CAMERA DI COMMERCIO: SANTILLI TACE, LA CISL CHIEDE ENTE UNICO REGIONALE

28 Ottobre 2016 13:06

Regione - Economia

L’AQUILA – Camera di commercio aquilana nel caos per una situazione di silenzio e mancanza di comunicazione su due argomenti nodali di stretta attualità: il blocco di 900 mila euro di fondi per il rilancio e la promozione del turismo, che avrebbero dovuto finanziare la nascita di una Convention bureau all’Aquila, la valorizzazione dei cunicoli di Claudio, ad Avezzano, e un percorso legato alla figura di Ovidio, a Sulmona; e la fusione con la Camera di teramo fortemente auspicata dal tessuto produttivo.

Dopo gli articoli di AbruzzoWeb sui progetti bloccati e sulla fusione, caldeggiata anche da associazioni come Cna per bocca del presidente aquilano Agostino Del Re, il presidente della Camera, Lorenzo Santilli, tace, dopo aver detto prima di non aver letto l’articolo e l’indomani annunciando di non voler rilasciare dichiarazioni.

Gli associati sono in subbuglio perché, a questo punto, non si sa di quali strumenti di comunicazione voglia avvalersi il presidente sui progetti fermi e sulla fusione.

Intanto è un quadro non meno allarmante quello della partita a scacchi che si sta giocando dentro Unioncamere Abruzzo.

L’entrata in vigore della Riforma ha posto numerosi interrogativi, ma soprattutto ha scatenato gli appetiti delle attuali governance delle quattro Camere di commercio, che puntano a mantenere ben salda la poltrona di presidente.





L’interrogativo, su cui il fronte si è spaccato, riguarda proprio la formazione delle due Camere interregionali: Pescara-Chieti il cui processo di definizione, grazie all’impegno dei presidenti Daniele Becci, per Pescara, e Roberto Di Vincenzo, per Chieti, è a buon punto, e L’Aquila-Teramo, che sconta un ritardo vistoso con il presidente aquilano Santilli, che secondo quanto appreso scalpita per accaparrarsi la poltrona della neo Camera che gestirà tutto il territorio dei due versanti del Gran Sasso.

L’altra ipotesi fa riferimento alla nascita di una sola Camera di commercio regionale, chiesta a gran voce anche dalla Cisl Abruzzo, che ha sollecitato il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, a convocare subito un tavolo di confronto.

“Il diritto annuale a carico delle imprese a favore delle Camere di Commercio è stato ridotto notevolmente negli anni e proseguirà anche per il 2017”, scrivono in una nota Maurizio Spina, segretario generale Cisl Abruzzo- Molise, e Vincenzo Traniello, segretario generale Cisl Fp-Abruzzo.

“Questi tagli producono un effetto devastante sul funzionamento delle Camere di Commercio italiane. Solo metà delle Camere riuscirà a sostenere tutte le spese per il personale e per il proprio funzionamento. Le rimanenti registreranno un ‘deficit strutturale’, che non consentirà loro di poter sopportare tutti gli oneri per il personale e le spese di funzionamento”. sbottano.

La Cisl e la Cisl Fp propongono un processo di razionalizzazione del sistema camerale abruzzese, che prevede una sola Camera di Commercio regionale con 4 articolazioni territoriali.

“Questo percorso – spiegano Spina e Traniello – produrrebbe delle notevoli economie di scala soprattutto per quanto attiene la governance e i consigli d’amministrazione, che passerebbero da quattro ad uno. L’attuazione di un processo riformatore, che prevede l’obiettivo di un solo ente camerale per tutta la regione Abruzzo produrrebbe nell’immediato anche notevoli risparmi dei costi gestionali”.





“Le Camere di Commercio abruzzesi si sono, invece, orientate verso un modello di riforma che prevede il mantenimento di due Camere di Commercio, una di esse attraverso la fusione di quelle di Chieti Pescara, e l’altra attraverso l’accorpamento di quelle di L’Aquila e Teramo – fa notare ancora i sindacalisti – Il risultato di questo progetto di riforma produrrà nell’immediato la nascita di una Camera di Commercio, Chieti-Pescara, con un numero di aziende iscritte appena sufficiente ad avere un equilibrio economico nel breve e medio termine, e l’altra, L’Aquila-Teramo, con un numero di aziende iscritte meno di 80 mila, che potrebbe, nel breve periodo, creare una situazione di deficit strutturale”.

La Cisl e la Cisl Fp considerano l’accorpamento in un’unica Camera di Commercio “la condizione minimale necessaria per la sopravvivenza delle Camere di Commercio e del ruolo di servizio che svolgono a favore delle imprese e dello sviluppo del territorio”.

La Cisl sottolinea, nella nota, anche “i contrasti all’interno delle governance delle Camere di commercio, che stanno determinando dei ritardi, che rischiano di creare un danno irreparabile al sistema camerale”.

L’appello al presidente D’Alfonso è a “convocare subito un tavolo di confronto, per rendere la riforma delle Cemere di commercio anche funzionale al processo di riordino istituzionale regionale ed evitare che l’Abruzzo, che vive una fase di profonda crisi, perda risorse per il proprio sviluppo”.

“Un iter riorganizzativo che deve salvaguardare anche le attività e i livelli occupazionale delle società e degli enti sub camerali ovvero Unioncamere, Cresa, Centro estero, Centro interno, azienda speciale”, concludono. (red)

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