L'AQUILA – Anche in Abruzzo i Comuni riscuotono molte meno tasse, imposte e multe di quello che dovrebbero e i milioni di euro scritti nei bilanci di previsione ma che non entrano nelle casse dell'erario sono decine.
Particolarmente preoccupante la capacità di riscossione di Chieti, penultima in Italia nelle entrate extra tributarie, ma anche Pescara e L'Aquila non spiccano certo in efficienza.
A rivelarlo è uno studio di Sole 24 ore e LgNet. I dati puntuali sono quelli certificati nel 2013 e relativi solo ai quattro comuni capoluogo. Questa incapacità di riscossione è generalizzata anche in altri comuni e, come ha denunciato la Corte dei Conti, ha fatto perdere 32,4 miliardi di euro totali.
Un andazzo che rappresenta anche un’ingiustizia per quei cittadini e aziende che le tasse e le multe le pagano fino all’ultimo centesimo, a differenza di chi invece è di fatto moroso, per incapacità del Comune di richiedere quanto gli spetta.
Le regole però ora sono cambiate: se le entrate tributarie ed extra tributarie messe a bilancio non corrispondono con quanto risulterà dal bilancio consuntivo, con cui si verifica quanto effettivamente è entrato in cassa, il Comune dovrà colmare parte della differenza con un fondo di garanzia appositamente costituito, con la conseguenza che poi ci saranno comunque meno soldi per la spesa corrente.
La ricerca Sole24ore LgNet riguarda 108 comuni capoluogo e prende in considerazione in qualche caso anche dati del 2012, in assenza di più recenti.
In una prima classifica, quella relativa alle entrate tributarie (Imposta sugli immobili, Tassa per lo smaltimento dei rifiuti, la tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche, l'imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni e così via), chi fa meglio è Pescara, al 20° posto, con 88,1 milioni di euro accertati e una capacità di riscossione dell'80,1% e 17,5 milioni mancanti.
A seguire molto più sotto, al 50° posto, c’è Teramo con 34,2 milioni accertati, capacità di riscossione del 72,1 per cento, quindi all'appello mancano 9,5 milioni. In basso nella classifica troviamo L’Aquila, esattamente al 69° posto con 25,7 milioni accertati e capacità di riscossione del 67,1 per cento, il che significa che non sono ancora entrati in cassa 8,5 milioni. Chi fa peggio è Chieti, al 76° posto, con 12,8 milioni in meno mancanti sui 35,9 milioni accertati e un tasso di riscossione del 64,4%.
Guardando allo scenario nazionale, prima assoluta è Bolzano, con una capacità di riscossione del 94,1 per cento, seguita da Trento, 93,1 per cento. In fondo alla classifica c’è Reggio Calabria, con capacità di riscossione del 40,9 per cento, penultima Messina con il 41,1 per cento.
Diverso ma non meno preoccupante per i capoluoghi abruzzesi lo scenario che riguarda le entrate extra-tributarie, quelle acquisite dai Comuni a seguito dell’erogazione di servizi alla cittadinanza e anche dalle multe agli automobilisti indisciplinati.
In questa seconda classifica chi fa meglio è Teramo, al 20° posto, con entrate previste di 4,7 milioni e capacità di riscossione del 72,1 per cento, che sono però 1,4 milioni non ancora riscossi.
Al 43° posto L’Aquila, 8,3 milioni di euro accertati, riscossione del 64,6 per cento, ovvero meno 3 milioni. In bassa classifica Pescara, al 85° posto, 20,1 milioni di euro accertati, 48,9 per cento la capacità di riscossione, cioè 10,3 milioni che ancora non entrano in cassa.
Penultima Chieti, al 107° posto: 18,1 milioni accertati, capacità di riscossione pari a un misero 18,5 per cento, con la bellezza dunque di 14,8 milioni mancanti.
In Italia prima è Bergamo, capacità riscossione 92,3 per cento, seconda Bolzano, 87,6 per cento, Ultima, Cosenza, con capacità di riscossione del 16,6 per cento.
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