CONFINDUSTRIA L’AQUILA: CONTO DA MEZZO MILIONE, ”LE SPESE? ECCOLE”

di Alberto Orsini

11 Luglio 2014 12:50

Regione - Economia

L’AQUILA – “Il conto corrente a Rivisondoli è stato aperto e gestito da Confindustria Abruzzo, a firmare le carte era il presidente regionale, Marrollo prima, Angelucci poi”.

Così il direttore di Confindustria L’Aquila, Antonio Cappelli, chiarisce quello che sembrava un giallo nato dalle ormai ‘solite’ lettere anonime sulla gestione della somma raccolta per l’aiuto alle imprese dopo il terremoto del 6 aprile 2009 in un conto da quasi mezzo milione di euro.

Qualche giorno fa la lettera non firmata è stata diffusa alle redazioni e la querelle è stata rinfocolata ieri dall’ex consigliere del comitato Piccole e medie imprese Maria Paola Iannella, che ha stilato critiche precise agli industriali aquilani.

Tutto questo nell’ambito della guerra interna che sta dilaniando l’associazione, chiamata nel prossimo futuro ad accadimenti epocali come la fusione con Teramo, oltre al cambio di direttore, per non parlare delle elezioni dei vertici regionali.

“Su questo conto si sono mossi i 500 mila euro circa destinati a supportare le imprese – scrive la Iannella – Il 28.11.2011 tale conto venne chiuso e girocontato su quello ordinario di Confindustria L’Aquila: non se ne rinviene un separato e apposito rendiconto annuale dai documenti in nostro possesso”.

Cappelli replica snocciolando alcune cifre: “Erano 420 mila euro, a noi sono arrivati circa 400 mila perché una parte era già stata spesa da Confindustria Abruzzo per garantire spazi al centro commerciale l’Aquilone subito dopo il sisma a 44 pmi del capoluogo – snocciola – Metà della somma è andata a coprire una parte della ricostruzione della nostra sede, gli altri 200 mila euro circa sono stati spesi in vari progetti: 80 mila al Rotary per la facoltà di Ingegneria, 15 mila ciascuna a Confindustria Teramo e Pescara per i comuni del cratere sismico, 70 mila per progetti di beneficenza e aiuto alle piccole imprese e al terziario avanzato. Decisioni non certo mie, ma del Consiglio direttivo”.





Quanto alle polemiche con l’ex consigliere Iannella, per Cappelli “la guerra con la diffusione di notizie false è cominciata dopo la risoluzione di una delle tre consulenze che avevamo con lei. Da parte nostra sono già partite le querele”.

CASO QIP: INTERVIENE ROMA, ''VALUTAZIONI AUTONOME''

Mentre in un clima di tensione Confindustria L’Aquila viene lacerata da aspre polemiche e attacchi a suon di lettere anonime e querele, sullo scottante tema dei dei progetti Qip (Quick impact projects) interviene Roma, con una nota del Comitato Abruzzo Nazionale che cerca di chiarire la regolarità della procedura di valutazione e approvazione da cui si sono innescati i veleni.

A scatenare tutto, la diffusione dell’esistenza di correlazioni e parentele tra i vincitori di questi bandi e persone ai vertici di Confindustria, segnalate in forma anonima e poi verificate e infine denunciate a volto scoperto da Maria Paola Iannella.

Con quest’ultima, ex consigliere del comitato Piccole e medie imprese dell’associazione datoriale, è in atto un aspro contenzioso da parte degli industriali aquilani.

La nota del Comitato Abruzzo nazionale seguirebbe quanto deciso durante una riunione che si è tenuta qualche giorno fa tra tutti i soggetti del Comitato di Promozione del “Fondo di Intervento”, presieduto da Fabio Spinosa Pingue e costituito dalle organizzazioni locali di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, nel corso della quale si è scelto di adottare la linea del silenzio e lasciare la parola a Roma.

Nella nota si chiarisce che “il gruppo di valutazione incaricato dal Comitato Abruzzo Nazionale, che ha esaminato l'intera documentazione dei Qip ricevuti nelle scadenze previste dal bando, ha operato solo e unicamente sotto la supervisione del responsabile del servizio Helpdesk” del comitato stesso, che è “autonomo e non dipendente” dal nucleo promotore, di cui fanno invece i sindacati e Confindustria L’Aquila.





Inoltre “la scelta dei progetti Qip finanziati è stata sottoposta a criteri oggettivi pubblicati nell'avviso del bando e nelle procedure di selezione” e nessun progetto “è stato approvato (o escluso) sulla base di criteri soggettivi del proponente”.

L’intera vicenda ha preso ormai le vie legali. Secondo quanto si è appreso, sono state avviate querele sia da parte diConfindustria sia dalle persone oggetto delle lettere anonime. Inoltre, sempre da quanto si è appreso, l’associazione delle imprese starebbe pensando di fare un esposto all'ordine dei giornalisti contro la stessa Iannella in veste di direttore dell’Agea, l’Agenzia giornalistica economica d’Abruzzo.

Quest’ultima, intanto, tuona ancora. In una nota pubblicata sempre da Agea, la Iannella sostiene che bisogna “procedere subito alla nomina di un direttore all’altezza delle sfide che attendono L’Aquila, massacrata dall’ignavia e dagli interessi di pochissimi furfanti. Un direttore che sia anche superiore agli imprenditori che rappresenta”.

Dopo le polemiche sui Qip, “la Presidenza tace – scrive ancora –  dopo aver stimolato a parlare chiaro all’indomani dei primi dubbi sulle anomalie emerse in maniera oscura qualche giorno fa”, mentre adesso “non interviene e non sembra aver avviato quei controlli e verifiche promessi”.

Stando a quanto si è appreso, il mandato del direttore in carica, Antonio Cappelli, è in scadenza a fine luglio. Il suo posto potrebbe essere occupato dall’attuale condirettore, Carlo Imperatore. Elisa Marulli

Quanto alle polemiche con l’ex consigliere Iannella, per il direttore Cappelli, “la guerra con la diffusione di notizie false è cominciata dopo la risoluzione di una delle tre consulenze che avevamo con lei. Da parte nostra sono già partite le querele”.

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