CONSIGLIO: MARIANI, ”LEGGE E’ UNA PEZZA, NON ILLUDIAMO GLI ABRUZZESI”

1 Aprile 2020 20:56

Regione - Politica

L'AQUILA – “Il progetto di legge del centro destra, portato oggi all’attenzione del Consiglio regionale abruzzese, senza passare per la fondamentale condivisione con le parti sociali e i Sindaci, più che una efficace medicina è una pezza che difficilmente raggiungerà lo scopo di portare ristoro ad un tessuto sociale ed economico fortemente provato”.





Lo sostiene il consigliere di opposizione in consiglio regionale d'Abruzzo, Sandro Mariani, di Abruzzo in Comune, al termine della seduta che ha approvato il pacchetto di musure per contrastare la crisi economcia determianta dalla pandemia del coronavirus.

“L'emergenza che stiamo vivendo ha una portata epocale, in molti hanno assimilato le criticità di questa fase storica a quelle vissute nel dopoguerra – incalza Mariani -.  Nessuno chiede bacchette magiche ma ogni livello istituzionale è chiamato a fare la propria parte con serietà. Il Governo regionale, per i poteri che detiene, la propria parte avrebbe dovuto farla innanzitutto sotto il profilo sanitario. Si è invece deciso di rinunciare a guidare il delicato processo, lasciando sole e sprovviste di figure fondamentali le Asl e gli Operatori sanitari, innescando una lunga serie di ritardi ed errori che tutti, purtroppo, conosciamo”. 





“Sempre il Governo regionale è chiamato a predisporre misure e risorse finanziarie per affrontare e curare l'altra ferita aperta dall'emergenza: quella economica – prosegue Mariani -. Il progetto di legge del centro destra, portato oggi all’attenzione del Consiglio regionale abruzzese, senza passare per la fondamentale condivisione con le parti sociali e i Sindaci, più che una efficace medicina è una pezza che difficilmente raggiungerà lo scopo di portare ristoro ad un tessuto sociale ed economico fortemente provato.
La maggioranza ha bocciato proposte di buon senso come quella che mi vedeva primo firmatario per un sostegno al sistema integrato dell'educazione per l'infanzia: nidi e scuole dell'infanzia si trovano tra la difficoltà di richiedere la retta alle famiglie, alle quali non erogano il servizio, e la difficoltà a pagare gli stipendi.  Il Governo regionale si è espresso in modo contrario alla misura di sostegno, lasciando così in capo alle famiglie l'obbligo del pagamento delle rate che solo successivamente verranno rimborsate dall'Inps”.

“Non possiamo illudere gli abruzzesi, non possiamo a maggior ragione in questo momento storico:  le misure straordinarie e urgenti per l'economia e l'occupazione devono avere copertura finanziaria certa e vedere il coinvolgimento diretto di tutti quei soggetti, Sindacati, Associazioni di categoria e Sindaci, che hanno più di tutti il polso di quella che è la situazione reale”, conclude Mariani

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