INTERVISTA AL CHIRURGO RESPONSABILE DELL'UNITA' OPERATIVA DELL'OSPEDALE SPIRITO SANTO, L'AQUILANO GIULIANO ASCANI, ''100 OPERAZIONI IN ESTATE''

CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE: OLTRE 300 INTERVENTI, NUMERI DA RECORD A PESCARA

di Azzurra Caldi

28 Ottobre 2018 09:15

Pescara -

PESCARA – Una media di 20 interventi al mese per un totale di quasi 100 interventi nel solo periodo estivo. Parte dal bilancio di una bella stagione frenetica il resoconto dell'attività dell'Unità Operativa di Chirurgia Maxillo facciale dell'ospedale Spirito Santo di Pescara, di cui è responsabile il chirurgo aquilano Giuliano Ascani, 47 anni. 

Ascani che ha studiato e si è specializzato all'Aquila, dal 2003 al 2010 è stato dirigente medico dell’ Unità operativa di Chirurgia Maxillo Facciale degli “Ospedali Riuniti” di Ancona, ed è capo dell'unità operativa dello Spirito Santo dal 2013. Prossimo obiettivo, dar vita ad un centro di cure dentistiche per bambini non collaboranti o affetti da gravi patologie. Un progetto complesso, del quale Ascani si occupa da anni, nonostante l'importante mole di lavoro dell'unità operativa.

“Abbiamo avuto un'estate particolarmente intensa – spiega Ascani ad AbruzzoWeb – e abbiamo effettuato, in media, 20 operazioni al giorno, per un totale di quasi 100 operazioni nel solo periodo estivo. Numeri che si icrementano per natura con la bella stagione e, di conseguenza con l'aumentare della popolazione con l'afflusso dei turisti, ma anche sorpredenti se paragonati al 2013, l'anno della nascita dell'unità operativa di Pescara. Il primo periodo gli interventi si aggiravano intorno ai 50 l'anno, oggi ne facciamo oltre 300″.

L'equipe guidata da Ascani, si compone di altri due chirurghi, Paolo Mancini e Pasqualino Cargini, e svolge un’importante attività traumatologica con coinvolgimento diretto nelle urgenze-emergenze, in particolare nei pazienti politraumatizzati.

Bambini morsi da cani, aggressioni, incidenti da arma da fuoco, tentati suicidi e troppi episodi di fratture facciali per violenza domestica sulle donne, che spesso non denunciano. Tanti i casi che sono passati per l'unità operativa dello Spirito Santo per interventi più o meno complessi al volto.





“Si tratta di interventi delicati ma si riesce, ormai con successo, a ripristinare l'estetica originaria del paziente” , spiega ancora Ascani. Anche se, come precisa, non è sempre facile superare il trauma: “Spesso i pazienti si trovano ad affrontare gravi drammi psicologici e molti non riescono a venirne fuori. Sono problemi legati in gran parte al trauma subito, uno stato che in certi casi, li porta addirittura ad avere paura di stare nei luoghi aperti. In generale, in ogni caso, prima di arrivare ad accettarsi ci vuole del tempo. In linea di massima i pazienti hanno sempre un 'ricordo' migliore di come erano prima ma, sostanzialmente, parliamo di differenza impercettibili se non inesistenti. Ma il percorso è facilmente comprensibile”.

E poi ci sono le attività di prevenzione e trattamento di lesioni precancerose e tumori del cavo orale e del volto, così come il trattamento delle malformazioni facciali. In particolare, la prevenzione si svolge con la collaborazione sia di odontoiatri e medici di base (l'unità di Pescara è centro di riferimento per le patologie ed i tumori del cavo orale) che con la popolazione, con corsi di prevenzione dei traumi sportivi e stradali nelle scuole e prevenzione per le donne e i problemi legati all’osteoporosi.

Dal 2014 l' Unità Operativa di Pescara è stata inserita tra i Centri di riferimento nazionali, unica struttura ospedaliera in Abruzzo, indicati dalla Società Italiana di Medicina e Patologia Orale (Sipmo) e dalla Società Italiana di Chirurgia Maxillo Facciale (Sicmf) per la prevenzione diagnosi e cura delle osteonecrosi da farmaci.

“I numeri della nostra unità operativa stanno crescendo in modo esponenziale e non escludiamo, visti i dati fino a qui registrati, che a breve ci sarà bisogno di un incremento del personale”, aggiunge Ascani.

“Un altro tassello importante nella nostra attività lo abbiamo aggiunto attraverso il congresso sulla Salute orale e salute generale, a fine 2017. Purtroppo, la salute orale viene spesso ritenuta secondaria e trascurata, anche per motivi economici, con conseguenze disastrose sulla salute generale e la qualità della vita. Alcune ricerche – continua Ascani – indicano che le persone con infezioni gengivali hanno una maggiore possibilità di incorrere in patologie sistemiche che colpiscono l'intero corpo”.

E lo scorso aprile l'Uo di Chirurgia Maxillo Facciale di Pescara e l'Andi Pescara hanno organizzato, per la prima volta in Abruzzo, il Convegno Regionale della Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap. La Sioh, è una società a carattere scientifico interdisciplinare, diretta allo studio delle malattie oro-dento-mascellari dei disabili psico-fisici, neurologici e sensoriali gravi. 





Il codice etico è finalizzato al miglioramento della qualità della vita e dell’integrazione della persona con disabilità, salvaguardandone lo sviluppo cognitivo, emozionale, culturale, caratteriale e di autonomia personale, curandone i rapporti relazionali, il valore della Persona Umana e lo sviluppo educativo attraverso la Relazione di Cura.

Il Convegno Sioh ha affrontato il tema dell'”Odontoiatria Speciale” intendendo con questo nome l’Odontoiatria per i pazienti con speciali necessità, trattando e discutendone i vari aspetti, dalle strategie di approccio a quelle di prevenzione e di cura. Lo scopo è quello di svolgere una puntuale attività di formazione e sensibilizzazione non solo all'interno del mondo medico e odontoiatrico, ma anche nell’ambito della società civile e delle famiglie dei soggetti diversamente abili, troppo spesso isolate e sole ad affrontare i problemi che affliggono i propri cari.

“In questo contesto – spiega Ascani – il mio sogno resta quello di lavorare al progetto di un centro di riferimento per le cure dentistiche riservato ai bambini affetti da gravi disabilità. Lo scopo è quello di arrivare ad una struttura per le patologie odontoiatriche nelle disabilità gravi, che non possono essere curate negli studi dentistici tradizionali perché gli interventi avvengono in anestesia generale o sedazione cosciente. Non è semplice intervenire in un soggetto che non può collaborare”.

“Il regalo più grande sarebbe portare a compimento questo progetto, lavorare per quei bambini affetti da gravi disabilità che, molto spesso, non riescono neanche a comunicare il loro disagio e, di conseguenza, riuscire ad individuare il problema è ancora più difficile”.

“Più che un sogno, questo, resta un obiettivo. Anche se non sarà facile, spero che questo progetto diventi presto realtà”, conclude Ascani.

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