CONFINDUSTRIA: TERAMO MOLLA L’AQUILA, VUOLE ANDARE CON CHIETI E PESCARA

22 Aprile 2016 19:06

Regione - Economia

TERAMO – Il processo di fusione delle realtà territoriali in un'unica Confindustria regionale continua a far discutere.

Polemiche sollevate questa volta da parte degli iscritti a Confindustria Teramo dopo che l'assemblea dei soci del 18 aprile, alla quale hanno partecipato solo una ventina di associati, ha deliberato di continuare, anche in assenza di un'analoga volontà da parte dell'Aquila, sulla strada dell'aggregazione con Confindustria Pescara-Chieti.

“In realtà non c'è una vera spaccatura in Confindustria Teramo – dichiara Lorenzo Dattoli, componente della giunta regionale dell'associazione – ma se mai con L'Aquila. Sarebbe da ricercarne i motivi. In qualità di iscritto a Confindustria, di presenza in giunta e in direttivo, vorrei che le cose fossero un po' più chiare ma non per me, per tutti gli associati. Come dire, l'Aquila è stata lasciata sull'altare, lo sposo non si è presentato. Il perché non lo sappiamo”.





Polemiche non condivise dal presidente di Confindustria Teramo Cesare Zippilli, che ha sottolineato come tutte le decisioni siano state prese all'unanimità sia nel direttivo che nell'assemblea dei soci.

“All'ultimo direttivo ha partecipato una percentuale importante di soci – ha sottolineato – quelli che hanno sempre partecipato. Tra l'altro in Confindustria funziona a quote e non a teste, il problema è di come si guardano i numeri. In ogni caso chi è assente ha sempre torto, se ha dubbi può esprimerli negli organismi di categoria”.

Ma Zippilli non ci sta ad alimentare il fuoco delle polemiche e rispetto alla fusione con Pescara-Chieti sottolinea come la riforma nazionale obblighi le territoriali ad aggregarsi nell'ottica di dare migliori servizi agli associati.





“Inizialmente Teramo doveva unirsi con L'Aquila e Pescara con Chieti per poi dare vita ad un'unica Confindustria regionale – commenta – ma mente Pescara e Chieti sono andati avanti noi abbiamo accumulato dei ritardi. La nuova presidenza regionale, proprio visti questo ritardi ha proposto questo punto di andare direttamente ad un'unica fusione. Su questo ci sono documenti condivisi e sottoscritto”.

Ma visto che L'Aquila resta ferma Teramo viene deciso di andare avanti.

“L'altro giorno non abbiamo fatto altro che riconfermare la volontà di fare la fusione a livello regionale – conclude Zippilli – e se non ci sono le condizioni di andare comunque avanti con chi vuole stare, in questo caso con Pescara-Chieti”.

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