RESTA IL DIVIETO DI SPOSTAMENTO E ASSEMBRAMENTO, RIALZANO LE SERRANDE CARTOLIBRERIE E NEGOZI DI ARTICOLI PER BAMBINI; CONTE CONTRO SALVINI E MELONI, ''SU MES MENTONO, SERVONO EUROBOND''

CORONAVIRUS: SERRATA FINO AL 3 MAGGIO, NUOVO DPCM, APRONO SOLO ALCUNE ATTIVITA’

10 Aprile 2020 20:47

Italia - Cronaca

ROMA – Il governo prolunga la serrata dell'Italia chiusa ormai da un mese, ma da martedì riapriranno i negozi di vestiti per bambini e le cartolibrerie, oltre alle librerie. 

Piccole e simboliche concessioni contenute nel Dpcm che il premier Giuseppe Conte firma per prorogare fino al 3 maggio, come ampiamente annunciato, le misure di contenimento, il divieto di spostamento e di assembramento e l'obbligo del distanziamento sociale. 

Perché altrimenti, spiega lui stesso assumendosi tutta la “responsabilità politica” di scelte “difficili ma necessarie”, si “vanificherebbero gli sforzi fatti” fino ad oggi: “rischieremmo – dice – di ripartire da capo”, con un “aumento dei morti”. 

Il presidente del Consiglio mette dunque nero su bianco quello che era ormai chiaro a tutti gli italiani e che gli scienziati vanno ripetendo da giorni: non ci sono ancora le condizioni per riaprire il paese. 

“La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita, un segnale positivo che non deve però farci abbassare la guardia”, ribadisce anche oggi il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro ricordando che le misure sono “essenziali”. 

Il calo da una settimana dei ricoveri nelle terapie intensive e negli altri reparti degli ospedali, così come i guariti che sono ormai più di 30mila, non sono sufficienti per considerare l'Italia fuori pericolo. 

Ma Conte, nel chiedere un ulteriore sacrifico agli italiani, cerca anche di guardare avanti: “prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza” con ulteriori riaperture e concessioni. Non solo. 

Da domani sarà operativa la task force che si dovrà occupare di “pensare” la Fase 2, vale a dire come ricostruire l'Italia nei mesi a venire visto che per lungo tempo dovremo convivere con il Covid 19, in attesa che arrivi il vaccino.

“Non possiamo aspettare che il virus sparisca. Dobbiamo ripensare le nostre organizzazioni di vita” e per farlo, spiega Conte, “servirà un programma articolato e organico su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”. 

Al secondo sta lavorando l'Inail, che ha già predisposto una mappa con tre livelli di rischio e le corrispettive categorie lavorative: ristoranti, bar, scuole, cinema, teatri, parrucchieri, ad esempio, sono tutte attività a rischio massimo. 





Il primo, di pilastro, è invece nelle mani di Vittorio Colao, l'ex amministratore delegato di Vodafone che sarà alla guida della task force composta da giuristi, economisti ed esperti di alto livello chiamati ad un compito tutt'altro che semplice: trovare le 'ricette' per trascinare l'Italia fuori dalla crisi determinata dal coronavirus.

Una scelta, quella di Colao, che entusiasma Matteo Renzi, il quale invece non condivide le decisioni del premier in merito alle riaperture: il leader di Iv avrebbe infatti voluto un più ampio margine di concessioni alle attività produttive, scontrandosi con il ministro della Salute Roberto Speranza e i suoi ex compagni del Pd che hanno fin dall'inizio premuto per una serrata totale. 

Posizioni in contrasto che si sono rinnovate anche nella riunione che ha preceduto il varo del Dpcm, con una discussione lunga e animata sui nuovi codici Ateco – vale a dire su quali attività consentire – da inserire nel decreto del presidente del Consiglio. 

Alla fine nel decreto, oltre a librerie, cartolibrerie e negozi per bimbi, sono entrate una decina di attività consentite: dall'uso delle aree forestali alla fabbricazione dei computer, dalla cura e manutenzione del paesaggio alle opere idrauliche, fino al commercio all'ingrosso di carta e cartone.
 
Rispetto ai precedenti provvedimenti, inoltre, il Dpcm consente di andare in azienda per predisporre le buste paga così come autorizza “previa comunicazione al prefetto, la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture”. 

Resta possibile anche svolgere attività motoria da svolgere “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”. 

Per il resto, lockdown era e lockdown rimane: niente parchi, niente case vacanze, niente sport, compresi gli allenamenti per i professionisti. 

Neanche la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni: si resta dove si è, fino al 3 maggio. 

''SU MES SALVINI E MELONI MENTONO''

“Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza”. 

“Questa volta faccio nomi e cognomi”, ha detto il premier Conte.

“Servono eurobond subito per economia di guerra. Serve ambizione. La principale battaglia è un fondo da finanziare con una vera e propria condivisione economica dello sforzo, come ad esempio gli Eurobond. Serve una potenza di fuoco proporzionata alle risorse di un'economia di guerra e deve essere disponibile subito. Condurremo fino in fondo la nostra battaglia”. 

“Le proposte dell'Eurogruppo sono un primo passo verso una risposta europea: Gualtieri ieri ha fatto un gran lavoro. Ma è un primo passo che l'Italia, e su questo siamo pienamente d'accordo con Gualtieri, giudica ancora insufficiente”.





''NON FIRMERO' PROPOSTA UE NON AMBIZIOSA, LOTTIAMO PER EUROBOND''

“La proposta europea la valuto nel suo complesso nel Consiglio europeo: lottiamo per gli Eurobond. La risposta comune o è ambiziosa o non è, non abbiamo alternative”. 

“Non firmerò sino a quando non avrò un ventaglio di strumenti adeguato alla sfida che stiamo vivendo, che non riguarda l'Europa e tutti gli stati membri. Sono convinto che con la nostra tenacia e la forza della ragione riusciremo a convincere tutti”.

MELONI, ''CONTE FA IL BULLO CON TV DI STATO''

“È facile per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte fare il bullo con la televisione di Stato, però mi chiedo anche se sia normale in una democrazia come la nostra, mi chiedo se sia normale che il presidente del Consiglio Conte convochi una conferenza stampa per fingere di dover raccontare dei nuovi provvedimenti presi dal governo e poi di fatto la utilizzi per parlare male dell'opposizione, e per accusarla di menzogne, ovviamente senza possibilità di replica e senza contradditorio”.

Lo dice Giorgia Meloni in un video su Fb di replica a Conte.

“Mi aspetto di avere la possibilità attraverso la Rai di parlare allo stesso numero di cittadini, nella stessa fascia oraria, per spiegare il mio punto di vista. E mi chiedo cosa ne pensi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Perché va bene essere vicini alla Cina ma qui siamo un po' più vicini alla Corea del Nord”. 

SALVINI, ''L'UNICO PAESE IN CUI LA COLPA DEL DISASTRO E' DELLE OPPOSIZIONI''

“Noi cerchiamo di lavorare per i cittadini. Ma se la risposta di Conte è occupare la Tv pubblica per insultare, mentendo, vorrà dire che chiamerò il presidente Mattarella per dirglielo”. 

Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini intervistato da Barbara Palombelli su Rete 4.

“Noi siamo l'unico Paese – ha detto Salvini – in cui la colpa della situazione disastrosa è delle opposizioni”.

“Commentare gli insulti di un nervosissimo Conte o le sue nomine non mi scalda. Mi sembra più importante occuparmi dei mutui delle aziende e delle famiglie, è più importante che occuparmi di un Conte che si è montato la testa”. 

Alla domanda se la Lega continuerà o meno a collaborare in sede parlamentare, Salvini ha replicato: “noi abbiamo presentato 204 emendamenti al Cura italia, sa quanti sono stati accolti? Uno. Noi abbiamo ascoltato camionisti, artigiani, sindaci, e abbiamo fatto tutte proposte sensate. Non dico che ne dovevano accogliere 150, ma neanche una”.

Mario Draghi non dipende dalla Lega, è un uomo libero, di peso e di valore. Di sicuro stasera in Tv non avrebbe insultato ma avrebbe parlato di lavoro, economia ed epidemia”, ha aggiunto il leader della Lega rispondendo alla domanda se la Lega propone sempre il nome di Draghi.

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