CANONI CONSORTILI E TASI: ILLEGITTIMA LA DOPPIA IMPOSIZIONE ALLE IMPRESE

25 Maggio 2016 16:53

Chieti - Cronaca

VASTO – I canoni consortili imposti alle imprese dall’Azienda regionale attività produttive (Arap) non sono semplici canoni ma veri e propri tributi, questo è stato stabilito dal giudice di pace di Vasto (Chieti), che, con sentenza numero 192/16 del 19 maggio scorso, ha accolto l’opposizione, presentata da un consorziato, al decreto ingiuntivo emesso dall’Arap.





Lo rende noto Assovasto, che insieme a Confindustria Chieti-Pescara e i suoi associati è riuscita ad avere un primo risultato nella sua pluriennale battaglia di contrasto alla doppia imposizione.

Questa vicenda è iniziata commissionando, quasi due anni fa, all'avvocato Vincenzo Bassi, docente incaricato di diritto tributario alla Lumsa di Roma, uno specifico studio sulla natura dei canoni consortili e sulla loro sovrapposizione rispetto alla Tasi.





All’esito di questo studio, che ha determinato il procedimento dinanzi al giudice di pace di Vasto, si può oggi affermare che contestare la legittimità e l’equità dell’attuale fiscalità immobiliare (canoni consortili e Tasi) a carico dei consorziati costituisce un fatto non solo politicamente opportuno ma anche e soprattutto giuridicamente fondato.

Infatti, da una parte l’Arap dovrà comportarsi da vero e proprio ente impositore, con tutte le garanzie per l’imprenditore consorziato, senza, per di più, addebitare Iva, dall’altra gli stessi Comuni dovranno, ora, necessariamente evitare la doppia imposizione tra i canoni consortili e la Tasi, doppia imposizione che gli imprenditori ingiustamente sono costretti ancora a subire.

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