CONSIGLIO REGIONALE: IL M5S AUMENTA STIPENDI AI PORTABORSE, ”SIAMO COERENTI”

di Filippo Tronca

19 Ottobre 2016 07:42

Regione - Politica

PESCARA – La dura legge del contrappasso della politica: anche in Abruzzo i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, strenuo avversario dei privilegi della “casta”, sono bersaglio di critiche sui social network da parte dei militanti, per aver aumentato lo stipendio ai loro portaborse, che ora prendono fino a 4.783 euro lordi e circa 2.400 netti, come assicurato da fonti del Consiglio, grazie all'

aumento del budget regionale per il personale politico a tempo determinato e a chiamata diretta.

A difendere a spada tratta la decisione è, però, il consigliere regionale grillino Gianluca Ranieri che parlando con AbruzzoWeb bolla queste critiche come “minoritarie nella base, e dettate dalla malafede”, evidenziando che “sono stipendi equi e dignitosi, per collaboratori da cui dipende la qualità dell’attività legislativa, nell’interesse di tutti i cittadini”.

Il ritocco all’insù degli stipendi è stato reso possibile dall’aumento del budget per ciascun consigliere regionale, da 43 mila a 55 mila euro all’anno, riservato al personale politico, con un emendamento alla legge finanziaria approvata a fine dicembre 2015, per sanare la disparità di trattamento tra i dipendenti regionali a tempo indeterminato di pari grado e i precari del personale politico, assunti a tempo determinato, con contratti co.co.co. mediante agenzie interinale, a chiamata e senza selezione pubblica dai vari gruppi politici.

Questo garantisce anche a questi ultimi i buoni pasto, i compensi per il lavoro straordinario e l’indennità che spettava già ai collaboratori delle segreterie politiche dell’ Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e dei presidenti delle commissioni.

Gli altri gruppi hanno utilizzato questo budget aggiuntivo anche per assumere part time altri collaboratori. Il Movimento 5 stelle ha scelto al contrario di ritoccare in alto i compensi degli attuali collaboratori, senza nuove assunzioni.





A merito dei grillini va detto che i nuovi stipendi sono stati messi nero su bianco sul loro sito mentre resta un mistero quello che accade in tutti gli altri gruppi dell’Emiciclo.

Il dato non viene messo in chiaro né sul sito istituzionale della Regione né altrove, come se fosse un qualcosa che non riguarda i cittadini contribuenti e le normative sulla trasparenza amministrativa.

Per quanto riguarda il Cinque stelle, guadagneranno 4.783 euro lordi al mese Maria Grazia Baiocchi, collaboratrice del consigliere Riccardo Mercante, Luigi Colalongo (Sara Marcozzi), Fabio Di Remigio (Domenico Pettinari), Giorgio Fedele (Gianluca Ranieri) e Fabrizio Fiaschetti (Pietro Smargiassi).

Aumenti anche per Roberta Marcantonio, responsabile comunicazione che percepirà 2.050 euro lordi al mese, per Giordano Di Matteo, comunicazione web, 1.534 euro al mese, e Massimo De Maio, addetto gestione e sviluppo della comunicazione visiva e grafica, 1.534 euro lordi.

Andando sui netti, prima i collaboratori guadagnavano dai 500 ai 1.800 euro, ora dai 700 ai 2.400. Ma per 12 mensilità senza tredicesima, e comprese tutte le spese.

Il popolo della rete ha comunque rumoreggiato, visto che un precario abruzzese, ma anche mediamente un operaio, fuori le dorate stanze dell’Emiciclo questi stipendi di norma se li sogna.





Ranieri difende ancora, però, la scelta. “Calcolato al netto, è uno stipendio congruo ed equo, i nostri collaboratori lavorano tantissimo, anche 18 ore al giorno, dunque in quelle somme di fatto vanno calcolati anche gli straordinari – spiega il consigliere – Potevamo fare una scelta diversa, prendere altre persone, ma avremmo dovuto sottopagare tutti”.

Del resto, aggiunge Ranieri, “se sei contrario al jobs act, se combatti la precarizzazione del lavoro che porta a salari bassissimi, se vuoi introdurre il reddito minimo di cittadinanza, poi devi essere coerente”.

C’è, però, nella “base”, chi osserva che i collaboratori politici sono stati assunti a chiamata diretta dai consiglieri e pagati con i soldi dei contribuenti. Ranieri in questo caso ritiene giusto il non ricorrere a bandi di evidenza pubblica.

“Certamente deve valere un criterio meritocratico, ma come fai a fare a un bando per un incarico di natura fiduciaria? – si chiede – Alla fine dev’essere sempre il consigliere a fare a scelta di chi dovrà affiancarlo per tutta la legislatura, e di cui deve avere la massima fiducia”.

Concludendo, i grillini sottolineano più volte come secondo loro questa partita non debba essere assolutamente annoverata nella vituperata categoria dei costi salati della politica.

“Costi della politica in senso negativo sono, semmai, gli stipendi spropositati dei consiglieri regionali – conclude Ranieri – e infatti noi del Movimento 5 stelle ce si siamo volontariamente dimezzati, istituendo un fondo per il microcredito, e abbiamo presentato una legge per costringere volenti o nolenti gli altri consiglieri a farlo”.

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