CORONAVIRUS: OMS, NEI BIMBI INFIAMMAZIONE MULTI-ORGANO

18 Maggio 2020 12:52

Regione -

ROMA – Una 'Sindrome infiammatoria multisistemica', che può cioè coinvolgere più organi, è stata osservata in bambini e adolescenti e sembrerebbe collegata alla Covid-19. 

L'allerta arriva dall'Oms che, sulla base delle segnalazioni giunte da Europa e Usa di bambini ricoverati in terapia intensiva per una condizione di 'infiammazione sistemica' con alcune caratteristiche simili alla Malattia di Kawasaki, ha sviluppato una definizione “preliminare” per classificare tali casi nei bambini. Necessario un approfondimento.





L'Oms ricorda come recentemente report da Usa ed Europa abbiano descritto cluster di bambini e adolescenti ricoverati in terapia intensiva per una condizione di infiammazione multisistemica con alcuni elementi simili alla malattia di Kawasaki e alla sindrome da shock tossico. È stata descritta in questi casi una patologia “acuta” accompagnata da una “sindrome iper infiammatoria” che porta alla compromissione di più organi. L'ipotesi iniziale è che tale sindrome possa essere collegata alla Covid-19, data la sierologia positiva nella maggioranza dei pazienti pediatrici. In questo casi i bambini sono stati trattati con terapie antinfiammatorie.

Per questo, avverte l'Oms, “è essenziale caratterizzare questa sindrome ed i suoi fattori di rischio, capire le cause e descrivere gli interventi per il trattamento”. Infatti, “non è chiara l'intera patologia e se la distribuzione in Europa e nord America rifletta la realtà o se tale condizione semplicemente non sia stata riconosciuta negli altri Paesi”.





L'Oms sottolinea quindi che vi è un “urgete bisogno di raccogliere dati standardizzati che descrivano le manifestazioni cliniche, la gravità, esiti ed epidemiologia”. La definizione preliminare di 'Sindrome infiammatoria multisistema' indicata dall'Oms per i bambini serve a “identificare i casi sospetti o confermati sia al fine di erogare i trattamenti sia al fine di effettuare un monitoraggio”.

Tale definizione, conclude l'Oms, “sarà rivista quando maggiori dati saranno disponibili”.

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