PESCARA – E oramai muro contro muro al Comune di Pescara, nella partita della composizione della Giunta. Il sindaco forzista Carlo Masci, stremato da settimane di tira e molla, potrebbe varare anche oggi sono una parte della Giunta, con sei assessori invece che nove, senza i leghisti che continuano a fare la voce grossa.
Il nodo sono le “quote rosa”, cioè la necessità di avere almeno 4 donne in glinta, e anche la presidenza del Consiglio e il ruolo da vicesindaco.
I salviniani di gran lunga primo partito della coalizione a Pescara, con la benedizione del vice segretario nazionale Andrea Crippa, braccio destro del leader Matteo Salvini, vogliono non meno di tre assessori, e appunto la presidenza del Consiglio. Ma soprattutto dei tre componenti di giunta, una sola sarà donna. Come a dire, siano gli altri partiti a farsene carico. Ammenochè la Lega non avrà un quarto assessore.
Ieri dopo ben due riunioni i salviniani hanno ribadito che in giunta tra i loro devono andare in giunta Gianni Santilli, Adelchi Sulpizio e Patrizia Martelli, mentre Marcello Antonelli, deve avere presidenza del consiglio.
I conti non tornano è così Masci è pronto intanto a varare una giunta a metà, composta da tre esponenti di Forza Italia, due uomini e una donna, due di Fratelli d'Italia, un uomo e una donna, e uno dell'Udc.
Per Forza Italia i nomi arci-noti sono quelli dell'ex sindaco Luigi Albore Mascia di Eugenio Seccia e di Isabella Del Trecco.
Per Fratelli d'Italia c'è il più votato, Alfredo Cremonese e una tra Mariarita Paoni Saccone e Romina Faricelli.
Per l'Udc c'è l'unico eletto Massimiliano Pignoli, ma tra lui e Marcello Antonelli della Lega non corre buon sangue.
Come si vede le donne sono tre, invece che quattro, e nessun partito intende farsi carico della questione.
Download in PDF©