CENTRO COMMERCIALE MIRO’: ASSOCIAZIONI E WWF DOPO SENTENZA TAR, ”VA ABBATTUTO”

18 Marzo 2019 13:12

Chieti -

CHIETI – “Ciò che è stato realizzato del cosiddetto nuovo centro commerciale senza autorizzazione va ora abbattuto”. 

Lo hanno chiesto a Chieti, in una conferenza stampa congiunta, i rappresentanti di Wwf, la presidente Nicoletta Di Francesco, di Confcommercio, la presidente Marisa Tiberio, di Confesercenti, la presidente Marina De Marco, e Cna, alla luce della sentenza del Tar di Pescara che il 6 marzo scorso ha annullato la Conferenza di Servizi del Comune di Cepagatti (Pescara) sulla cui base erano stati avviati, secondo le associazioni senza titolo legittimo, i lavori per la costruzione del centro commerciale denominato 'Mirò' che insiste sui territori dei Comuni di Cepagatti e Chieti. 





“In base alla normativa – ha sottolineato l'avvocato Francesco Paolo Febbo, legale delle associazioni – mi riferisco al Decreto Legislativo 152/2006, la valutazione di impatto ambientale costituisce presupposto o parte integrante del procedimento di autorizzazione, in assenza del quale è previsto che l'autorità competente possa disporre demolizione e ripristino dello stato dei luoghi e della situazione ambientale a cura e spese del responsabile. L'abbattimento sarebbe un atto significativo per il ripristino della legalità”.

Secondo Febbo si aprono anche altri profili: “Valuteremo se è necessario promuovere un atto di impulso verso l'autorità penale e contabile”. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto il riferimento è alle spese sostenute per la Conferenza dei servizi.





“Sulla base della sentenza le opere realizzate sono da considerare abusive e l'autorità competente alla demolizione sono i Comuni di Chieti e di Cepagatti – ha aggiunto l'avvocato – Quella sentenza è valida ed efficace e deve essere rispettata. Si è trattato di una conferenza dei servizi che a tutti i costi ha voluto volturare e prorogare di efficacia i titoli autorizzativi”. 

Secondo le associazioni “le incongruenze accumulate in questi anni, evidenziate grazie al certosino lavoro svolto da Wwf e associazioni di categoria, insieme alla scelta sbagliata di costruire a ridosso del fiume, dovevano inevitabilmente portare a una bocciatura – hanno commentato gli esponenti delle associazioni – Persino sull'argine ci sono stati problemi enormi: prima è stato realizzato in maniera difforme dal progetto ed è assurdo che il centro commerciale esistente sia rimasto aperto per anni con una protezione idraulica che oggi sappiamo inadeguata. Poi è stato integrato con un sistema a parancole realizzato senza preventiva autorizzazione del Genio Civile, benché l'opera sia in zona sismica. A questo punto, la politica intervenga, correggendo gli errori del passato e chiudendo le porte per sempre a interventi che sono, ripetiamo, dannosi per l'ambiente e l'economia del territorio”. 

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