CAMERA COMMERCIO GRAN SASSO D'ITALIA, PUBBLICATO DECRETO REGIONE: ENTRO UN MESE ASSOCIAZIONI DOVRANNO COMUNICARE NOMINATIVI CONSIGLIERI, SU COSTITUZIONE PESANO RICORSI E DIFFIDE DI ENTE CAMERALE TERAMANO E AQUILANO

CCGI: ENTRO 20 FEBBRAIO IL CONSIGLIO GRANDI MANOVRE, MA FUTURO INCERTO

23 Gennaio 2020 07:44

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Si aprono ufficialmente le danze per la composizione del nuovo consiglio della Camera di commercio del Gran Sasso d'Italia, nata dalla fusione, tormentata e caratterizzata da roventi polemiche, degli enti camerali dell’Aquila e di Teramo. 

Ma la costituzione è ancora un rebus. Il 20 gennaio scorso è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto della Regione che determina i settori economici rappresentati in consiglio e il numero dei seggi che spetta a ciascuna associazione. Le associazioni di categoria avranno, adesso, un mese di tempo per fornire i nominativi dei consiglieri che andranno a formare il nuovo organismo camerale, chiamati poi, tramite votazione a scrutinio segreto, ad eleggere la giunta e il presidente della Camera di commercio unificata. 

Questa la ripartizione: 2 seggi mondo agricolo, 4 artigianato, 5 industria, 5 commercio, 1 cooperative, 2 turismo, 1 trasporti, 1 credito e assicurazioni, 3 servizi alle imprese ed 1 altri settori per complessivi 25 seggi.





Altri 3 seggi vengono assegnati rispettivamente uno alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, uno all’ associazione tutela dei consumatori ed uno all’ordine dei liberi professioni portando il numero totale a 28 seggi. Contro il decreto, la Camera di commercio di Teramo che, come noto, non intende più procedere alla fusione con L'Aquila, iter avviato nel 2016, presenterà ricorso al Tar. 

L'annuncio del ricorso, da parte del presidente teramano, Gloriano Lanciotti, era stato anticipato, con uno scopo contrario a quello dei teramani, dal pesante atto di diffida alla Regione, a firma del presidente della Camera aquilana, Lorenzo Santilli, accompagnato dalla paventata richiesta di risarcimento danni a carico della Camera teramano. Un atto che ha incrinato definitivamente i già tesi rapporti tra i due presidenti. 

Il ricorso al Tar potrebbe dare un altro stop al processo di aggregazione, qualora il Tribunale amministrativo regionale dovesse concedere la sospensiva.

Ma le categorie non restano ferme: in questi giorni si susseguono le trattative per gli apparentamenti, in realtà pressoché delineati, che devono trovare però conferma nel segreto delle urne.





Traballa, intanto, l'asse Confcommercio- Confindustria, che nel 2016 aveva portato alla riconferma di Santilli, visti i rapporti non più idilliaci tra il presidente uscente, sostenuto proprio dagli Industriali per la riconferma al secondo mandato, in cambio del turnover al momento della rielezione, e il vice presidente della Camera di commercio dell'Aquila, Marco Fracassi, di recente nominato presidente di Confindustria Abruzzo, da tempo non più in linea con le scelte e la politica gestionale di Santilli.

A far salire la tensione anche l'ambizione del direttore regionale di Confcommercio, Celso Cioni, amico di vecchia data di Santilli, con cui ha condiviso la scalata al mondo dell'associazionismo, che non ha fatto mistero di voler agguantare la presidenza, sfilandola a Confindustria.

Ma il fatto che Santilli che non abbia più dalla sua il pieno consenso del mondo dell'associazionismo, rende la nomina di Cioni molto difficile.

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