CIVITELLA CASANOVA – Civitella Casanova (Pescara) è uno dei primi centri ad aver approvato il piano per la ricostruzione post-terremoto.
Il sindaco, Marco D'Andrea, si dice molto soddisfatto per aver ottenuto questo importante risultato: “Ringrazio il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l'università DAnnunzio per aver reso possibile l'approvazione del nostro piano di ricostruzione. Siamo uno dei primi Comuni inseriti nel cratere del sisma del 2009 a poter vantare un risultato di questo genere”.
Il piano di ricostruzione è stato approvato lo scorso 17 maggio, il documento è stato portato in Consiglio comunale che lo ha approvato il 13 giugno.
Da quel momento sono scattati i 15 giorni per la pubblicazione, ora ci saranno sei mesi di tempo a disposizione dei circa 2.000 cittadini del suggestivo centro all'interno del parco nazionale dei Monti della Laga per presentare i progetti al Comune.
La legge assegna, poi, altri sei mesi di tempo per la realizzazione dei progetti, anche se il sindaco pensa che l'operazione ne prenderà molto di più.
Sindaco D'Andrea, quante vittime e quali danni ha fatto il terremoto nel suo comune?
Per fortuna non ci sono state vittime ma i danni sono stati molti, soprattutto nel centro storico. Tanto è vero che il nostro piano per la ricostruzione ammonta a 25,7 milioni di euro. I soldi serviranno per riaprire la zona rossa, compreso l'edificio comunale e la chiesa principale della Beata Vergine Maria delle Grazie.
In quali condizioni è la zona rossa?
La zona rossa è all'incirca nella stessa situazione in cui si trovava al momento della sua creazione. È stata riaperta, infatti, solo la strada principale, il corso, una riapertura dal sapore elettorale, visto che è avvenuta a una settimana delle comunali del maggio del 2011 che ha portato in carica l'attuale amministrazione, non premiando la precedente.
Com'è stata risolta l'emergenza abitativa?
È stata la precedente amministrazione comunale a gestire la fase dell'emergenza. Il Comune ha realizzato 15 map, di cui 13 sono attualmente abitati. I map sono stati realizzati con un certo ritardo, a febbraio del 2011. Prima di quella data le persone hanno dovuto tutte arrangiarsi in sistemazioni private.
Quanto ci vorrà per ricostruire il suo paese?
Teoricamente i lavori si dovranno fare in sei mesi ma non credo che riusciremo a chiudere definitivamente la zona rossa prima di due anni, a essere ottimisti. Tanto è vero che lo Stato ha spalmato i fondi a disposizione per il nostro Comune in cinque anni, dal 2012 al 2017.
Con il piano per la ricostruzione approvato, l'incubo del terremoto per Civitella Casanova sta per essere seppellito. Potremo finalmente non solo ricostruire fisicamente il nostro paese ma anche farlo ripartire dal punto di vista sociale ed economico, visto che il terremoto l'aveva colpito proprio al cuore, nel centro storico, che costituisce il centro d'aggregazione di un paese e ne conserva l'identità.
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