CIALENTE-PD: MARCHETTI IN SEGRETERIA REGIONALE, MA ”RESTO FEDELE”

di Marianna Galeota

1 Luglio 2015 14:29

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “Sono stato nominato alla segreteria regionale del Pd, ma sono sempre il capo di gabinetto del sindaco dell'Aquila e gli resto fedele”. 

Lo assicura ad AbruzzoWeb Mauro Marchetti, nominato componente della segreteria regionale del Partito democratico proprio all'indomani della rottura tra il primo cittadino, Massimo Cialente, il Pd regionale e in particolare il segretario abruzzese, Marco Rapino, “reo” di non averlo invitato all’assemblea dei dirigenti regionali per l’elezione della nuova direzione, salvo poi scusarsi con un tardivo sms.





Il clima ormai irrespirabile tra il sindaco e il Pd, alimentato anche dalle accuse di “pescaracentrismo” rivolte al presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, anche da parte di alcuni esponenti democrat aquilani, continua ad acuirsi, ma Marchetti proverà a fare da paciere, cercando di placare gli animi con un vertice a tre in programma per la prossima settimana.

All'incontro, organizzato dal capo di gabinetto di Cialente e dal segretario del Pd dell'Aquila, Stefano Albano, anch'egli tra i 15 componenti della segreteria regionale, dovrebbero partecipare Rapino, Cialente e D'Alfonso, come assicura Marchetti.

“Cercherò di fare da mediatore per ricomporre i dissidi, fermo restando il mio appoggio al sindaco – aggiunge – Con questo incontro proveremo a trovare la quadra e a sbloccare una situazione molto complessa”.





“Nessun imbarazzo”, garantisce invece il capo di gabinetto, per una nomina arrivata, per uno strano scherzo del destino, proprio a ridosso della rottura tra Cialente e Rapino.

“Si tratta di dispiacere, più che di imbarazzo. È chiaro che la situazione è particolare e comprendo la posizione del sindaco. Il tutto è nato da un mancato invito che, in realtà, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già stracolmo – aggiunge – Sono dalla sua parte perché è evidente che da parte della Regione è mancato in questo tempo una sensibilità nei confronti delle aree interne, dell'Aquila e della partite che il capoluogo deve giocare a livello strategico, come quella del Gran Sasso”.

Un ruolo di mediatore, quello del capo di gabinetto del sindaco, che si delineerà meglio nei prossimi mesi all'interno della segreteria regionale, insieme al difficile compito di “far valere le ragioni dell'Aquila e di tutte le aree interne – sottolinea – La segreteria ha senso solo se al suo interno si affrontano problemi politici e si danno soluzioni. Non possiamo restare a guardare un Abruzzo a due velocità. Non si può restare indietro”.

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