COORONAVIRUS: ISS E ISTAT, IN ITALIA A MARZO 50% MORTI IN PIU’, BERGAMO PIU’ 568%

4 Maggio 2020 15:49

Italia -

ROMA – Dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 sono 13.710 i morti per Covid-19 in Italia. 

Considerando il mese di marzo, si osserva a livello medio nazionale una crescita del 49,4% dei decessi per il complesso delle cause. 

Il dato emerge dal Rapporto prodotto dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss). 

I dati di mortalità totale si riferiscono a 6.866 comuni (87% dei 7.904 complessivi). 





Si tratta della “prima volta – rileva il Rapporto – che l'Istat diffonde questa informazione riferita a un numero così consistente di comuni”. 

Nel mese di marzo 2020 si è registrato un tasso di decessi pari al +568% a Bergamo, seguita da Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%) e Parma (208%). Al contrario, nelle aree meno colpite dall'epidemia, soprattutto al Centro-sud, i decessi del mese di marzo 2020 sono mediamente inferiori dell'1,8% alla media del quinquennio precedente, e a Roma si è registrato un dato pari al -9,4%.  

La grande maggioranza dei decessi si registra nelle province definite a diffusione alta (89%), laddove è dell'8% nelle aree a diffusione media e del 3% in quelle a diffusione bassa. Il Rapporto evidenzia dunque l'esistenza di “tre Italie” rispetto all'epidemia da SarsCov2.

Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. 

L'eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).





La letalità per Covid-19 è più elevata in soggetti di sesso maschile in tutte le fasce di età, ad eccezione della fascia 0-19 anni. 

Nel 34,7% dei casi segnalati viene riportata almeno una co-morbidità (una tra: patologie cardiovascolari, respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, oncologiche, obesità, patologie renali).

L'analisi combinata dei dati di mortalità giornaliera Istat con i dati della Sorveglianza integrata dell'Iss ha evidenziato che la mortalità “diretta” attribuibile a Covid-19 in individui con diagnosi confermata, nel primo trimestre 2020 è stata dunque di circa 13.700 decessi. 

Esiste una quota ulteriore di circa altri 11.600 decessi per la quale, si legge nel Rapporto, “possiamo, con i dati oggi a disposizione, soltanto ipotizzare tre possibili cause: una ulteriore mortalità associata a Covid-19 (decessi in cui non è stato eseguito il tampone), una mortalità indiretta correlata a Covid-19 (decessi da disfunzioni di organi quali cuore o reni, probabili conseguenze della malattia scatenata dal virus in persone non testate) e, infine, una quota di mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: