CAMPO IMPERATORE: ESITI DI PROGETTO VALORIZZAZIONE GIARDINO ALPINO

8 Novembre 2019 17:04

L'Aquila -

L'AQUILA –   Saranno presentati il prossimo 12 novembre alle ore 15.30 presso l’Aula Magna “A.Clementi” del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila i risultati del progetto “Una storica realtà da valorizzare”: il Giardino Alpino di Campo Imperatore, realizzato dall’associazione ProNatura con il contributo della Fondazione Carispaq. 

Obiettivo principale del lavoro svolto è stato quello di contribuire ad assicurare la piena fruizione del Giardino alpino di Campo Imperatore di proprietà dell’Università dell’Aquila, che rappresenta la possibilità di diffondere l’amore per la natura e di favorirne la conservazione.





Argomenti su cui interverranno, martedì prossimo, Laura Asti, presidente Pro Natura L’Aquila, Domenico Taglieri, presidente Fondazione Carispaq, Edoardo Alesse, rettore Università degli Studi dell’Aquila, Guido Macchiarelli, direttore Dipartimento MeSVA, Maurizio Biondi, coordinatore Sezione Scienze Ambientali.

Le relazioni saranno svolte invece da Gianfranco Pirone, “Gli orti botanici italiani”, Fernando Tammaro e Loretta Pace, “La storia del Giardino alpino e la sua attività di ricerca”.

Il Giardino Alpino, situato nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, rappresenta una importante realtà nel panorama naturalistico nazionale, per la conservazione della biodiversità ex-situ delle specie di alta quota.





E’ un giardino unico, nel suo genere in Italia, per la sua posizione geografica ed altitudinale, essendo tra i più alti in quota in Europa. La particolare collocazione del Giardino alpino, pur strategica per gli scopi scientifici e divulgativi ai quali è dedicata, rappresenta la principale causa dell’elevato costo di risorse finanziarie ed umane necessarie per la sua complicata gestione.

Il sisma del 2009 e la mancata erogazione, nell’ultimo decennio, dei fondi regionali dedicati (L.R. 9 aprile 1997, n. 35 concernente “Tutela della biodiversità vegetale e la gestione dei giardini ed orti botanici”) hanno contribuito ad acuirne le problematiche.

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