L’AQUILA – Oltre sette anni dopo l’incubo del crollo della Casa dello studente, con una tesi dal titolo “La visione psicosomatica del sogno nella psicoterapia psicoanalitica” si è laureata in Psicologia Stefania Cacioppo, studentessa siciliana scampata per miracolo alla tragedia del 6 aprile 2009.
All’epoca del sisma, Stefania frequentava il terzo anno della facoltà di Scienze delle investigazioni dell’Università del capoluogo e, grazie alla borsa di studio, aveva diritto di abitare nella struttura studentesca.
Dormiva nella camera 310, al terzo piano dell’ala crollata dell’edificio, di proprietà della regione Abruzzo e concessa in comodato all’Azienda per il diritto agli studi universitari.
Grazie all’intervento dei vigili del fuoco, la giovane originaria di Castelvetrano fu portata fuori sana e salva insieme ad altri ragazzi, mentre per altri otto giovani studenti non ci fu più nulla da fare.
Dopo il crollo, avendo riportato lesioni, si è costituita parte civile nei processi post-sisma, in primis nel processo per il crollo della Casa dello studente, con l’avvocato Wania Della Vigna del foro di Teramo che era con lei in prima fila per assistere alla sua tesi dopo ben sette anni da quella terribile notte.
Felice per la laurea conseguita, Stefania non ha dimenticato il suo passato e oltre ai genitori e ai parenti, ha dedicato la tesi anche ai compagni deceduti nella notte del 6 aprile, soprattutto a Michelone, Hussein Hamade, suo amico fraterno e a tutti gli altri tra cui Alessio Di Simone.
Per casualità, nella stessa stanza oltre Stefania Cacioppo e alla sua relatrice, la docente Angela Paris, c’era a discutere la tesi anche il fratello di Alessio, Mattia Di Simone.
La tesi di Stefania si completa con la dedica all’avvocato Della Vigna, che l’ha assistita sia nel processo penale, che si è concluso in Cassazione con la condanna di quattro tecnici, tre ingegneri e un architetto dell’Adsu, sia in quello civile, appena iniziato, contro Regione e Adsu.
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