L'APPLAUSO DELL'AULA E GLI AUGURI DI MARSILIO; EX VICEPRESIDENTE CSM, ''NUOVO INCARICO IMPORRA' SFORZO STRAORDINARIO PER RECUPERARE RITARDI '', ''MIA PASSIONE CIVILE A FAVORE DELL'ABRUZZO NON VERRA' MENO''

CONSIGLIO REGIONALE: LEGNINI SI DIMETTE, ”A COMMISSARIO SISMA SERVE TEMPO PIENO”

18 Febbraio 2020 12:01

Regione - Abruzzo

PESCARA – “Non c'è incompatibilità tra il ruolo di consigliere regionale e quello di commissario alla ricostruzione post-sisma, ma mi dimetto comunque e senza indugio Lo faccio per dedicarmi a tempo pieno ad affrontare la sfida che ho di fronte e per rispetto della funzione commissariale e dei cittadini che stanno soffrendo, per rispetto di tutte e quattro istituzioni regionali e dei suoi presidenti che svolgono funzioni di vice commissario”.

Così, all’avvio della seduta del Consiglio regionale di oggi a Pescara, Giovanni, Legnini candidato presidente della Regione per il centrosinistra nel febbraio 2019, ed ex vicepresidente Consiglio superiore della Magistratura, ha annunciato le sue dimissioni da consigliere regionale, a seguito della sua nomina a commissario straordinario per la ricostruzione del cratere sismico 2016, di Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria.

Al suo posto all'Emiciclo subentrerà il primo dei non eletti nel collegio aquilano del Partito democratico, l’aquilano Pierpaolo Pietrucci. Le dimissioni saranno formalizzate nelle prossime ore, e Legnini presiederà per l’ultima volta giovedì prossimo la seduta della Commissione d'inchiesta sul “Sito di interesse Nazionale di Bussi sul Tirino”.

Ad esprimere “felicità e tutto il mio orgoglio”, per la nomina di Legnini è stato il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, di Forza Italia.

Un “in bocca al lupo” anche dal presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, secondo il quale “il commissario Legnini eserciterà la sua funzione con la dovuta imparzialità, e lo dimostra oggi anche con le dimissioni”. 

Parlando del suo nuovo incarico, Legnini ha detto che “si tratta di una funzione che mi onora, e mi carica di una responsabilità enorme. Occorrerà superare la distanza di molto tempo la situazione di grave difficoltà nella quale si dimenano cittadini, imprese, istituzioni locali. Solo qualche numero da l’idea della situazione: dopo 3 anni e mezzo nell'intero cratere sono 79.500 edifici che attendono un intervento, con danni gravi o lievi, sono state presentate solo 11.800 pratiche e approvate 4.600 circa, al 31 dicembre. Per di più un territorio già molto sofferente e difficile, per larga parte appartenente alle aree interne, con capoluoghi di provincia importanti e 138 comuni ai quali si aggiungono 353 comuni fuori cratere”.





 “La funzione di commissario straordinario è quella di superare l’emergenza – ha poi evidenziato -, non è quella della gestione ordinaria. Il mio primo compito sarà determinare la cessazione del mio incarico, sembra paradossale, ma così deve essere fare in modo che l’emergenza venga superata al più presto. So quanto impegno hanno messo i tre commissari che mi hanno preceduto, ma si è determinata una situazione difficile. Superare il commissariamento, individuare una governance che sia efficiente, per dare risposte non nell’arco di tempo breve. Perchè occorreranno anni. Tutti conosciamo la situazione dell'Aquila, sono stati fatti progressi enormi, ma il lavoro che ci attende è ancora consistente”.

Legnini rivela poi di aver avuto già un contatto con il capo della Struttura tecnica di missione Fabrizio Curcio.

“Ho già verificato la sua disponibilità non mancherò di stabilire tutte le sinergie e il coordinamento per far convergere la governance verso un assetto efficiente, e democratico, per la ricostruzione materiale, economica e sociale. Una missione molto impegnativa che mi è stata generosamente proposta, alla quale non potevo sottrarmi”.

Ha poi detto rivolto all'aula: “È stato per me un onore comporre l’assemblea legislativa regionale. Chi mi conosce sa che sempre ho avuto rispetto massimo per le assemblee elettive, le sole rappresentative della volontà popolare. Non voglio e non posso tracciare un bilancio personale. fFormulo solo un auspicio: abbiate cura dell’esercizio della funzione legislativa. Ci sono stati molti momenti di confronto acceso, a tratti anche uno scontro. È nell’esercizio corretto della funzione legislativa che si modifica la realtà dei diritti e dei doveri. Abbiatene cura. Ho il timore, mi auguro di sbagliarmi, che il regionalismo italiano, che i padri costituenti vollero, rischia di andare in crisi in un arco temporale medio-lungo, per il cattivo esercizio della funzione legislativa. Troppo frammentata è infatti la produzione legislativa, a volte contrastante con i principi della costituzione”.

Infine ha detto Legnini: “Non mi dimetto dalla sfera pubblica della nostra regione, non solo in virtù dell’incarico che richiede imparzialità e trasparenza, tempo e correttezza istituzionale, ma perché la passione civile, politica, l’amore per cittadini e istituzioni mi porterà, con riservatezza e correttezza, a continuare a servire le cause importanti della nostra regione. A garantire che l’ambiente sociale, istituzionale, naturale, sia risanato: questi sono i terreni su cui darò un contributo. Mi auguro inoltre che le due proposte organiche di sistema, editoria e informazione che significa qualità della democrazia, e quella sulle politiche attive del lavoro, testi di avanzamento molto significativi, possano essere discusse, esaminate e approvate”.

Dopo Legnini ha preso la parola il presidente Marsilio.

“Ci siamo sentiti telefonicamente e le ho già espresso il mio augurio di buon lavoro. Non nascondo che sono stato anche simpaticamente provocato su chi mi diceva che oggi sono il vice di Legnini, che ho sconfitto hai sconfitto un anno prima alle elezioni regionali. Sopporteremo anche questa disavventura, c'è moto di peggio in politica. Sono certo che il commissario Legnini eserciterà la sua funzione con la dovuta imparzialità, lo dimostra anche con le dimissioni”. 





“Siamo di fronte al quarto commissario in meno di 4 anni – ha aggiunto il presidente -, questo dimostra la difficoltà e la vera tragedia che si è aggiunta a quella del sisma. È evidente che la lunga sequela di nomi che si sono succeduti ha denotato una incapacità di affrontare con gli strumenti giusti il tema della ricostruzione. Un modello sbagliato rispetto al quale i commissari hanno sbattuto il muso, e i governi hanno dovuto prendere atto delle difficoltà. Non amo mettere la croce sulle persone, ho lavorato e collaborato con Farabollini, è evidente che con il quadro normativo attuale, qualunque commissario rischia di farsi male, e di sbatterci la testa. Io spero che il profilo politico istituzionale che il governo ha voluto conferire al commissario abbia il senso di accogliere le richieste che dai territori sono state unitariamente proposte.

Spero che combatterà questa battaglia, commissario, che alzerà la voce e che avrà maggiore peso a palazzo Chigi e nei ministeri. Ci sono soldi fermi, e pareri contrari del Mef sull’assunzione di nuovo personale, che servirebbe a spendere bene quelle risorse. E invece ci sono famiglie che ci sono costate 200 mila euro circa, dargli un alloggio alternativo, moto più del danno subito dalle loro abitazioni”.

Ha poi ribadito che il danno subito dal territorio abruzzese nel cratere 2016 è largamente sottostimato.

“Spesso ho dovuto combattere con altre Regioni nella cabina di coordinamento, con il commissario a fare da arbitro. Tutti i dati oggettivi dicono che abbiamo dimostrano che l’Abruzzo è tra il 15-20% del danno subito. Siamo riusciti a ottenere il 15%, a seguito di un negoziato molto duro sul personale. Dovremo spogliarci dell’appartenenza territoriale, è un tema di giustizia per creare giusto equilibrio nella distribuzione delle risorse. Il commissario Legnini dovrà anche dimostrare di non essere condizionato dall’appartenenza territoriale. Questo sarà un argomento molto delicato, condiviso da tutto il territorio, il tema di un riequilibrio.

 

 

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