CHIETI: CONTROLLI A TAPPETO CONTRO FURTI E CRIMINALITA’

30 Novembre 2015 11:53

Chieti - Cronaca

CHIETI – Controlli a tappeto della sezione della polizia stradale di Chieti che ha effettuato posti di blocco sulle due tratte autostradali della provincia,  identificando 511 persone e controllando 347 veicoli. 

I controlli hanno interessato anche i soggetti sottoposti alle misure di prevenzione e altri obblighi imposti dall’autorità giudiziaria (arresti domiciliari, obbligo di dimora).

Questi servizi si sono aggiunti alle attività di polizia giudiziaria e di controllo del territorio.





Su direttiva del prefetto di Chieti Antonio Corona è stato infatti predisposto anche un piano generale di servizi straordinari di controllo del territorio in tutta la provincia per contrastare il fenomeno della criminalità predatoria  con particolare riguardo ai furti in abitazione e di autovetture. 

Gli interventi attuati dalle pattuglie della polizia di stato, dell’arma dei carabinieri, della guardia di finanza e del corpo forestale dello stato  hanno avuto per oggetto le aree cittadine e i tratti stradali maggiormente esposti al fenomeno in argomento e di tutte le zone sensibili sia interne che della fascia costiera.

Gli interventi sono stati eseguiti in esito a un approfondito esame delle statistiche criminali, elaborate anche con il sistema della georeferenzazione e comparando i dati degli ultimi tre anni, da cui sono emerse le zone, gli orari nei quali i reati più diffusi sono commessi più frequentemente.

Nei servizi sono stati anche impiegati gli elicotteri del reparto volo di Pescara e le unità cinofile antidroga e antiesplosivo dei carabinieri, della guardia di finanza e della questura di Pescara. 





Sono stati effettuati anche numerosi posti di controllo nelle zone interne con particolare attenzione ai quartieri maggiormente colpiti dalle batterie di ladri. 

Il piano generale dei servizi straordinari proseguirà  anche nei prossimi mesi e il questore Vincenzo Feltrinelli, che ne ha la regia tecnica-operativa, sottolinea che “quando si parla di sicurezza non la si deve intendere come un bene del quale i cittadini siano semplici, passivi fruitori, bensì di un bene comune da costruire dagli organi dello stato a ciò deputati con la collaborazione attiva di tutti gli attori della comunità.
“Fare sicurezza è infatti l’obiettivo al quale tendono quotidianamente la polizia di stato e le altre forze dell’ordine – prosegue –  nella consapevolezza che una moderna e efficace politica per raggiungerlo, deve necessariamente essere partecipata ed integrata. Deve in altre parole costituire il risultato degli sforzi congiunti di soggetti diversi, pubblici e privati. con questa coscienza le forze dell’ordine perseguono la sicurezza di tutti insieme a tutti, cittadini ed istituzioni”. 
“Questo tipo di approccio al concetto di sicurezza implica inevitabilmente la condivisione di un sistema di significati e di valori che si basa sulla cultura della legalità, presupposto necessario della sicurezza – aggiunge – Legalità è osservanza delle regole e delle leggi che regolano la civile convivenza, consapevolezza dei diritti e dei doveri di ciascuno di noi, rispetto degli altri.  Per comprenderla ed attuarla occorre riflettere su se stessi e sulle relazioni con gli altri. per questo motivo educare alla legalità vuol dire costruire sicurezza facendo delle forze dell’ordine e dei cittadini un corpo unico. vuol dire accrescere la coscienza civica dei singoli, coltivare sentimenti di solidarietà, preparare alla vita sociale”.

“La tutela della legalità serve prioritariamente per contrastare i comportamenti illeciti e va diffusa affinché si riveli efficace in tutti i settori della vita quotidiana – conclude – auspico maggiore collaborazione che consiste da parte di tutti nel segnalare alle autorità preposte ogni possibile elemento o notizia d’interesse che possa essere utile a supportare l’attività di contrasto dei fenomeni criminosi”. 

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