INTERVISTA AL CAPOGRUPPO DEM, IL PD ASPETTA DECISIONI GOVERNATORE STOCCATE ALLA PEZZOPANE SULL'ISA: ''CI SI OCCUPI DI INTERA REGIONE''

”CON D’ALFONSO L’AVENTINO NON PAGA”, MARIANI PROVA A PERSUADERE I RIBELLI

di Marco Signori

4 Settembre 2015 08:17

Regione - Politica

L'AQUILA – Settembre è un po’ come quando a scuola suona la campanella a ricordare che la festa è finita. In politica vale la stessa cosa. Il gossip, le sgomitate, le apparizioni goliardiche e gli slogan urlati lasciano, o almeno dovrebbero, spazio alla ritualità e alle decisioni vere.

In Abruzzo il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso vorrebbe tanto farla suonare quella campanella, per far tornare al proprio posto i tre consiglieri “ribelli”, Luciano Monticelli del Partito democratico e Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo di Abruzzo civico, quest’ultimo proclamato assessore ma che ancora non si vede ufficialmente nominato.

La posizione di ferro del governatore è estrinsecata dai suoi sodali che a turno si espongono per chiarirne la posizione. E, da ciò che traspare, non sembra affatto che la strategia di mettersi sull’Aventino sia quella giusta e più gradita al governatore.

Per avere “basta chiedere”, assicura ad AbruzzoWeb il capogruppo Pd Sandro Mariani, lasciando intendere che alla politica urlata sui giornali, si preferisce l’intimità di un caffè a palazzo Silone.





Lui che è uno dei fedelissimi del presidente, uno che “certo ha un carattere forte, altrimenti non sarebbe un leader”, spiega che “con D’Alfonso ho sempre avuto un rapporto franco e diretto. Chi non dice con chiarezza cosa vuole, allora sì che lo infastidisce. Nessun politico – asserisce Mariani – vorrebbe non dare risposte, ma ha un elenco (D’Alfonso, ndr) di priorità, e a me non ha mai negato il mio punto di vista”.

Ma per il “civico” Gerosolimo, uno di quelli che più scalpita, non è una novità quella di agire approfittando dei numeri per tenere in scacco una Giunta. Fece lo stesso da consigliere provinciale dell’Aquila con il presidente Antonio Del Corvo, in quel caso con il centrodestra.

“Sono difensore della democrazia, quindi qualsiasi idea diversa dalla mia è degna di attenzione – minimizza diplomaticamente il capogruppo dem –  consiglieri sono quelli che i cittadini hanno scelto, non possiamo decidere noi”.

Né che sia stato un errore quello di candidare Gerosolimo è “mai stato un mio pensiero”, afferma, perché “avrà un suo carattere e delle sue attitudini, ma non penso in questo caso si tratti di un problema caratteriale. Ha espresso alcune idee e volontà”.

Mariani ricorda anche come Ac sia rimasto “fuori dalla Giunta con due consiglieri mentre Sel con uno solo ha un assessore”, ma ribadisce l’importanza del partito di Vendola per la coalizione di centrosinistra.





Una stoccatina il capogruppo Pd la dà anche alla senatrice Stefania Pezzopane, intervenuta pretendendo chiarezza dal governatore sul futuro dell’Istituzione sinfonica abruzzese. “Mi piacerebbe ascoltare parlamentari che intervengono su questioni che riguardano l’intero Abruzzo e non solo alcune zone di esso” dice, spiegando come “tutte le attività culturali hanno e devono avere pari dignità, ed in periodo di tagli si restringe la possibilità di elargire”.

E a proposito di Isa, Mariani un problema ce l’ha in casa propria e si chiama Monticelli, accreditato perfino di trasferirsi nel gruppo di Abruzzo civico, voci che ha smentito. “Ci ho parlato e gli ho fatto capire che il suo era un comportamento quantomeno inopportuno visto che si sta in un partito – sostiene il capogruppo – Ho voluto ascoltare le sue ragioni, avremo modo di approfondire. Il compito del capogruppo è questo, lui ha detto che non gli vanno bene alcune cose e ha voluto manifestarlo platealmente, c’è chi lo fa in modo educato e composto e chi no”.

“Non è che protestando si ottenga sempre qualcosa” scandisce Mariani, che rimette tutto al partito e non sembra al momento in grado di indicare una via d’uscita: “Insieme al segretario regionale, Marco Rapino, ci siamo detti disponibili a essere maturi e ragionevoli, personalmente sono pronto a fare quel che mi chiede il mio partito”.

E già, perché con l’eventuale ingresso di Gerosolimo in Giunta si sparigliano le carte anche nel Pd. Secondo un accreditato scenario, anche se le prospettive mutano di giorno in giorno, l’assessore all’Ambiente di Sel Mario Mazzocca, che dovrebbe fargli posto, andrebbe al sottosegretariato di Presidenza, dal quale dovrebbe sloggiare Camillo D’Alessandro che tornerebbe a fare il capogruppo soffiando quindi il posto a Mariani stesso.

Un rimescolamento delle carte che, se confermato, è difficile ipotizzare potrebbe mai avvenire in modo indolore.

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