SALVINI IPOTECA IL CAPOLUOGO ADRIATICO, GLI AZZURRI FRENANO MA GIULIANTE RILANCIA CHIEDENDO IL BIS, ''IN PASSATO FI NON SI E' MAI POSTA PROBLEMI''

COMUNALI: E’ GIA’ SCONTRO FORZA ITALIA-LEGA SUI CANDIDATI A PESCARA E MONTESILVANO

di Marco Signori

13 Febbraio 2019 19:45

Pescara - Politica

PESCARA – Incassato il successo alle regionali, nel centrodestra è già scontro sulle amministrative di primavera e i fari sono puntati su Pescara e Montesilvano, i due maggiori centri chiamati al voto in Abruzzo.

Dopo lo straripante successo alle urne di domenica scorsa non ci hanno pensato due volte, in casa Lega, a ipotecare la candidatura a sindaco di Pescara, con il leader Matteo Salvini che lunedì all'Aquila lo ha detto chiaramente in conferenza stampa, ma è stato immediato lo stop di Forza Italia, che con il coordinatore regionale Nazario Pagano, al Centro ha ricordato come “abbiamo dimostrato di saper fare un passo indietro quando si è trattato di scegliere la candidatura alla Regione e prima ancora quelle dell'Aquila e di Teramo, non si può pensare che Forza Italia faccia sempre passi indietro”. 

Oggi, però, Gianfranco Giuliante va oltre: “Se come contrappeso cederemo Montesilvano agli alleati? Mi pare che nella fase precedente il sindaco era di Forza Italia, e prima ancora pure era di Forza Italia. Non mi pare che Forza Italia si sia mai posta problemi, ci sono stati momenti in cui i sindaci erano tutti di filiera azzurra”, dice ad AbruzzoWeb.

Tradotto, la Lega non ci pensa neanche a spartire i due Comuni maggiori chiamati alle urne a primavera, nonostante nel capoluogo adriatico fossero già lanciatissimi l'ex assessore regionale Carlo Masci, coordinatore provinciale azzurro, che non si è neanche candidato all'Emiciclo per puntare a Palazzo di città, il capogruppo in Comune Marcello Antonelli e l'ex sindaco Luigi Albore Mascia.





Il responsabile regionale dei dipartimenti e commissario provinciale di Pescara, in ballo per la vice presidenza della Regione dopo la vittoria del centrodestra con Marco Marsilio, rivendica per la Lega sia il candidato sindaco di Pescara, sia quello di Montesilvano, nonostante in quest'ultimo centro ci sia un uscente di centrodestra ma non leghista, Francesco Maragno.

“È stata una vittoria schiacciante, con le aspettative che sono state tutte colte”, afferma Giuliante analizzando il voto regionale.

“Il 28 per cento raggiunto a Pescara credo sia assolutamente inaspettato per ampiezza – aggiunge l'ex assessore regionale – a Montesilvano siamo arrivati al 33, siamo in posizioni ottimali anche rispetto alle prospettive strategiche per maggio”.

“Se la Lega, che in Abruzzo è composta in gran parte da ex An, può essere considerata una novità? È una novità recente e quindi come tutte le novità recenti chi ha deciso di aderire aveva un passato – dice Giuliante – l'importante è sapere quali sono i rapporti gerarchici ineludibili”.





Alla domanda su come ci si senta in un partito che viaggia a percentuali così alte, per chi proviene da esperienze storicamente del tutto minoritarie, Giuliante risponde con una battuta: “Come diceva Almirante, ci è capitato di camminare al buio portando una lampada che illuminava chi ci stava dietro”.

E questo, fa osservare, “può essere detto per L'Aquila, dove il 90 per cento della classe dirigente è formata da persone che hanno un identico percorso, e anche nelle ultime regionali, negli altri partiti, gran parte degli eletti ha quel tipo di percorso. Sospiri, Febbo, Liris, Scoccia, Santangelo“.

“Se confermo l'annuncio di Salvini? Non è un problema di confermare, se un leader fa un annuncio è quello”, taglia corto Giuliante. “Nelle dinamiche che ci sono state, rese evidenti da un'affermazione di così ampio respiro, è evidente che non può che essere una prerogativa della Lega verificare chi e come possa guidare il Comune di  Pescara”.

In casa Forza Italia, intanto, già si paventa che la palla possa passare a un tavolo nazionale, qualora non si trovasse un'intesa localmente, e a quel punto Pescara potrebbe rientrare nella spartizione tra i partiti dei capoluoghi di provincia chiamati al voto.

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