COMUNE L’AQUILA: CIALENTE CERCA UNA MAGGIORANZA ”OPPURE SI VOTA”

31 Agosto 2015 17:33

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “Intendo convocare una riunione ad hoc per presentare quella che è la mia idea di città e capire chi condivide questo grande progetto, chi è disposto a sostenerlo e a lavorarci, dando anche un contributo in termini di idee. Se questa condivisione non vedrà una maggioranza, in maniera democratica, si torna a dare la parola ai cittadini”.

Come già annunciato più volte nei giorni scorsi, affronterà in aula la crisi politica della sua maggioranza il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, abbandonato su voti chiave come quello del bilancio di previsione dal Partito socialista, che per questo ha perso il suo assessore, e in procinto di essere mollato anche da Rifondazione, che ha proposto emendamenti contro la linea di sindaco e Giunta, mentre Sinistra ecologia libertà non se ne andrà di propria iniziativa pur mantenendo posizioni spesso critiche.

Una verifica con una sorta di “mini programma” per l’anno e mezzo rimasto di consiliatura nella quale Cialente chiamerà i consiglieri ad assumersi le proprie responsabilità: continuare e votare la sua strategia oppure andare tutti a casa.

L’INTERVENTO COMPLETO





Durante l’ultima seduta consiliare, dedicata all’approvazione del Bilancio di previsione, vi è stato un acceso dibattito in merito a un emendamento, presentato dal consigliere del Prc Enrico Perilli e poi respinto dal voto in aula, che intendeva stralciare dal Piano triennale delle Opere pubbliche il progetto relativo alla seggiovia di Montecristo, già finanziato, per una presunta non conformità alla normativa europea.

L’approvazione di tale emendamento sarebbe stata pericolosa, addirittura drammatica, dal momento che avrebbe pregiudicato il piano strategico di sviluppo del comprensorio montano, per il quale, per la prima volta dopo 30 anni, abbiamo un finanziamento vero, spendibile, di 40 milioni di euro.

Approvarlo avrebbe significato cancellare un’opera e vanificare un Piano di rilancio e sviluppo.

Spetta alla Regione risolvere la questione sotto il profilo normativo, rimediando alla svista per cui l’area di Campo Imperatore, unica tra quelle con infrastrutture, è ricompresa tra i Sic (Siti di importanza comunitaria, ai fini della tutela ambientale).

Altrimenti, come già sta accadendo, gli investitori, intenzionati a investire sulla nostra montagna, fuggiranno, volgendosi altrove, e il Ctgs fallirà per sempre.





La ricostruzione, quella vera, ha le sue basi a livello sociale ed economico. Sto parlando di un’idea di città, di un’idea di sviluppo, di un piano strategico che disegni il futuro nell’arco di 15 anni.

Io ce l’ho e intendo condividerla con il Consiglio comunale. Intendo convocare una riunione ad hoc, per presentare quella che è la mia idea di città e capire chi condivide questo grande progetto, chi è disposto a sostenerlo e a lavorarci, dando anche un contributo in termini di idee.

Si governa attorno a un progetto che, per essere funzionale, deve essere per forza di cose, condiviso.

Se questa condivisione non vedrà una maggioranza, in maniera democratica, si torna a dare la parola ai cittadini.

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