare, che non ce la fanno”, racconta Emi Bondi, primario e direttore del Dipartimento di Salute mentale del Papa Giovanni. 

“Qui ogni infermiere, ogni medico ha dei contagi o dei lutti in famiglia per il Covid-19. Ma vengono a lavorare lo stesso. Come nel caso di una dottoressa di Alzano che nel giro di una settimana ha perso il marito e la madre, ma nonostante tutto torna al suo posto”.

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