MARSILIO FIRMA ORDINANZA PER GESTIONE EMERGENZA: CHIUNQUE TORNI DA ZONE ROSSE DOVRA' COMUNICARLO; OLTRE 400 CONTAGIATI IN ITALIA, 12 VITTIME IN TOTALE; BORRELLI, ''MENO DEL 4 PER CENTO TAMPONI E' POSITIVO''

CORONAVIRUS: 3 CASI SOSPETTI IN ABRUZZO, GUARITI PAZIENTI DELLO SPALLANZANI

26 Febbraio 2020 18:41

Italia - Cronaca

PESCARA – A fronte dei dodici casi negativi accertati dopo i test eseguiti all’istituto Spallanzani di Roma – per esigenze tecniche legate alla disponibilità dei materiali nel centro di Pescara -, in Abruzzo ci sono stati ulteriori tre situazioni oggetto di attenzione.

Uno all’Aquila, gli altri due a Pescara.

La prima nel capoluogo regionale dove, in serata, è stato condotto in ospedale un cittadino cinese con l’attuazione dei protocolli previsti.

Un trasporto effettuato per mezzo del 118, con adeguate misure di sicurezza ma non ancora con i dispositivi specifici previsti per l’emergenza coronavirus, che sono in ogni caso in arrivo.

L’uomo, un giovane, sarebbe tornato in città dalla Cina il 10 gennaio, poi sarebbe stato in Germania prima del nuovo rientro all’Aquila, pochi giorni fa. Ha accusato sintomi influenzali, con febbre non alta, ma con tosse e raffreddore. Ecco perché il caso è stato trattato in ospedale anche se in maniera del tutto precauzionale, senza allarmismi di sorta. E’ stato sottoposto a tampone che è stato inviato al laboratorio di Pescara, tornato pienamente operativo dopo il rifornimento dei materiali necessari, in particolare reagenti.

Altri due casi sospetti a Pescara.

Il primo riguarda una odontoiatra di 46 anni tornata qualche giorno fa da Milano, dove lavora. Anche in questo caso ha chiamato il 118 per segnalare la presenza di febbre alta ed è stata condotta in ospedale per accertamenti.

Ulteriore tampone anche per un altro uomo, sempre di Pescara. Domani arriveranno i risultati dei test.

Al momento, dunque, in Abruzzo non si registrano casi positivi al virus. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della salute della Regione.

Intanto, il Dipartimento regionale della Salute ha inviato ai direttori generali delle quattro Asl abruzzesi una circolare per unificare i comportamenti in presenza di casi sospetti e di contagi.

E da oggi chiunque entri in Abruzzo e provenga dalle cosiddette “zone rosse” dovrà comunicarlo.

E' solo una delle misure previste dall'ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Marco Marsilio che ha così definito tutte le disposizioni che verranno seguite in Abruzzo nei prossimi giorni in relazione all'emergenza da Coronavirus.  

Si tratta dell'ordinanza numero 1 del 26 febbraio 2020 : “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID- 2019. Ordinanza ai sensi dell'art.32, c.3, della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica” . 

“Fino ad ora, senza volersi augurare nel futuro nulla di negativo, il nostro sistema sanitario ha risposto molto bene: ci siamo attivati per i percorsi alternativi secondo i protocolli di Ministero e Istituto superiore di sanità, abbiamo gestito nel migliore dei modi i casi sospetti e stiamo aspettando che arrivino i dispositivi di sicurezza, sui quali si è individuata la fonte del reperimento”.

Così l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, della Lega, nel fare il punto della situazione sulla emergenza Coronavirus in Italia. La Verì ha spiegato che si è in attesa di conoscere i risultati dei test sugli otto casi sospetti di ieri in Abruzzo “anche se i protocolli sono stati attivati in via precauzionale”.

“Insieme al presidente Marco Marsilio ieri all’Aquila abbiamo fatto una riunione molto fruttuosa con prefetti, sindaci presidenti dei comitati ristretti e con l’Anci per evitare che ci si muova con decisioni individuali e non condivise – ha continuato -, poi abbiamo avuto un confronto molto sereno con il governo per recepire la ordinanza che indica le linee guida per le Regioni che non hanno casi positivi, sulla quale abbiamo indicato alcuni nostri suggerimenti  mentre l’altro ieri abbiamo inviato una circolare ai direttori generali delle quattro Asl abruzzesi che definisce le modalità di intervento sanitario in modo che tutti sanno cosa fare, sempre alla luce delle diurettiuve di Ministero e Istututo superiore”. 





La Verì ha sottolienato che “riflettendo sul lavoro fatto finora ho constatato che ci siamo attivati il 23 gennaio scorso, quindi oltre un mese fa, su una problematica che ha un forte impatto sociale”. 

“Stiamo anche verificando le strutture per integrare l’assistenza in riferimento alle quali abbiamo ipotesi concrete in campo, insomma ribadendo che non bisogna fare allarmismi e non dobbiamo farci prendere dal panico  – ha concluso -, siamo pronti ad ogni evenienza. Nella speranza che la emergenza si attenui”. 

IL PUNTO

Al sesto giorno dal primo italiano positivo al Coronavirus, cambia la strategia di rilevazione: i tamponi saranno somministrati solo a chi mostra sintomi. Intanto, oggi si registra la dodicesima vittima, la prima in Emilia Romagna. Ed i contagiati toccano quota 423; le Marche sono la decima regione coinvolta.

Non sono stati individuati al momento nuovi focolai.

Otto i minori con Covid-19, sette in Lombardia ed uno in Veneto. Ma ci sono anche notizie positive, come la guarigione dei primi casi di malattia accertati in Italia, la coppia di turisti cinesi ricoverata allo Spallanzani: dopo il marito, è risultata negativa anche la moglie.

Mentre a Piacenza una mamma positiva al virus ha partorito un bimbo sano. Intanto, la procura di Lodi ha aperto un'inchiesta sulla diffusione della malattia e carabinieri del Nas hanno ispezionato gli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi.

L'Oms esprime “piena fiducia” nell'azione dell'Italia. La vittima di oggi è un 70enne che era ricoverato in terapia intensiva nell'ospedale di Parma. L'uomo proveniva da San Fiorano, nella zona rossa del Lodigiano ed aveva pregresse patologie pregresse respiratorie. Tra gli oltre 400 contagiati è sempre la Lombardia in testa con 258; seguono Veneto (87), Emilia Romagna (47), Liguria (16), Piemonte (3), Lazio (3), Sicilia (3), Marche (3), Toscana (2) e Alto Adige (1).

I pazienti ricoverati con sintomi sono 128, 36 sono in terapia intensiva, mentre 221 si trovano in isolamento domiciliare. Tre persone sono guarite. I casi che hanno avuto la conferma di positività del secondo test effettuato dall'Istituto superiore di sanità (Iss) sono 194.

I casi positivi in Liguria provengono da due alberghi di Alassio (Savona), che ospitavano turisti di Castiglione d'Adda, comune della zona rossa nel Lodigiano.

E dopo giorni di escalation di contagiati e vittime, il Governo cambia strategia, avendo attribuito l'anomalia dell'Italia terza al mondo per positivi al Covid-19 dopo Cina e Corea del Sud alla grande quantità di tamponi fatti: diecimila contro i meno di mille di Francia e Germania.

Da oggi, ha annunciato il direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, al test saranno sottoposti solo i pazienti sintomatici e chi è stato in stretto contatto con le persone positive. Ciò, ha spiegato, perché il rischio contagio “è elevato nei soggetti sintomatici mentre è marcatamente più basso in quelli asintomatici”.

Quanto al gran numero di tamponi dei primi giorni, Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e membro italiano all'Oms, lo imputa al “fatto che alcune Regioni non hanno inizialmente seguito le linee guida basate sulla evidenza scientifica che prevedevano il test solo a soggetti sintomatici con 'fattori di rischio' legati a provenienza e contatti avuti. Alcune Regioni hanno esteso i test e ciò ha generato una sovrastima dei casi”. Sovrastima di casi che ha generato allarme in tutto il mondo e sta mettendo l'Italia in una sorta di quarantena.

Ma l'Oms assolve Roma. “Non bisogna – ha detto Hans Kluge, direttore Europa dell'Organizzazione – cedere al panico, bisogna fidarsi pienamente di quello che sta facendo il ministero della Salute in Italia, in collaborazione con la Protezione Civile”.

Si apre poi un fronte giudiziario.

I carabinieri del Nas di Piacenza, su disposizione della procura di Lodi, hanno sequestrato all'ospedale di Codogno le cartelle cliniche del cosiddetto 'paziente 1'. Ispezioni sono state fatte anche in altri ospedali dell'area del focolaio lodigiano. L'Asst di Lodi si difende. “Le procedure di protezione individuale dei medici e degli infermieri – spiega – hanno consentito un primo iniziale contenimento dell'infezione”.

Ed il caso 1 “non era sospetto” quando si è presentato per la prima volta al pronto soccorso ed ha rifiutato il ricovero. Si muove anche la procura di Milano, che indaga sulle speculazioni sulle vendite di mascherine e gel disinfettanti e sta monitorando le piattaforme di vendita on line, dove i prezzi sono saliti alle stelle.





Uomini delle Fiamme Gialle hanno acquisito documenti nelle sedi Amazon e eBay.

Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha firmato un'ordinanza per vietare l'esportazione dei Dispositivi di protezione individuale ed accentrarne l'acquisto in capo al Dipartimento: sono 500mila le mascherine che nelle prossime ore verranno inviate alle Regioni che ne hanno fatto richiesta

“Cominciamo con una buona notizia: i due cinesi a Roma sono guariti”, ha detto il commissario straordinario Angelo Borrelli nel corso di una conferenza stampa alla Protezione Civile. 
“Abbiamo 400 contagiati. Meno del 4% dei tamponi hanno dato esito positivo”.

TAMPONI ANCHE CON CHI E' A CONTATTO CON POSITIVI

I tamponi verranno eseguiti non solo ai soggetti con sintomi del coronavirus “ma anche a chi ha avuto contatti con persone positive”, ha chiarito Borrelli sottolineando che “c'è il massimo livello di attenzione”.

“Quella dei tamponi è una misura già operativa – ha ribadiro Borrelli – che non riguarda solo le persone che hanno i sintomi ma anche chi ha avuto stretto contatto con le persone positive: c'è il massimo livello di attenzione e concentrazione per isolare il virus”.

TRE MILIONI DI CONTROLLI IN PORTI E AEROPORTI

“Da più di venti giorni abbiamo i dati dei volontari e dei controlli che effettuano in porti e aeroporti: domani avremo oltre 3milioni di verifiche”, ha aggiunto Borrelli.

VERIFICHE IN CORSO PER NUOVO FOCOLAIO

“Stanno verificando gli esperti dell'Iss, c'è un'attività in corso e aspettiamo che ci diano una conferma o meno quanto prima”, ha risposto Borrelli a chi gli ha chiesto se ci sia un nuovo focolaio del coronavirus nel bergamasco, zona da cui provengono i tre risultati positivi in Sicilia.

Quanto ai casi della Liguria, il Commissario ha sottolineato che “sono tutti quanti concentrati” si tratta di persone che “fanno parte di una comitiva, non credo che sia un nuovo focolaio”.

MAMMA POSITIVA PARTORISCE, NEONATO E' NEGATIVO

Una mamma positiva al coronavirus ha partorito a Piacenza senza problemi e il bambino è risultato negativo al contagio.

A dirlo l'assessore regionale alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Sergio Venturi.

La madre arriva dalla Lombardia.

 

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