CASE POPOLARI: DI MATTEO, ”AGENZIA UNICA, SEDE A L’AQUILA”

di Alessandra Renzetti

25 Febbraio 2015 16:13

Regione - Politica

PESCARA – Una vera e propria rivoluzione nel delicato settore dell’edilizia residenziale pubblica con una strategia unica per l’intero Abruzzo, valorizzazione del know how delle attuali Ater, che verranno unite in un’Agenzia regionale per l’abitato (Ara), con sede all’Aquila, e un canale dedicato per la ricostruzione post-sisma delle case popolari del capoluogo danneggiate dal terremoto del 6 aprile 2009 con un’unità di missione ricompresa ma autonoma dalla nuova azienda unica.

Con queste linee guida oggi, presso la sede della Regione Abruzzo di Pescara, l’assessore regionale ai Lavori pubblici Donato Di Matteo (Partito democratico) ha illustrato la propria proposta di legge relativa all’edilizia residenziale pubblica, depositata presso il Consiglio regionale lo scorso novembre.

Di Matteo ha anche risposto sibillino alle polemiche, “la mia riforma pesta i piedi a qualcuno”, specificando che sono “risibili” le accuse che vorrebbero i fondi per la ricostruzione stornati in favore della costa.

Una proposta che vuole ridefinire le iniziative di edilizia pubblica, ampliando anche il concetto di cosiddetto “social housing” all’offerta di alloggi in favore coloro che, pur esclusi per reddito dall’edilizia residenziale pubblica, risultano meritevoli dell’interesse della collettività.

Nella fattispecie si tratta di giovani, studenti, lavoratori dipendenti, ma anche famiglie monoreddito.

Il “social housing”, come ha spiegato l’assessore, “prevede la possibilità di includere la fornitura di locali anche per uso commerciale e professionale che siano degni di un sostegno”.

“Non si fanno più ristrutturazioni di abitazioni e soprattutto non ne vengono realizzate di nuove – è stato uno degli allarmi lanciati dall’assessore – In un anno in Abruzzo sono state realizzate solo 6 nuove unità abitative di edilizia sociale pubblica. Con questi numeri è impossibile venire incontro alle richieste della povera gente che ha bisogno di spazi abitativi più ampi e moderni”.





La proposta di legge si basa su punti chiave, primo fra tutti la riorganizzazione delle Ater in un’unica progettazione dotata di funzioni di gestione e di sviluppo con operatività dislocate sul territorio capaci di elaborare e seguire le attività, l’Agenzia regionale per l’abitato (Ara).

“Con questa proposta di legge – secondo Di Matteo – si vuole concedere alle Ater che hanno interpretato la politica dell’edilizia pubblica di migliorare la resa delle proprie iniziative in modo tale da usufruire di ricchezza aggiuntiva utile a sostenere e rafforzare la funzione sociale dell’ente”.

“La proposta, infatti, prevede di utilizzare, innanzitutto le competenze presenti all’interno di queste organizzazioni in modo da integrare le varie attività offerte – ha aggiunto – aggiungendo alla funzione sociale tipica dell’ente anche quelle proprie di una società di progettazione, con l’obiettivo di finanziare l’attività sociale”.

La riforma prevede anche l’eventualità, per l’ente di definire un piano d’azione e di reperire quindi le risorse finanziarie necessarie a metterlo in pratica, ma anche la possibilità di costituire un soggetto unico per le politiche di edilizia pubblica nella Regione tramite l’accorpamento delle attività svolte sul territorio regionale da parte anche di Comuni e altri enti locali.

Secondo Di Matteo, “aspetto importante è il coinvolgimento degli enti locali, i Comuni piccoli o grandi che essi siano devono essere parte attiva nell’organizzazione dell’offerta edilizia e dei sistemi che non includono l’entroterra al momento. Con questa riforma – ha evidenziato – mi auguro di ripopolare anche i paesi dell’entroterra, che hanno molti problemi, diffidando dall’idea che la costa li sta inglobando”.

Attraverso la legge ci sarebbe anche l’opportunità di costituire delle aziende di natura privatistica che possano coinvolgere soggetti sia pubblici che privati oltre che possano consolidare il sistema che va affidato a un direttore generale in grado di occuparsi della gestione.

“Non possiamo continuare a tenere in piedi dei sistemi che costano – ha spiegato Di Matteo – ogni gestione ha costi che noi dobbiamo eliminare per far si che le risorse vengano destinate ad investimenti ben organizzati nel campo dell’edilizia e ben gestiti”.

L’attivazione degli strumenti finanziari, per concretizzare le iniziative del nuovo ente economico che si propone di denominare Ara rappresenta anche una risposta pragmatica alla domanda di abitazione sociale attraverso l’affitto e la vendita di edifici acquistati o ristrutturati già esistenti ma anche costruiti ex novo.





“UNITA’ DI MISSIONE AUTONOMA PER L’AQUILA”

L’assessore ai Lavori pubblici ha poi ribadito che “la sede regionale dell’Ara sarà collocata all’Aquila”, respingendo con forza le accuse di voler spostare gli interessi dell’edilizia sociale dalle aree interne alla costa.

“Accuse risibili – ha detto – che hanno il solo obiettivo di ‘agitare le acque’. Anche perché – ha concluso Di Matteo – questa è una legge di riforma che pesta i piedi a qualcuno”.

Nelle scorse settimane, infatti, è stata violentissima la polemica politica con il consigliere regionale aquilano Pierpaolo Pietrucci, contrario alla riunificazione Ater, tanto da sfiorare la rissa.

Ma anche altri si sono espressi contro l’accorpamento della realtà aquilana nella sua specificità con tutte le altre d’Abruzzo, come il consigliere di Centro democratico Maurizio Di Nicola e l’associazione di proprietari Federcasa.

Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, invece, ha addirittura scavalcato Di Matteo scrivendo al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso: se avalla questa riforma farà come il predecessore di centrodestra, Gianni Chiodi, che ha risanato i debiti della Asl di Avezzano con i fondi dell’assicurazione dell’ospedale aquilano San Salvatore, il velenoso paragone del primo cittadino.

“Possiamo e dobbiamo realizzare un’unità di missione – ha detto oggi l’assessore Di Matteo sul caso-L’Aquila – che abbia una propria contabilità esclusiva rispetto alla questione del terremoto e nessuno mischierà le risorse dell’Aquila con altre risorse”.

“È prevista, e sarà argomento di un emendamento che sto per presentare in Commissione – ha sveltato – un’unità di missione tecnica che sia un corpo distinto pur essendo parte integrante dell’Ater unica, che avrà una propria struttura”.

“Personalmente voglio un grande bene all’Aquila, ecco perché L’Aquila va sostenuta e aiutata con questo progetto perché non ci siano più situazioni di disagio”, ha concluso l’assessore.

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