CHIETI: VISITE PRIVATE IN ‘OSPEDALE, TENAGLIA CHIEDE RITO ABBREVIATO

di Arianna Iannotti

18 Luglio 2014 09:32

Chieti -

CHIETI – Il direttore della Clinica urologica del policlinico di Chieti Raffaele Tenaglia, accusato di peculato, truffa e falso, ha fatto richiesta di rito abbreviato.

Richiesta condizionata all’audizione di un proprio testimone, un consulente tecnico che probabilmente dovrà relazionare fornendo maggiori specifiche sulla modalità di attuazione e funzionamento della convenzione che lega l'università alla Asl. 

A presentare l'istanza sono stati i difensori dell’urologo ed ex consigliere regionale, Giuliano Milia e Augusto La Morgia, inoltrandola al giudice per le udienze preliminari Patrizia Medica, che ha fissato al 10 dicembre la prossima udienza.





Tenaglia era stato coinvolto dalla scandalo dell’inchiesta a suo carico all’inizio dell’anno scorso, quando era stato sospeso per sei mesi dall’attività professionale.

L’accusa era quella di aver svolto visite mediche private a pagamento nelle strutture pubbliche dell’ospedale teatino.

Imputati insieme all’urologo, sebbene in posizione minore, anche la sua segretaria e un medico del reparto di Urologia.





Tenaglia ha sempre minimizzato l’accaduto, parlando di “disguidi di natura puramente fiscale” e di un “esposto al veleno”, quello di un collega di lavoro che aveva dato il via alle indagini.

Nell’udienza davanti al gup si è costituita parte civile anche la Asl teatina, rappresentata dall’avvocato Cristiano Sicari.

La Asl chiederà indietro non solo le somme che sarebbero state intascate illecitamente dall’urologo, ma anche quelle per il danno d’immagine subito dall’azienda.

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