CAOS MENSA OSPEDALE SAN SALVATORE, DITTA CHIEDE TAVOLO E ACCUSA GIORNALI

28 Novembre 2016 17:50

L'Aquila -

L’AQUILA – “Un tavolo di concertazione ditta-committenza-sindacati per verificare soluzioni collegiali che possano contribuire alla risoluzione definitiva” della problematica della mensa all’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

A chiederlo è l’azienda laziale Innova Srl che, in associazione temporanea (Ati) con la pescarese Agri, si è aggiudicata l’appalto quinquennale da 2,4 milioni annui: una commessa che, però, per stessa ammissione della ditta durante un recente vertice in prefettura, attualmente porta a una perdita di 250 mila euro ogni 12 mesi.

Nella nota di replica inviata alla redazione, Innova ammette in sostanza l’esistenza di un problema-mensa, ma giustifica il proprio operato e contesta l’articolo di AbruzzoWeb che ha portato alla luce il fenomeno, con tanto di vertenza sindacale e stato d’agitazione dei 40 dipendenti che, però, fin qui era passato completamente sotto silenzio.

Rimandando al mittente le lezioni di giornalismo su “una informazione indipendente e orientata all’interesse dei cittadini”, questo giornale ha preso in esame un documento redatto da terzi, il verbale della riunione della prefettura che, peraltro, si è chiusa con un esito infruttuoso e con la protesta dei dipendenti che continua tutt’oggi.

Non solo. La ditta oggi ribadisce la “piena consapevolezza che Innova spa in Ati offra un servizio di qualità e con senso di responsabilità sociale”, ma sempre nella riunione il direttore dell’unità Acquisizione beni e servizi dell’azienda sanitaria Fabrizio Andreassi, e non questo giornale, ha accusato che “continuano a pervenire segnalazioni circa disservizi sulla qualità della fornitura” tra cui “la mancata prenotazione o la mancata consegna dei pasti a letto del paziente in alcuni reparti e, in altri, la sostituzione ordinaria di pietanze”.

E ancora una volta, non AbruzzoWeb ma lo stesso direttore generale dell’azienda sanitaria locale numero 1, Rinaldo Tordera, ha confermato all’indomani dell’articolo che i suoi funzionari sono “più volte intervenuti per segnalare che il servizio non veniva svolto secondo gli standard di prestazione concordati e per sollecitarne il miglioramento” e ha annunciato che, “non essendoci stati riscontri dopo le ripetute segnalazioni delle carenze, da noi fatte in precedenza, convocheremo al più presto l’azienda”.





Piuttosto che prendersela con i giornali, che fanno solo il loro lavoro di riportare i fatti, fa bene, quindi, la Innova/Agri, a chiedere “alla committenza di verificare la possibilità di soluzioni alternative, nel rispetto delle pattuizioni intercorse con l’appaltante, che possano venire incontro alle sopra richiamate criticità”.

Anche perché, rileva la ditta, “il personale in servizio è pari attualmente a un monte orario settimanale ben superiore a quello presentato dall’Ati Innova in sede di gara a fronte di un numero presunto di degenti inferiori di circa 150 giornalieri rispetto a quelli previsti all’atto della formulazione dell’offerta”. (alb.or.)

LA NOTA COMPLETA

Indirizziamo la presente in riferimento all’articolo pubblicato sul Vostro quotidiano digitale Abruzzoweb.it dal titolo “Ospedale San Salvatore; caos in mensa, 40 lavoratori in rivolta e vari disservizi… omissis…” a firma del redattore Dott. Alberto Orsini per richiedere, ai sensi e per gli effetti della legge sulla stampa n.47/1948 e s.m.i., una immediata rettifica stante la natura diffamatoria di tale articolo e tale da insinuare nei lettori idee errate screditando la reputazione ed il buon nome dell’Innova SpA e della sua associata Agri srl.

In particolare la nostra viva contrarietà è legata al dover riscontrare informazioni riportate nell’articolo che rispecchiano una visione del tutto unilaterale, invece di produrre una analisi che tenga conto di tutte le posizioni coinvolte, così come dovrebbe essere l’obiettivo di una informazione indipendente e orientata all’interesse dei cittadini.

Detto ciò, si richiede, nei tempi e nei termini di legge, di rettificare quanto scritto nel senso riportato di seguito avendo la piena consapevolezza che Innova spa in Ati offra un servizio di qualità e con senso di responsabilità sociale.

Si precisa quindi, in relazione alla riunione del 9/11 u.s. che si è tenuta presso la Prefettura di L’Aquila, alla presenza delle Organizzazioni Sindacali e dei rappresentanti dell’Asl 1 avente all’ordine del giorno la vertenza relativa ai lavoratori della Ristorazione, che la finalità della riunione è stata quella di individuare soluzioni che possano garantire continuità occupazionale e sostenibilità della commessa, argomenti questi in evidente antitesi con i contenuti dell’articolo in esame che fa apparire l’appaltatore come impegnato unicamente ed impropriamente al mancato rispetto degli attuali livelli occupazionali.

Premesso ciò, per quanto attiene il “monte orario” della forza lavoro applicata si precisa che:
Il personale in servizio è pari attualmente ad un monte orario settimanale ben superiore a quello presentato dall’Ati Innova in sede di gara a fronte di un numero presunto di degenti inferiori di circa 150 giornalieri rispetto a quelli previsti all’atto della formulazione dell’offerta.





Confermiamo che nelle settimane scorse sono stati realizzati provvedimenti di 1 licenziamento e 1 trasferimento ma è evidente, da quanto sopra riportato, che vi è una situazione di esubero del personale a cui Innova in Ati ha comunque fino ad ora fatto fronte fornendo un servizio di qualità contrariamente a quanto riportato nell’articolo dell’Orsini.

Tale situazione in parte poteva essere sostenuta dalla consegna alle sedi periferiche (servizio “Domus”) che però si è rivelato del tutto insostenibile a livello economico, aggravando i conti di una commessa già di per sé in difficoltà.

Tutto ciò detto, la Innova in Ati ribadisce la propria totale disponibilità a rivedere le proprie legittime posizioni, sia in merito ai provvedimenti già realizzati, sia in merito ai provvedimenti che potrebbero essere inevitabili nell’immediato futuro, a fronte di un lavoro in partnership con tutte le parti coinvolte nella vertenza.

In particolare la Innova chiede alla committenza di verificare la possibilità di soluzioni alternative, nel rispetto delle pattuizioni intercorse con l’Appaltante, che possano venire incontro alle sopra richiamate criticità.

La Innova chiede pertanto pubblicamente la apertura di un tavolo di concertazione Ditta-Committenza-Sindacati per verificare soluzioni collegiali che possano contribuire alla risoluzione definitiva di quanto riportato.

Da ultimo si evidenzia che i riferimenti riportati, che sarebbero riconducibili alla società Vivenda, in ordine a tariffe proposte dall’Ati in sede di gara, che sarebbero state eccessivamente basse, sono state superate da un meticoloso controllo da parte della Committenza nell’ambito del procedimento sull’anomalia dell’offerta, così come sancito in via definitiva da due gradi di giudizio.

In attesa della dovuta rettifica, così come richiesta, con salvezza di ogni nostro diritto, si porgono distinti saluti.

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