CANI CON COLLARE ELETTRICO, DENUNCIATI DUE TARTUFAI

22 Settembre 2014 11:30

Chieti - Cronaca

CHIETI – Un abruzzese quarantottenne residente a Palmoli (Chieti) ed un molisano cinquantenne residente a Montenero di Bisaccia (Campobasso), sono stati sorpresi dal Corpo Forestale dello Stato mentre cercavano tartufi bianchi in periodo di divieto generale di raccolta, nei boschi di Carunchio (Chieti),  per di più con due cani a cui era stato applicato un collare dotato di un dispositivo correttivo ad impulsi elettrici, provvisto di lunghi elettrodi, in grado di infliggere, tramite un comando a distanza, scosse molto dolorose agli animali, per condizionarne i riflessi ed i comportamenti.

L'attività investigativa è stata intrapresa dal Comando Stazione Forestale di Gissi ( Chieti), a seguito di segnalazione da parte di alcuni cittadini circa la presenza di due cercatori di tartufo in area ad alta vocazione tarfufigena.





Alla vista degli agenti del Corpo forestale dello Stato, i due tartufai, intercettati nei pressi del loro fuoristrada nascosto tra la vegetazione, sono fuggiti dandosi alla macchia, mentre i cani al loro seguito si sono fermati vicino all'automezzo. Sono stati però rintracciati dopo alcune ore di ricerche, anche con l'ausilio del personale del Comando forestale di Montazzoli (Chieti).

Sono stati subito sottoposti a sequestro preventivo, successivamente convalidato dal Pubblico Ministero presso il Tribunale di Vasto, due collari correttivi elettronici, quale mezzo coercitivo per soggiogare due cani da tartufi.

L'uso dei collari elettronici, sebbene reperibili in commercio – spiega la forestale – e' da considerarsi vietato alla luce della normativa penalistica a tutela degli animali, in quanto si tratta di strumenti invasivi e contrari alla natura del cane, tali da poter produrre nell'animale effetti psicologici indesiderati, quali paura, ansia, depressione ed aggressività.





Gli agenti hanno deferito alla Procura della Repubblica di Vasto il proprietario dei due cani per il reato, previsto ai sensi dell'articolo 727 del codice penale, di detenzione degli animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.

Inoltre, per le violazioni amministrative commesse in materia di ricerca di tartufo in periodo di divieto generale, è stata elevata, a carico di entrambi i cercatori, una sanzione di 466,67 euro, oltre al ritiro dei tesserini d’idoneità.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: