CEMENTIFICIO CAGNANO: TAVOLO IN REGIONE PRIMA DI QUELLO NAZIONALE IL 18

di Marco Signori

13 Ottobre 2016 20:22

L'Aquila -

L'AQUILA – Un tavolo in Regione Abruzzo prima di quello nazionale previsto per il 18 ottobre a Roma  dopo che la Cementir del gruppo Caltagirone ha annunciato una serie di esuberi in tutta Italia, tra i quali 17 al cementificio ex Sacci di Cagnano Amiterno (L'Aquila).

Lo convocherà il vice presidente con delega alle Attività produttive Giovanni Lolli, su sollecitazione dei sindacati.

La lettera con la quale martedì l'azienda ha annunciato l'avvio della procedura di mobilità è stata un fulmine a ciel sereno: si era chiusa appena 2 mesi fa, infatti, la vertenza che ha portato al rinnovo della concessione mineraria per l'attività estrattiva da parte della Regione.





“Dentro la vertenza nazionale che si è aperta ora c'è una particolarità locale legata alle prescrizioni contenute nel rinnovo della concessione mineraria”, spiega ad AbruzzoWeb il segretario provinciale della Cgil Umberto Trasatti, “che contemplavano il mantenimento dei livelli occupazionali”.

Lo sciopero di 24 ore, proclamato per la giornata di ieri, ha intanto registrato un'adesione del 100 per cento dei lavoratori. Nella lettera inviata alle rappresentanze sindacali, l'azienda afferma poi che la miniera verrà esternalizzata.

Altra scelta che, secondo Trasatti, sarebbe preclusa dai contenuti dell'accordo alla base del rinnovo trentennale della concessione.

Oltre a quello di Cagnano, dove l'azienda vuole mandare a casa 8 operai della miniera e 9 trasportatori, sono coinvolti nei tagli i cementifici di Roma, Testi, Greve in Chianti (Firenze) e Tavernola Bergamasca (Bergamo).





La notizia della cessione, a fine luglio, aveva fatto esultare: sembravano definitivamente salvi i quasi cento posti di lavoro, che triplicano se si considera l'indotto.

Con quella operazione il Gruppo Cementir Holding iniziava dunque ad operare in Italia attraverso due società: Cementir Italia e CementirSacci, raddoppiando all'incirca la sua capacità produttiva, la sua forza commerciale e la sua rete di distribuzione.

Al perimetro industriale si aggiungevano 5 impianti produttivi di cemento, tra cui quello aquilano di Cagnano, 3 terminali distributivi e 28 centrali di calcestruzzo: la capacità produttiva installata in Italia sarà di 6,8 milioni di tonnellate annue, con una presenza sul territorio che passa da 6 a 11 regioni.

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