CARENZA SEGRETARI COMUNALI: FEDIR VS MARSILIO, ”NO PSEUDO-SOSTITUZIONI”; ANCI SCRIVE A MINISTRO

23 Ottobre 2019 13:10

Regione - Politica

TERAMO – “In considerazione delle pessime condizioni lavorative contingenti, chiediamo di essere iscritti d'ufficio all'albo degli avvocati e dei dottori commercialisti…”.
 
Questa l'ironica risposta di Maria Concetta Giardina, segretario del dipartimento “Segretari comunali e provinciali”, della Federazione dirigenti e direttivi (Fedir), ed Elisa Petrone, segretario generale della Sezione Fedir della Federazione dirigenti e direttivi enti territoriali e sanità (Fedirets), alla proposta avanzata dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ai ministri della Pubblica Istruzione e dell'Interno, in merito alla carenza cronica di segretari comunali, che in Abruzzo toccano la punta di due postazioni sguarnite su tre, indicando, come soluzione , la nomina di avvocati e dottori commercialisti negli enti locali per svolgere proprio le funzioni appunto segretario comunale. Proposta duramente criticata da Giardina e Petrone.

Pende posizone intanto anche l'Associazione nazionale comuni italiani, con il neo presidente regionale Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, che rende noto che anche l'Anci ha scritto al Ministro dell’Interno per chiedere la tempestiva convocazione di un incontro “per affrontare l’emergenza con misure risolutive e straordinarie”.  

In Italia le carenze di organico, in base a dati Anci, sono arrivate a 1.743 unità, in Abruzzo profonde criticità presenta la copertura delle sedi di classe IV in quanto su un totale di 132 sedi, ben 105 risultano vacanti, si tratta dei Comuni con meno di 3000 abitanti che in regione sono 220 su 305. Per sedi non si intende il singolo comune poiché molti sono associati in convenzionamento, si stima quindi che il 79% degli enti non abbia questa fondamentale figura.





“Se un qualsiasi avvocato o un commercialista – incalzano nella nota -, in spregio alle norme costituzionali che proclamano che al pubblico impiego si accede solo tramite concorso, può fungere da segretario, allo stesso modo i segretari potranno, senza ombra di dubbio, svolgere le funzioni dei loro pseudo-sostituti. Forse resta solo l'ironia per far fronte ad una situazione che sta diventando grottesca e che si gioca sulla pelle di quei segretari degli enti locali che quotidianamente prestano responsabilmente il loro servizio anche in piccole sedi disagiate come reggenti, pur essendo già oberati da un notevole carico di lavoro negli enti di appartenenza”

“In considerazione dell'ormai pessima condizione di lavoro dei segretari, dobbiamo chiedere la possibilità di ottenere nuove e future vie di sbocco professionale – aggiungono Giardina e Petrone – . D'altro canto, nonostante i proclami sulla stringente necessità della nostra figura professionale per assicurare agli enti efficienza, legalità e, diciamolo anche, la pronta soluzione delle più disparate fattispecie, non è dato constatare alcun riguardo per il percorso formativo e per la variegata e complessa competenza necessaria per coordinare e sovrintendere alle funzioni degli enti locali”. 

Nodo del problema per Fedir e Fedirets è piuttosto un altro: “sono passati 10 anni senza che il governo centrale abbia avviato un concorso per il reclutamento di nuovi segretari comunali; addirittura un ex presidente del Consiglio dei Ministri decise all'inizio del suo mandato di porre come obiettivo del governo proprio l'abolizione dei segretari. Oggi, a distanza di 5 anni dal progetto di abolizione, si grida alla carenza dei segretari al solo scopo di poter consentire ai sindaci di avere mano libera nel nominare professionisti che non hanno mai superato un concorso pubblico”.

Vengono dunque illustrate le proposte per superare l'emergenza. 





 “Se davvero si volessero trovare soluzioni, i sistemi ci sarebbero e Fedir, in più occasioni, ha presentato proposte per sopperire alle carenze e per la revisione del sistema concorsuale. A breve saranno esperite le prove per assumere 224 segretari attraverso corso concorso per 291 borsisti – si legge nella nota -; perché non pensare in maniera seria e concreta a consentire una provvisoria iscrizione all’albo dei segretari di coloro che avranno superato le prove di questo concorso e prima dello svolgimento del corso? Potrebbero così essere immessi in servizio, direttamente e in via transitoria, e si potrebbe poi procedere alla stabilizzazione dopo lo svolgimento del corso da articolarsi nei successivi 12 mesi. Perché non rivedere poi alcune circolari dell’Albo dei Segretari che hanno talmente vessato la categoria da spingerla a non assumere più incarichi ulteriori nei piccoli enti? Sebbene rassegnati a non avere riscontro alle innumerevoli proposte trasmesse, informiamo che comunque non abbiamo alcuna intenzione di desistere dal difendere con ostinazione la professionalità dei segretari in tutte le sedi competenti”, conclude la nota. 

Nella sua nota D'Alberto, spiega che su iniziativa delle Anci regionali e di Anci Abruzzo che hanno segnalato la drammatica situazione di carenza di segretari comunali in tutte le regioni Italiane, il presidente nazionale Antonio Decaro, con il presidente di Upi, Michele De Pascale hanno scritto al Ministro dell’Interno Lamorgese  per chiedere la tempestiva convocazione di un incontro per affrontare l’emergenza con misure risolutive e straordinarie”. 

“La situazione è sicuramente conseguenza del notevole lasso di tempo trascorso dall’ultimo bando nazionale di concorso per 224 Segretari Comunali (COA5), indetto nel 2017, che si trova ancora nella fase preselettiva e la conclusione per l’immissione in servizio ha ancora 2 anni di tempi tecnici -incalza D'Alberto -. Nonostante la disponibilità dei Segretari iscritti all’Albo in Abruzzo  per assicurare il funzionamento di tutte le sedi vacanti della regione, con incarichi di reggenza a scavalco da parte dei segretari titolari di sede, la situazione è arrivata ad un punto limite che chiediamo vada risolta individuando misure urgenti, di carattere interpretativo o, se necessario, di carattere normativo. In Abruzzo c’è un’ulteriore richiesta che rivolgiamo al Governo, insieme alle altre regioni del sisma 2016, chiediamo consenta ai Comuni del cratere che si trovassero nella condizione di scopertura di procedere ad una riclassificazione temporanea della sede di segreteria ad una classe demografica superiore e, ove persistesse la carenza, di consentire che i Vice Segretari possano mantenere incarico finché non sarà determinata la copertura della sede. Anci ha già presentato  proposte che chiede siano oggetto di approfondimento ed iniziativa del Governo”, conclude la nota.

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